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Carsten Nicolai

Aoyama Space


Aoyama Space

Nel suo lavoro di artista visivo caratterizzato dalla presenza della luce, dallo spazio e dal suono, Carsten Nicolai, conosciuto come musicista con il nome di Alva Noto, fa un uso intenso e scientifico della tecnologia. Caratteristiche che trovano una sintesi in Aoyama Space che lo stesso Nicolai definisce modelli spaziali per esibizioni di luce e suono. Il nome deriva dal distretto Aoyama di Tokyo, un quartiere dove a partire da 2004 è nata una “nuova generazione” di studi, gallerie e spazi espositivi. Tra questi uno studio fotografico concavo che generava l’illusione di uno spazio curvo illimitato che ha ispirato Nicolai. La serie Aoyama Spaces si presenta infatti come una serie di modelli in scala per delle ipotetiche installazioni all’interno di analoghe configurazioni spaziali: più che una diminuzione, le piccole dimensioni aiutano ad apprezzare fino in fondo la radicalità, la complessità dei dettagli e la meticolosa costruzione di queste strutture. Con le loro superfici curve, gli specchi e le incisioni, questi modelli di stanze sono visibili grazie a un uso particolare della luce, sincronizzata con una fonte sonora elettronica.

 

Si tratta di sonorità che dalle frequenze più basse raggiungono quelle più acute e proprio dall’altezza e dall’intensità dei suoni, dalla scansione dei ritmi dipende l’interazione con la luce e i modelli in scala.L’idea di illusione è qui tuttavia anche funzionale a esaminare la percezione spaziale umana, nella sua qualità di metodo soggettivo d’interpretazione degli spazi.

Carsten Nicolai (Karl-Marx-Stadt 1965) vive e lavora a Berlino. Partecipa a Documenta X, alla 49ma e 50ma Biennale d’Arte di Venezia. Espone alla Schirn Kunstalle di Francoforte, alla Neue Nationalgalerie di Berlino e nel 2011 al Contemporary Art Center di Vilnius. Nicolai lavora con la galleria Eigen + Art a Berlino e Lipsia, e con Pace a New York. Da molti anni sperimenta con il suono sotto lo pseudonimo di Alva Noto e possiede un’attivissima etichetta discografica, la Raster Noton. Ha presentato le sue opere audiovisive al Guggenheim di New York, il San Francisco Museum of Modern Art, il Centre Pompidou a Parigi e la Tate Modern di Londra.

TECNICA

All’interno di box sono visibili modelli spaziali ciascuno dei quali è illuminato da un gioco di luce, che a sua volta innesca una selezione di composizioni di suoni elettronici che spaziano dalle frequenze di deep bass fino a high frequency. A seconda della modulazione di frequenze e i ritmi del suono, l’interazione tra spazio e luce si modifica.