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Curata da Francesca Manica, la sezione Dancing Days del Romaeuropa Festival, vuole essere fotografia dei mutamenti dei linguaggi coreografici e delle identità che attraversano l’Europa. Tra reti nazionali ed internazionali, i 5 giorni di programmazione al Mattatoio (dal 26 al 30 ottobre) – a cui si affianca un appuntamento speciale al Teatro Biblioteca Quarticciolo (il 4 e il 5 novembre) – disegnano un percorso tra le estetiche e i vocabolari di una nuova generazione di artiste e artisti, restituendo centralità al corpo, al movimento, alle sue differenti declinazioni. «A Dancing Days – spiega Manica – arrivano giovani danzatrici e danzatori che attraverso la loro espressione corporea rivendicano la ricerca della libertà attraverso il corpo e indagano il rapporto tra musica e danza, la relazione intellettuale tra corpo e movimento»

Curated by Francesca Manica, the Dancing Days section of the Romaeuropa Festival aims to be a snapshot of the changes in choreographic languages and identities crossing Europe. Among national and international networks, the five days of programming at the Mattatoio (Oct. 26 to 30) – joined by a special event at the Teatro Biblioteca Quarticciolo (Nov. 4 and 5) – draw a path among the aesthetics and vocabularies of a new generation of artists, returning centrality to the body, to movement, to its different declinations. “At Dancing Days,” Manica explains, “come young dancers who through their bodily expression claim the search for freedom through the body and investigate the relationship between music and dance, the intellectual relationship between body and movement.”

 


 

L’ultima serata al Mattatoio della sezione del Romaeuropa Festival è interamente dedicata a DNAppunti Coreografici, il progetto di sostegno per giovani coreografi italiani under35, promosso e sostenuto in collaborazione con Centro Nazionale di produzione della danza Virgilio Sieni, Operaestate Festival/CSC Centro per la scena contemporanea del Comune di Bassano del Grappa, L’arboreto -Teatro Dimora di Mondaino, La Corte Ospitale – Centro di Residenza Emilia Romagna, Fondazione Romaeuropa, Gender Bender Festival di Bologna, Triennale Milano Teatro. Obiettivo del progetto è individuare un coreografo, una coreografa o un collettivo italiani con un’idea da sviluppare, a cui offrire un percorso di ricerca con sostegni eterogenei: residenze creative, attività di accompagnamento critico e di tutoraggio, risorse economiche e repliche dell’esito con un pubblico.

Dancing Days presenta all’interno della sua programmazione la serata finale di premiazione con i progetti finalisti selezionati dal bando in una selezione di oltre 60 candidature.

 

Apre la serata dedicata a DNAppunti Coreografici la presentazione in prima nazionale del progetto premiato nel 2021 e firmato da Jari Boldrini (1989) e Giulio Petrucci (1990). Il duo, fondatore nel 2018 di C.G.J. Collettivo Giulio e Jari – progetto di ricerca e creazione di formati performativi – si concentra con Pas de deux sul vocabolario coreografico del “passo a due” ponendo al centro della propria ricerca il valore del legame e delle relazioni. «Una visione che contempla, nell’unione fra individui, la possibilità di esplorare i propri limiti mentali e corporei. Il dialogo con l’altro diviene luogo di conquista dove è ancora possibile sorprendersi, esplorarsi e scoprire nuovi stati emotivi attraverso la condivisione» raccontano i coreografi. La struttura del Pas de deux ispira una scrittura coreografica che abbraccia forme e linguaggi diversi ridefinendo continuamente il legame con lo spazio scenico, con il tempo, con l’altro, con il pubblico.

ideazione C.G.J. Collettivo Giulio e Jari
con Giulio Petrucci e Jari Boldrini
musica Simone Grande
luci Gerardo Bagnoli
installazione Elisa Capucci
produzione Anghiari Dance Hub, Nexus Factory


 

FINALISTI DNAPPUNTICOREOGRAFICI 2022 (IN ORDINE DI PRESENTAZIONE)

 

LUCCIOLE – L’ARTE DEL DUBBIO 

Indagine coreografica e musicale intorno al tema del dubbio, Lucciole è un percorso di ricerca, attraverso il corpo e la musica, su tutti quegli aspetti che, in un’epoca di tensioni sociali e conflitti, affiorano sempre più numerosi. Immersi in un bombardamento mediatico costante, la pratica del dubbio diventa una conseguenza naturale e al tempo stesso necessaria per non cadere nell’inerzia e nel distacco emotivo, sociale, politico e per continuare a coltivare un senso critico e reattivo. Vittoria Caneva traduce questa indagine sul dubbio concentrandosi sulla mobilità in modalità̀ stop-and-go e sullo studio dell’asimmetria fra la metà destra e quella sinistra del corpo umano e sulle conseguenze cognitive, comportamentali e di discernimento che questa asimmetria determina.

Bio | Vittoria Caneva (1996) è danzatrice e dance artist formatasi al Balletto di Roma, vince la borsa di studio Botteghe D’Arte XL, proseguendo la sua formazione presso l’Arboreto Teatro Dimora di Mondaino, Operaestate Festival Veneto, Fondazione Piemonte dal Vivo, focalizzandosi sempre di più sulla drammaturgia della danza. La sua pratica è incentrata sul raggiungimento di una presenza mentale e fisica lucida, coraggiosa, attraverso incontri e dialoghi di qualità.  Per il festival Gender Bender partecipa al progetto Pivot Dance, dedicato alla ricerca di nuove forme di dialogo e di coinvolgimento attivo del pubblico ritagliando uno spazio di discussione e confronto. È danzatrice per Kinkaleri e Nora Chipaumire, insegna per Dance Well-Movement Research for Parkinson e per STEP4YOUNG, progetto rivolto ai più giovani che prevede l’utilizzo di pratiche artistiche per combattere la violenza di genere.

 

 

CONTRE-POIDS di MASSIMO MONTICELLI

Firmata da Massimo Monticelli, Contre-poids si interroga sullo statuto e sulle sfumature della leggerezza, oggi diventata oggetto di un nuovo culto in grado di rinnovare la mitologia del quotidiano. Il coreografo indaga la complessità e i risvolti nella vita quotidiana e nell’interpretazione della realtà. Servendosi della musica del compositore elettronico Gaspar Narby e dello stilista e designer Luka Maurer, Contre-poids affronta una ricerca sul corpo che esplora le diverse accezioni di leggerezza, nell’obiettivo di stratificare tecniche e partiture e di costituire un percorso in cui lo spettatore possa leggere nei corpi, nelle voci, nei gesti una riflessione critica, un’elevazione, una risata, una domanda sul nostro tempo: la leggerezza è bisogno o condanna?

Bio Massimo Monticelli (1995) è danzatore, coreografo e insegnante freelance proveniente da Bologna. Formatosi professionalmente nel Regno Unito, con un BA al Trinity Laban e un MA alla Northern School of Contemporary Dance, e in Francia (Conservatorio Nazionale Superiore di Parigi), nel 2021 viene selezionato come singolo vincitore della seconda edizione di ERetici – Le strade dei teatri, call per artisti under28 del panorama nazionale italiano, promosso dal Centro Residenze Emilia-Romagna, composto da L’arboreto Teatro Dimora e Corte Ospitale, mentre il suo progetto Cassandra o della Verità viene presentato in anteprima al festival Gender Bender.  Nel 2022 è selezionato tra i 20 artisti di tutto il mondo dal programma ATLAS – create your dance trails, dal festival ImpulsTanz di Vienna, da Nuove Traiettorie XL ed è tra gli artisti vincitori di KRAAK, programma di residenze di Santarcangelo Festival. È membro dal 2020 della compagnia svizzera EREM dance. Negli ultimi anni ha danzato in lavori di coreografi internazionali in Regno

 

DECISIONE CONSAPEVOLE di ROBERTO TEDESCO

Isolarsi, comunicare, intimità, comunità: quattro parole che costituiscono la mappa concettuale da cui il coreografo Roberto Todesco parte per guidare le sue sessioni di improvvisazione. È proprio questa mappa la strada che conduce verso il suo lavoro coreografico che vede cinque danzatori abitare collettivamente la scena a partire dalle infinite possibilità che le parole suggeriscono. In uno spazio completamente vuoto, da riempire e ri-svuotare, sarà la scelta consapevole di ogni singolo interprete a determinare la riuscita di una coreografia corale in cui ogni decisione deve poter convivere con tutte le altre.

Bio | Nato a Paola (CS) nel 1992, Roberto Tedesco inizia gli studi di danza nel 2003 presso la Scuola di Danza Koreos. Dopo alcuni anni inizia a studiare anche danza classica e per l’anno accademico 2008-09 è borsista presso la Scuola di danza New World Ballet School di Bruno Verzino a Cosenza e danza nella compagnia Balletto di Calabria Dance Company. Nel 2009 partecipa all’audizione della Scuola del Balletto di Toscana e ottiene la borsa di studio entrando anche a far parte della Compagnia giovanile Junior BdT danzando coreografie di M. Bigonzetti, F. Nappa, A. Bigonzetti, E. Scigliano, M. Merola, C. Rizzo, F. Monteverde, A. Benedetti. Nel febbraio 2011 lavora presso la compagnia del Maggio Musicale Fiorentino, danzando una coreografia di A. Foniadakis. A settembre 2011 entra in Aterballetto. Nel 2017 crea per Aterballetto Apnea, coreografia che è selezionata per la 32^ edizione dell’International Choreographic Competition Hannover. La sua coreografia Cemento è all’interno del progetto di danza e fotografia In/Finito (2018). Roberto ha partecipato come coreografo alla 34^ edizione dell’International Choreographic Competition Hannover (5 e 6 giugno 2020) con AGR Duet, aggiudicandosi il Premio della Critica e il NTM-Production Award.

 

IRENE di ALESSANDRO MARZOTTO LEVY

Quali sono le sensazioni che attraversano il corpo di fronte alla perdita di una persona cara? IRENE di Alessandro Marzotto Levy esplora la memoria dei momenti vissuti durante un lutto per tradurla in un linguaggio coreografico fatto di azioni rituali che celebrano un crescendo di emozioni accompagnate dalla sensazione del tempo che passa inesorabile. In un paradiso dai contorni felliniani abitato da una presenza androgina, un po’ Caronte e un po’ San Pietro, il coreografo mette in discussione il paradiso sviluppando attraverso il movimento una riflessione sul lutto come passaggio fondamentale di cui prendersi cura.

Bio | Alessandro Marzotto Levy è danzatore, coreografo e insegnante. Nato a Firenze lascia la Toscana da giovanissimo e si forma alla Rambert School di Londra. Si trasferisce successivamente in Spagna per completare la sua formazione con IT Dansa, compagnia nella quale ha l’opportunità di ballare il repertorio di coreografi come Jiri Kylian e Ohad Naharin. A Groningen, in Olanda, inizia la sua ricerca coreografica supportato da Random Collision e lavora come danzatore per coreografi come Jasmine Ellis e Leo Lerus. Di ritorno in Inghilterra forma una compagnia di danza, Impermanence Dance Theatre, nata come una piattaforma interdisciplinare, sostenuta dal 2011 dall’Art Council. Parallelamente all’attività come danzatore, performer e coreografo, cura piccole rassegne e serate di danza al Bristol Old Vic. Trasferitosi a Berlino si dedica all’insegnamento della danza a professionisti e amatori. Recentemente è tornato a vivere in Toscana.