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Möbius – Programma di sala e info


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COMPAGNIE XY + RACHID OURAMDANE
Möbius

Per dare vita a Möbius, la folta compagnia di acrobati XY, tra le più acclamate in Francia e nel mondo, si è ispirata ai movimenti degli storni, dei banchi di pesci e al mutare della natura. Con la complicità di Rachid Ouramdane, 19 performer in scena inscrivono la pratica del “portès acrobatico” all’interno di una coreografia vorticosa, fatta di bagliori improvvisi e voli spericolati, di nubi e torri di corpi e del loro vertiginoso disfarsi. Al crocevia tra danza e acrobazia, sogno e gravità, l’inaugurazione della trentaseiesima edizione del REf è una festa, un salto nell’imprevedibile ebrezza del vuoto dove la forza e la fragilità della condizione umana si sovrappongono al fascino misterioso e imperscrutabile dei rituali della natura.

Compagnie XY ha infatti trovato la giusta analogia per esplorare i confini dell’atto acrobatico nei fenomeni naturali e in particolare nelle nubi di storni con quella loro inafferrabile modalità di comunicazione: una danza di centinaia di uccelli così ben architettata e così densa da poter oscurare il sole in un istante.

Il collettivo prosegue la sua ricerca sul linguaggio acrobatico iscrivendo l’azione circense nel segno di un movimento continuo che permette capovolgimenti e ribaltamenti dando vita a un flusso che non permette opposizioni tra una situazione e l’altra. La scena, spoglia e immacolata di bianco, si presenta come uno spazio senza fine che appare e si riempie attraverso folgorazioni, mentre l’azione si svolge come una reazione a catena. Möbius è un territorio sensibile in cui si riconciliano natura e cultura, corpo e spirito. Ed è proprio intorno a questo approccio che si installa la collaborazione con il coreografo Rachid Ouramdane che ha saputo offrire le sue parole, i suoi gesti e il suo sguardo al servizio del collettivo. Vera ode al vivente Möbius ci riporta all’assoluta necessità di “agire insieme”, base di tutte le forme di sussistenza, perpetuazione ed invenzione

«Möbius ci porta a rivolgerci a ciò che ci supera o, meglio, a ciò che ci circonda. In altre parole si tratta sempre di mettere in discussione le nostre modalità espressive, i nostri atti, i nostri comportamenti ma in relazione a una totalità, a quella comunità più ampia che è il nostro ambiente naturale. Perché crediamo fermamente che qui ci sia qualcosa di prezioso, nel senso di universale – afferma la compagnia. Siamo lontani dal poter spiegare quell’incredibile fenomeno di volo coordinato che osserviamo nei movimenti degli storni e nel quale ciascun membro reagisce in maniera quasi simultanea come partecipando alla formazione di un solo essere vivente. È qui che troviamo una forte similitudine con la nostra pratica e le nostre affermazioni: con il nostro imperativo di “agire insieme” e con la necessità di trasmissione di un sapere. Questa trasmissione di conoscenza e d’informazioni, questi micro-aggiustamenti dei corpi tra loro sono i segni di un’intelligenza corporea. Da qui abbiamo immaginato uno spazio che potesse riempirsi e che potesse mostrarsi attraverso lampi di luce: passare da uno a più performer sulla scena in una frazione di secondo oppure provocare una reazione a catena, un effetto onda attraverso i nostri corpi. Questo processo aiuta anche la nostra attitudine a generare velocità, a modularla o a mantenerla per provocare una sorta di magia cinetica. Abbiamo il desiderio di sorprendere lo sguardo attraverso trasformazioni inaspettate, di giocare con gli effetti di levitazione o di slow motion che rimandano a questi movimenti naturali e fantastici. La luce in movimento partecipa a questi giochi d’illusione talvolta sottolineando le linee dei corpi come in un crepuscolo, talvolta moltiplicandole in un teatro di ombre proiettate sul suolo. E poi le “murmurations”, questo movimento degli storni, sono diventate terreno comune nello scambio con Rachid Ouramdane».

Prosegue il coreografo francese, oggi alla guida del Théâtre National de Chaillot: «L’incontro con il Collettivo XY è un formidabile terreno da esplorare per una coreografia che procede per bagliori e che si costruisce attraverso il savoir-faire di questo gruppo capace d’interrompere letteralmente il rapporto con la gravità. Un gruppo che stimola fortemente la capacità di creare con “molti elementi”. Le vertigini visuali che propongono spingono oltre i confini della coreografia e permettono una scrittura enigmatica come quella che muove le nuvole di storni; questa formidabile coreografia aerea che sembra così armoniosa e della quale ancora non comprendiamo il funzionamento. È in questa coreografia che si situa il cuore della nostra collaborazione: dentro il mistero di una danza senza fine e capace di non ripetersi mai».

Spiega ancora Compagnie XY: «Lavorare con l’acrobazia ci porta a comporre con degli elementi organici che sono profondamente instabili e fragili. Questa “cinetica” ci rimanda senza sosta alle leggi fondamentali della vita, intesa come un movimento in perpetua evoluzione. Inscriviamo inoltre le nostre acrobazie in un flusso, un teatro di trasformazioni che funziona per onde, per esplosioni o ancora per nodi temporali che entrano in eco gli uni in rapporto agli altri. Questa scrittura concerne tutte le componenti dello spettacolo. Abbiamo introdotto un sistema di modulazione e trasferimento delle sorgenti luminose che possiede un proprio movimento e sue proprie mutazioni come se obbedisse a un ciclo naturale.  Anche i costumi sono in vita e mobili: lo spettacolo si apre su una danza di silhouette vestite di nero con dei tagli dritti che contrastano con la scena bianca e che rinforzano i movimenti collettivi e la corsa. Andando avanti nello spettacolo la tonalità evolve per sequenze verso i colori naturali dell’ocra e della terra. I materiali si fanno più leggeri e più ampi per sottolineare il volo. Allo stesso tempo la musica è costruita sul principio di una sola traccia che non si interrompe mai».

Da quindici anni la Compagnie XY interroga il linguaggio acrobatico attraverso la pratica del “portés”. Appoggiandosi sui fondamenti di questa tecnica circense, gli artisti del collettivo giocano con i codici, i ritmi e le forme dell’acrobazia per rimetterli al centro del gesto artistico. La compagnia ha scelto di lavorare con ampie formazioni al fine di moltiplicare le possibilità e allargare il campo di ricerca. Questa scelta risponde a un’esigenza artistica che interroga i concetti di “massa” e di “folla” e le loro interazioni nello stesso spazio-tempo.

In questo humus creativo Compagnie XY ha scelto di essere un vero collettivo nel mettere in comune le conoscenze e le idee di ognuno e nell’adottare un funzionamento collegiale. Questa volontà permanente di iscriversi in un processo di trasmissione e di condivisione in un quadro non gerarchico influenza considerevolmente il lavoro quotidiano e diventa una componente diretta delle forme artistiche che si producono. In questo contesto il collettivo ha scelto di rivolgersi al pubblico attraverso la creazione collettiva di grandi forme per il teatro, gli spazi pubblici o tutti i luoghi che permettono la rappresentazione sia frontale che circolare.


Compagnie XY: è tra le compagnie di nuovo circo più numerose e acclamate grazie ai suoi componenti, provenienti da tutto il mondo e formatisi nelle più prestigiose scuole di circo (il National Centre of Circus Arts, la Superior School of Circus Arts di Bruxelles, il Centre regional des Arts du cirque di Lomme e l’École Nationale de Cirque di Châtellerault). Costruita come un vero e proprio collettivo, la compagnia vanta un percorso di oltre quindici anni volto a reinventare la pratica del “portés acrobatico”, i suoi ritmi e i suoi codici, per riaffermarli come centro del proprio gesto artistico. L’alto numero di performer che fanno parte della compagnia, coinvolti di volta in volta nelle varie produzioni, permette inoltre di estendere questa ricerca alla relazione tra massa e individuo. La collaborazione con Rachid Ouramdane ha permesso di esplorare i confini dell’atto acrobatico ponendoli in relazione ai fenomeni naturali come il movimento degli stormi di rondini (“mormoration” nel linguaggio ornitologico). Le acrobazie si inscrivono così in un flusso caratterizzato da continue inversioni di direzione e privo di contrasti e opposizioni comprese quelle tra natura, corpo e cultura.

Rachid Ouramdane: oggi alla guida del Théâtre National de Chaillot, Ouramdane si è diplomato al Centre National de Danza Contemporanea di Angers nel 1992 e ha intrapreso la sua carriera di coreografo ed interprete, lavorando in particolare in Francia e all’estero insieme a Meg Stuart, Emmanuelle Huynh, Odile Duboc, Christian Rizzo, Hervé Robbe, Alain Buffard, Julie Nioche… Ha realizzato alcune pièce complesse indagando i dispositivi della rappresentazione e l’utilizzo della coreografia per la costruzione di veri e propri ritratti. Questo tipo di lavoro, per lungo tempo, si è basato sulla meticolosa raccolta di testimonianze condotta in collaborazione con registi e autori di documentari e integrando sulla scena tecnologie e dispositivi video per esplorare le sfere più intime dell’essere umano. Attraverso la danza e le testimonianze ha cercato così di contribuire sensibilmente ai dibattiti sociali. Ouramdane ha poi orientato la sua ricerca verso una scrittura coreografica per grandi formazioni, basata sul principio dell’accumulazione come in Tout Autour, spettacolo per 24 danzatori del Balletto dell’Opera di Lione o nella pièce Tenir le temps per 16 danzatori presentato al Festival Montpellier Danse nel luglio del 2015. Ouramdane è regolarmente invitato dalle più prestigiose compagnie in Francia e all’estero come, oltre al già citato Balletto dell’Opera di Lione, la compagnia russa Migrazia, la Condaco Dance Company (Royaume-Uni) e il Ballet de Lorraine. Contemporaneamente, il coreografo ha sviluppato un lavoro di trasmissione e di scambio tra la Francia e la scena internazionale. Ouramdane è stato co-direttore del CCN2 – Centre chorégraphique National de Grenoble, artista associato al Manège de Reims, al Bonlieu Scène nationale Annecy, al T2G Theatre de Gennevilliers e al Théatre de la Ville di Parigi.

 


 

CIE XY, RACHID OURAMDANE • Möbius • Création 2019

Produzione: Cie XY
19 Acrobati: Abdeliazide Senhadji, Airelle Caen, Alejo Bianchi, Arnau Povedano, Andres Somoza, Antoine
Thirion, Belar San Vincente, Florian Sontowski, Gwendal Beylier, Hamza Benlabied, Löric Fouchereau, Maélie Palomo, Mikis Matsakis, Oded Avinathan, Paula Wi`b, Peter Freeman, Seppe Van Looveren, Tuk Frederiksen, Yamil Falvella
Collaborazione artistica: Rachid Ouramdane, Jonathan Fitoussi, Clemens Hourrière
Disegno Luci: Vincent Millet
Costumi: Nadia Léon
Collaborazione Acrobatica: Nordine Allal

Produzione e amministrazione: Peggy Donck e Antoine Billaud

Coproduzione: Plateforme 2 Pôles Cirque en Normandie – La Brèche à Cherbourg e il Cirque-Théâtre d’Elbeuf / Le Phénix – Scène nationale, Pôle européen de création à Valenciennes / La Maison de la Danse – Lyon / MC2 – Grenoble / Tandem – Scène nationale de Douai / EPPGHV – Parc de La Villette – Paris / Maison de la Culture de Bourges / TEAT – Champ Fleuri – La Réunion / Agora – PNAC Boulazac Aquitaine / Les Gémeaux – Scène nationale de Sceaux / Bonlieu – Scène nationale d’Annecy / Le Carré Magique – PNAC en Bretagne / Espace des arts – Scène nationale de Chalon-sur-Saône / Le Bateau Feu – Scène nationale de Dunkerque / Espace Jean Legendre – Théâtre de Compiègne / Festival Perspectives – festival franco-allemand des arts de la scène – Saarbrücken – Allemagne

Residenze artistiche: Le Sirque – PNAC Nexon Limousin / Furies – PNAC en préfiguration – Châlons-en-Champagne / Cirque Jules Verne – Pôle national cirque et arts de la rue – Amiens / CCN2 – Grenoble / MC2 – Grenoble / La Maison de la Danse – Lyon / Plateforme 2 Pôles Cirque en Normandie – La Brèche à Cherbourg et le Cirque-Théâtre d’Elbeuf  / CIRCa – PNAC Auch / Tandem – Scène nationale de Douai / Le Phénix – Pôle européen de création – Valenciennes

CIE XY beneficia del sostegno del ministero della cultura – DRAC, Hauts-de-France sotto forma di aiuti alla compagnia, riconosciuta d’influenza nazionale e internazionale; dalla Région Grand Est e dal Centre National des Arts du Cirque. È compagnia associata al Phénix de Valenciennes nel quadro del Pôle Européen de Création, del Cirque-Théâtre d’Elbeuf – Pôle National des Arts du Cirque Normandie. È inoltre supportata dalla fondazione Bnp Paribas.

Con il contributo di 
Fondazione Nuovi Mecenati – Fondazione franco-italiana di sostegno alla creazione contemporanea,
Institut Français Italia – La Francia in scena

Con il patrocinio di
Ambassade de France en Italie