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Christian Lacroix


Christian Lacroix Christian Lacroix Christian Lacroix Christian Lacroix
Christian Lacroix

Christian Lacroix nasce il 16 maggio 1956 a Arles (Bouchesdu-Rhòne) e inizia a studiare alla facoltà di lettere di Montpellier (latino, greco, storia dell’arte, storia della letteratura e del cinema), per continuare quindi a Parigi, alla Sorbona e alla scuola del Louvre. Alcuni incontri determinanti gli fanno prendere però un’altra strada: Françoise, che diventerà sua moglie, lo inizia alla vita di Parigi e lo incoraggia a disegnare, Marie Rucki, direttrice del Cours Berçot, gli permette di mostrare i suoi figurini di moda e di teatro sia a Karl Lagerfeld che a Pierre Bergé e Angelo Tarlazzi, da cui riceve un notevole incoraggiamento. Jacques Picard, addetto stampa e consigliere per diverse case di moda, lo fa entrare da Hermès nel 1978 per imparare le basi del mestiere, e qui lavora con Guy Paulin, a cui deve molto del suo stile. Dopo aver collaborato con il sarto della Corte imperiale di Tokyo, raggiunge la Maison Jean Patou e conquista in poco tempo la ribalta internazionale: nel 1986 riceve infatti un primo Dé d’Or, e, l’anno successivo, il premio come creatore straniero più influente consegnato dal C.F.D.A. di New York.
Tuttora tra gli stilisti francesi più in voga, Lacroix non ha mai rinunciato alla carriera parallela di scenografo e costumista, che l’ha portato a collaborare a spettacoli come Tarnished Angles per Karol Armitage all’Opéra di Parigi nel 1987, Gaité Parisienne per Mikhail Baryshnikov al Metropolitan di New York nel 1988, Carmen alle Arènes di Nimes nel 1989, L’As-tu Revue? all’Opéra Comique nel 1992, Les Caprices de Marianne per Lambert Wilson al Bouffes du Nord nel 1994, Otello al Théâtre 14 e Fedra alla Comédie Française nel 1995 (per il quale ha ricevuto il premio Molière per la migliore creazione di costumi).
È autore anche di diversi libri dedicati alla moda ed allo stile, tra cui Pieces of a Pattern (1992), Diary of a Collection (1994), Styles d’Aujourd’hui (1995), tutti scritti a quattro mani con Patrick Mauriès.