Eco

Light

Eco

Light

Torna su
Cerca ovunque |
Escludi l'Archivio |
Cerca in Archivio

Teatro Palladium
dal 21 al 22 marzo 2013

Fibre Parallele

Duramadre


Duramadre

Dopo tre anni la compagnia Fibre Parallele torna al Palladium con Duramadre, spettacolo che trae la sua prima ispirazione da La ginestra di Giacomo Leopardi e mette al centro della scena una crudele figura materna centrandola in una drammaturgia tra mito, favole e metafora.
In Duramadre questa figura femminile potente e crudele è alle prese con i suoi tre figli e la sua unica figlia chiusa in una gabbia. Novella Penelope la Duramadre tesse gli abiti per la sua prole senza riuscire mai a finirli, lasciandola così scoperta e debole, e biascicando uno strano argot frammisto di dialetto, latino e italiano cerca di insegnare loro che nella vita vale la legge del più forte. Duramadre e i suoi figli diventano così un emblema sfaccettato, che condensa il matriarcato meridionale nella sua dimensione stregonesca e favolistica, l’immagine della natura tra il mito e il pessimismo cosmico dell’ultimo Leopardi equiparata a madre crudele con i propri figli, e rimanda infine a una contemporaneità incapace di guardare al suo futuro se non in chiave di barbarica decadenza. Fibre Parallele deve il suo nome alla energia contenuta nelle fibre muscolari e alle personalità parallele dei suoi due fondatori, Licia Lanera e Riccardo Spagnulo, giovani attori, registi e drammaturghi pugliesi che hanno fondato la compagnia nel 2005. Il loro debutto nel 2007 con Mangiami l’anima e poi sputala è stato salutato dalla critica come l’atto di nascita di una nuova realtà.
Da allora Fibre Parallele ha continuato la sua esplorazione nei linguaggi del teatro contemporaneo, facendo uso del dialetto, come nel caso di Furie de sanghe visto al Palladium nel 2010, e mettendo in scena testi altrui come nel caso di I have none di Edward Bond.
Nel caso di Duramadre il testo di Spagnulo, pur inizialmente ispirato dal pessimismo dell’ultimo Leopardi, si sviluppa via via in uno spettacolo dove le tinte più cupe si stemperano in un finale aperto alla speranza.

di Riccardo Spagnulo
con Mino Decataldo, Licia Lanera, Marialuisa Longo,
Simone Scibilia, Riccardo Spagnulo
voce Rossana Marangelli
costume Luigi Spezzacatene – Artelier Casa d’Arte Bari
luci Giuseppe Dentamaro
realizzazione scene Mimmo e Michele Miolli, Modesta Pece
assistenti alla regia Elio Colasanto, Rossana Marangelli
regia e scene Licia Lanera produzione Fibre Parallele
in coproduzione con il Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria e il Festival Operaestate di Bassano del Grappa
con il contributo della Regione Puglia
con il sostegno di Res Extensa, Ass. Cult. Explorer,
Es. Terni Festival, PimOff