Eco

Light

Eco

Light

Torna su
Cerca ovunque |
Escludi l'Archivio |
Cerca in Archivio

Palladium
27 Ottobre 2013
DNA

La Veronal

Siena


Siena

Perché una compagnia spagnola come La Veronal, guidata dal coreografo Marcos Morau, sceglie di intitolare il proprio spettacolo con il nome di una delle più belle città italiane? Che di mezzo ci sia il patrimonio storico e artistico che contraddistingue la nostra nazione è chiaro sin da subito.

Lo sguardo dello spettatore non può che rimanere incantato dinanzi a quella “Venere di Urbino” che nuda e carnale sovrasta la scena, donando una misteriosa aurea allo spazio teatrale.

Ma c’è dell’altro: una concezione dell’essere umano che affonda le sue radici nel Rinascimento -un periodo storico in cui l’uomo riacquisisce consapevolezza di se stesso-  per estendere i suoi rami fino alla contemporaneità.
Perché proprio l’uomo e il suo sistema di percezione e di autorappresentazione sono il fulcro dell’opera di La Veronal.

Nella sala di un museo c’è una donna seduta che sta contemplando un quadro. In piedi vicino a una porta, un uomo osserva la scena. Da questo esercizio di osservazione e contemplazione e dalla sottile differenza tra i due termini si sviluppa “Siena”. In uno spazio dedicato allo sguardo, il corpo umano è connessione tra passato e futuro.

Qui esso si impone nella sua narcisistica singolarità, pronto a riconoscersi in qualunque sua forma di rappresentazione materiale o immateriale.
“Siena” è il racconto della bellezza e della miseria umana attraverso un esercizio di descrizione verbale (ekphrasis) di ciò che vediamo o immaginiamo; è un viaggio che trae ispirazione da differenti discipline artistiche (il cinema, la letteratura, l’arte), per condurre in un luogo intimo e caloroso, che scava nella complessità dell’organismo sociale per mostrare l’invisibile dietro ciò che è palpabile visualmente.

Crediti

Regia Marcos Morau
Coreografia Marcos Morau in collaborazione con gli interpreti
Testo e Drammaturgia Pablo Gisbert – El Conde de Torrefiel
Interpreti Cristina Facco, Laia Duran, Manuel Rodríguez, Cristina Goñi, Anna Hierro, Ariadna Monfort, Lorena Nogal e Marina Rodríguez
Assistente alla regia Tanya Beyeler Professoressa Cristina Facco
Spazio e design di illuminazione La Veronal & Enric Planas
Fotografia Edu Pérez e Jesús Robisco
Coprodotto da Mercat de les Flors – Barcellona (Spagna) e Hellerau – Dresda (Germania)
In collaborazione con El Graner, La Caldera, Centro de Artes Performativas do Algarve – Faro (Portogallo), Duncan Dance Center – Atene (Grecia), Dance Ireland – Dublino (Irlanda)
Creato nel contesto del progetto europeo Modul-dance con il sostegno del Programma Cultura dell’’Unione Europea
Con il sostegno di INAEM – Istituto Nazionale per le Arti dello Spettacolo e la Musica di Spagna e di Insitut Ramon Llull – Lingua e Cultura Catalana
Foto © Jesús Robisco