La Fura dels Baus ha iniziato la sua attività compiendo performance o azioni per le strade. Il debutto ufficiale nel mondo dello spettacolo è con il lavoro Accions del 1983. L’evento si basava su una serie di elementi teatrali posti in relazione con la musica, con il movimento, con la presenza di materiali sia naturali che industriali, con l’applicazione di nuove tecnologie e con il diretto coinvolgimento dello spettatore. Nelle loro produzioni, da subito, attore e autore coincidono ed i lavori sono sempre collettivi. Questa estetica, definita “lenguaje furero”, si viene sviluppando nelle successive produzioni quali Suz o suz, Tier Mon, Noun, MTM, Manes, fino a ØBS (2000).
In poco più di un decennio, un milione circa di spettatori ha assistito, o meglio partecipato, a tali eventi.
Durante gli anni Novanta, la compagnia estende il principio artistico che le è proprio all’opera musicale ed alla realizzazione di grandi eventi, creando uno spettacolo per la cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici (1992) a Barcellona, sua città base fin dagli esordi.
E proprio la capacità di costruire, attraverso molti linguaggi, eventi dal forte impatto, rende la compagnia particolarmente ambita per le grandi aziende – quali Pepsi, Mercedes Benz, Swatch e Peugeot – che le commissionano le campagna pubblicitaria per i loro prodotti.
Nel 1998, nuovi elementi cominciano ad agire nella fabbrica della creatività della Fura che, per la prima volta, utilizza il testo drammaturgico: nascono F@ust version 3.0, dall’opera di Goethe, Ombra, dedicata al poeta Federico García Lorca e, successivamente, XXX (2003), ispirato all’opera del marchese De Sade – aspramente attaccato per gli espliciti riferimenti sessuali.
Ma la presenza del testo non impedisce tuttavia alla compagnia di continuare lungo la sperimentazione della creazione collettiva, tanto che la composizione della musica per Faust@ version 3.0 è il risultato di una collaborazione che nasce e si sviluppa via internet, mentre B.O.M., si qualifica come un rave party per la fine del millennio. E sempre il principio di una creazione via web – alla quale quindi possano partecipare un imprecisato numero di utenti – è alla base di El Mariyat Bayyana (2005), spettacolo per la cerimonia di apertura dei XV Juegos Mediterranéos Almeria, per il quale sono confluite dal mondo di internet foto, racconti e musica.
L’utilizzo della tecnologia quotidiana, in modalità “non ordinaria”, accompagna la nascita di lavori quali Work in progress ’97, progetto che monta scene vissute, nello stesso tempo, in città diverse, sviluppando così l’idea di un teatro “virtuale”.
Contemporaneamente la Fura ha continuata ad investigare il rapporto fra performance, teatro e musica, allestendo, sempre con imprescindibile originalità, opere storiche quali Atlantica di Manuel de Falla, Le Martyre de Saint Sébastien di Claude Debussy, o Damnation de Faust di Hector Berlioz (1999), mentre con D.Q. Don Quijote en Barcelona, ha sviluppato l’indagine verso la creazione di musica con insoliti strumenti, come può essere una lavatrice funzionante al cui interno è posto un microfono e che si chiude con la collaborazione dell’orchestra.
Per festeggiare i suoi 25 anni, il gruppo ha realizzato una performance su una nave, Naumon, che ha poi attraversato il Mediterraneo (2004).
I direttori artistici di La Fura dels Baus sono Miki Espuma, Pep Gatell, Jürgen Müller, Alex Ollé, Carlos Padrissa, Pera Tantiñá.
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