Emio Greco nasce a Brindisi il 6 novembre 1965 da una famiglia di origini contadine. A dicannove anni, conseguito il diploma per geometri, si iscrive a una scuola di danza nella sua città natale, dove studia, a livello amatoriale, diverse tecniche dal jazz al classico, per poi decidere di trasferirsi a Cannes e studiare al Centro di danza Internazionale Rossella Hightower. In quel periodo Greco per mantenersi agli studi si esibisce di notte nei cabaret della Costa Azzurra. Preso il diploma lavora per quattro anni nel Ballet Antibes di Patrick Tridon. Nel 1987 si trasferisce a Parigi e nel 1992 entra nella compagnia del coreografo Jan Fabre, dove resta fino al 1996. Nello stesso anno lavora con Saburo Teshigawara. La svolta decisiva avviene nel 1995 quando incontra ad Amsterdam il regista olandese Pieter C. Scholten, con il quale comincia un lungo percorso attraverso il linguaggio del corpo alla ricerca di una nuova forma di danza. Pubblicano quindi un Manifesto artistico, Les sept nécessités, che ridefinisce ciò che è necessario alla danza, e fondano la Emio Greco_ Pc.
Il debutto è, nello stesso anno, con Bianco, in cui i principi teorico-filosofici del Manifesto hanno una loro prima attuazione. La coreografia è anche il primo episodio della trilogia Fra Cervello e Movimento che prosegue con il successivo Rosso (1997) e con il duetto Extra Dry (1999).
Nel 1999 i due avviano la serie, Double Points, nella quale si apre una nuova indagine relativa al testo, alla luce e ad alcuni leit-motiv corporei che permettono alla compagnia di esprimere in modo più incisivo il rapporto fra stimoli esterni ed il corpo del danzatore. La serie si inaugura con Double Points:1 e Double Points:2 (1999) per proseguire poi con Double Points: Nero (2000), Double Points: Schau Bühne (2001) e Double Points: Bertha (2002).
La compagnia continua poi le sue sensibili riflessioni con Conjunto di NERO, che indaga l’influenza esercitata dalla luce, dall’oscurità e dall’aria sul movimento e Rimasto Orfano, seconda tappa, in un certo senso, della medesima ricerca.
Indagatori instancabili delle possibilità del movimento nelle sue interazioni con l’interno come con l’esterno, Emio Greco e Pieter C. Scholten non tralasciano di investigarne i rapporti con altre forme espressive quali il video (Fra e Piano di Rotta), le installazioni (Double Points: Remains), e la musica (Double Points: , spettacolo per danzatore, ensemble e live electronics del 2004).
Inoltre con Teorema di Pasolini e con l’Orfeo ed Euridice di Gluck, il duo si avvicina anche all’uso della parola detta e della parola cantata.
A conferma della qualità della ricerca perseguita, Emio Greco_ Pc ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui il Philip Morris Arts Prize (1999), il Sonia Gaskell Prize per la coreografia, in particolare per l’intera serie Double Points (2001), l’Herald Angel per Double Points One & Two (2001), Time Out Live (2004).
Emio Greco è stato premiato in Italia, solo recentemente, con Danza & Danza quale miglior coreografo e interprete della stagione (2002).
La compagnia inoltre non circoscrivendo la propria riflessione sulla danza alla sola produzione di spettacoli, ha inaugurato sul proprio sito un efficace ed intenso luogo di dibattito a cui hanno preso parte critici, giornalisti, professionisti o semplici interessati.
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