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Auditorium Conciliazione
28 Novembre 2008

Emanuel Gat

Silent Ballet; Sixty Four


In pochi anni la personalità di Emanuel Gat si è imposta sulla scena internazionale per il suo segno inequivocabile di movimento puro nello spazio, di ebbrezza flessuosa e straordinaria musicalità. Premiato con il Bessie Award 2006 al Lincoln Center di New York per le sue coreografie Winter Voyage – su tre dei ventiquattro Lieder del ciclo Winterreise di Franz Schubert – e The Rite of Spring – da Le Sacre du printemps di Igor Stravinskij –, con cui aveva debuttato nella capitale l’anno scorso per Romaeuropa, Emanuel Gat torna con due nuove creazioni pensate per sviluppare ulteriormente il rapporto tra la musica e il silenzio. Nel bagaglio culturale del coreografo israeliano c’è infatti un severo apprendistato musicale – doveva diventare direttore d’orchestra –, cosa che nei suoi lavori rende il rapporto tra suono e movimento sensuale, intimo, certamente del tutto particolare. Se già nel precedente Winter Voyage la coreografia continuava attraverso i lunghi silenzi che distanziavano i Lieder di Schubert, con Silent Ballet la danza punta decisa verso una maggiore autonomia. Grazie a una colonna sonora d’ambiente creata da lui, Gat spinge il movimento a concentrarsi su sè stesso e sulle proprie energie di creazione ed elaborazione. L’avventura è creare una danza autosufficiente su tutti i livelli: teorico/concettuale, musicale/sonoro, teatrale/visuale. Con Sixty Four al contrario la tecnica musicale e la sua trasposizione nella coreografia tornano a imporsi. Le forme prìncipi del contrappunto, il canone e la fuga, trasportate spesso nella danza e usate in passato con particolare maestria dallo stesso Gat, raggiungono una sintesi inedita in questa coreografia che vede confrontarsi una danzatrice a quattro danzatori. Il tutto nella cornice di uno dei monumenti del contrappunto barocco: Die Kunst der Fuge (L’arte della fuga) di Johann Sebastian Bach.

Crediti

Silent Ballet

coreografia, colonna sonora, luci e costumi Emanuel Gat
interpreti Roy Assaf,Alexis Jestin,Noa Gimelshtein,Noa Shavit, David Gernez,Vincent Simon,Maeva Berthelot,Mia Alon, Lise Tiller

Sixty Four

musiche J.S. Bach, L’arte della fuga BVW 1080, Emerson String Quartet
coreografie, luci e costumi Emanuel Gat
interpreti Roy Assaf, Alexis Jestin,David Gernez,Vincent Simon, Noa Shavit

produzione Emanuel Gat Dance
coproduzione Montpellier Danse, Romaeuropa Festival 2008, Sadler’s Wells, Lincoln Center Festival,Maison des Art Créteil, Régie Culturelle Scenes et Cinés Ouest Provence