Artista visivo e musicista, Christian Marclay è da considerarsi un virtuoso della tecnica del collage tra media diversi come il suono, il rumore, il cinema, la fotografia e altre forme. Già dagli anni ’70, ben prima dell’era dello hip hop o dei dj, usava i giradischi come strumenti musicali, ottenendo suoni e basi ritmiche dalla manipolazione eterodossa del vinile sotto la puntina. I suoi collage possono essere contemporaneamente brillanti, tecnologici e realistici: quest’anno ha vinto il Leone d’oro alla 54° Biennale Arte di Venezia con The Clock, un film della durata di 24 ore che assembla centinaia di pellicole, tra cui molti classici. In tutte le scene selezionate per questo collage appaiono degli orologi, ma le loro inquadrature sono montate in modo tale da farli risultare sincronizzati con l’ora reale.
Queste peculiarità dell’artista californiano trovano una loro applicazione in 80 East 11th Street, titolo ispirato dall’indirizzo di uno degli studi di Marcel Duchamp a New York. L’installazione consta di una porta di legno con la relativa cornice e di una lunga registrazione in alta fedeltà con rumori e voci di attori. Avvicinandosi alla porta si possono ascoltare, come da un’altra stanza, persone che discutono, litigano, fanno sesso, o sono assorbite dalle normali operazioni della quotidianità. In queste vite spiate dalla porta accanto non è difficile scorgere l’emblema della società del voyerismo mediatico, osservata senza moralismi, ma con freddo e siderale distacco.
Christian Marclay (San Rafael, California, 1955) artista e compositore statunitense, vive e lavora a New York. Ha studiato Belle arti all’Ecole Supérieur d’Art Visuel a Ginevra e alla Massachusetts College of Art a Boston. Nelle sue performance utilizza vinili e supporti musicali manipolati e deformati in modo da produrre effetti speciali. Ha collaborato con musicisti e artisti come John Zorn, Butch Morris, Shelley Hirsch, William Hooker, Otomo Yoshihide e Okkyung Lee, Günter Müller, Flo Kaufmann. Alla Biennale di Venezia del 2011 vince il Leone d’Oro per l’opera migliore con ‘The Clock’.