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Carlo Lizzani


Carlo Lizzani Carlo Lizzani Carlo Lizzani Carlo Lizzani
Carlo Lizzani

Carlo Lizzani, classe 1922, si accosta al cinema prima come critico, poi come attore (è tra i protagonisti de Il sole sorge ancora di Vergano nel 1946), quindi come sceneggiatore, collaborando con De Santis, Rossellini e Lattuada. Il debutto come regista avviene nel 1951 con Achtung! Banditi!, film che si inserisce perfettamente nella coeva produzione neorealistica, sia per il chiaro intento politico che per lo stile secco e antiretorico: il tema della Resistenza e dell’antifascismo tornerà anche in Cronache di poveri amanti (1954), celebre trascrizione del romanzo di Vasco Pratolini, ma la componente storico-politica rimarrà in generale una delle costanti della sua produzione, come dimostrano alcune pellicole legate alla guerra (Il processo di Verona, 1963; Il gobbo, 1960; e L’oro di Roma, 1961), e altre nate dalla cronaca contemporanea, quali Svegliati e uccidi (1966), Banditi a Milano (1968).
Se risultano meno fortunate le sue incursioni nel genere comico (Lo svitato,1956; La vita agra, 1964), un notevole valore riveste la produzione documentaria di Lizzani, come dimostra La muraglia cinese, con cui vince nel 1958 i festival di Bruxelles e di Città del Messico e che risulta essere il primo lungometraggio realizzato nella Cina di Mao da un regista occidentale. Nel 1971 torna in Asia per realizzarvi The Orbit of China, un documentario inchiesta sui paesi, dal Giappone al Vietnam, all’Indonesia, all’India, che circondano l’universo cinese, mentre nel 1976, per la Rai, è in Africa nelle ex colonie portoghesi per il reportage Africa nera, Africa rossa. Storico del cinema di grande acume e levatura (a lui si deve anche una dettagliata Storia del cinema italiano), è stato anche docente di regia al Centro Sperimentale di Cinematografia e direttore della Mostra del Cinema di Venezia dal 1978 al 1982.
Tra le sue ultime produzioni per il cinema ricordiamo Cattiva (1991), ambientato nella Svizzera di inizio secolo, e Celluloide (1995) dedicato al rapporto tra Rossellini e Sergio Amidei e alle vicende relative al film Roma città aperta. Negli ultimi anni, Lizzani si è dedicato soprattutto alla televisione, con serie storiche di grande successo come Maria Josè, l’ultima regina (2002) o Le cinque giornate di Milano (2004).