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Masbedo

Serendipity


Serendipity

Nell’installazione presentata da Masbedo s’incrociano molte delle strade che questo duo ha intrapreso nella sua attività artistica, tra video, fotografia, performance teatrali e documentari. Beachy Head, nell’East Sussex in Gran Bretagna, è un parco naturale celebre per le sue scogliere alte fino 160 metri, di colore bianco –motivo per cui spesso è confusa con la vicina Dover. Un luogo di grande bellezza, meta di turisti e tradizionalmente di giovani coppie britanniche che vanno lì a giurarsi amore eterno: non di meno fin dal diciassettesimo secolo è anche il luogo scelto da tantissimi per togliersi la vita gettandosi nel vuoto. Attualmente il personale del parco è affiancato da volontari che hanno il compito di intercettare gli aspiranti suicidi e di provare a dissuaderli. In questo contesto si svilupperà il nuovo lavoro di Nicolò Massazza e Jacopo Bedogni – le prime sillabe dei loro cognomi formano la sigla Masbedo–, che sarà ben lontano da una indagine documentaristica. I due si sono confrontati spesso con luoghi di esasperante bellezza, funzionale a una ricerca sull’uomo, alla sua dimensione spirituale, psicologica e antropologica.

Basta ricordare il ciclo di cinque opere ambientate in Islanda: Person, Teorema d’incompletezza, Kreppah babies (Figli della crisi), Autopsia del tralalà e Glíma. Torna dunque l’attrazione di Masbedo per i paesaggi nordici, una natura che si trasforma in cartina di tornasole: un indicatore per evidenziare la chimica dei sentimenti umani, nei momenti di esaltazione, gioia, ma anche di tristezza e alienazione.

Nicolò Massazza e Iacopo Bedogni vivono e lavorano a Milano. Alla base l’idea di un percorso artistico multidisciplinare fatto di importanti collaborazioni artistiche con scrittori, musicisti, attori di cinema e teatro sperimentale. Nel 2002 scrivono e producono con lo scrittore Michel Houellebecq le video opere 11.22.03 e Il mondo non è un panorama (con Juliette Binoche) presentato al Grand Palais di Parigi nel 2006. I loro lavori figurano nelle collezioni del Tel Aviv Art Museum, Da2 di Salamanca, CAAM di Las Palmas e il MACRO di Roma dove nel 2004 realizzano una grande mostra personale. Del 2011 la performance live al MAXXI C’est la vie pas le paradis.