In occasione del suo ritorno al Romaeuropa Festival, Mohamed El Khatib riporta in scena lo spettacolo con cui si è imposto all’attenzione internazionale. Finir en beauté è un affondo intimo e personale nel legame tra madre e figlio, un’irriverente e commovente riflessione sulla perdita e sul lutto. Con lo stile che appartiene al suo teatro, El Khatib mette in scena il dialogo con la propria madre, la sua morte, il disgregarsi interiore di un figlio, articolando una drammaturgia composta da estratti di diari, email inviate e ricevute, messaggi vocali, SMS e frammenti di conversazioni con il padre. Attraverso questa mappa emozionale, il regista, solo sul palco, presenta un racconto autobiografico che presto assume le sembianze di un racconto universale del nostro essere figli.
Autore, regista, cineasta e artista visivo, Mohamed El Khatib sviluppa progetti al crocevia tra performance, letteratura e cinema, creando occasioni d’incontro tra l’arte e chi ne è lontano.Dopo Moi, Corinne Dadat—dove una donna delle pulizie e una ballerina classica mettevano a confronto le loro abilità—ha continuato a esplorare il mondo del lavoro con STADIUM, portando in scena 58 tifosi del Racing Club de Lens. Ha indagato il tema delle famiglie separate attraverso la radio e il cinema, mentre con lo storico Patrick Boucheron ha tracciato una storia popolare dell’arte attraverso una boule de neige. Parallelamente ai suoi lavori teatrali, El Khatib sviluppa ricerche visive in collaborazione con diversi artisti. In Savoia, con Valérie Mréjen, ha promosso il primo centro d’arte in una casa di riposo; alla Collection Lambert di Avignone ha curato una mostra sentimentale coinvolgendo curatori precari della Fondation Abbé-Pierre e membri dello staff museale. Al Mucem ha ideato l’esposizione Renault 12, ispirata ai viaggi in auto delle famiglie franco-maghrebine. El Khatib è artista associato del Théâtre de la Ville di Parigi, del Théâtre National de Bretagne e del Théâtre National Wallonie-Bruxelles.



