La serata del venerdì di ULTRA CLUB si muove lungo coordinate sonore radicali, tra elettronica, clubbing e pratiche sperimentali che interrogano corpo, voce e tecnologia.
Maria Arnal porta sul palco una traiettoria musicale che sfugge a ogni classificazione. Dalla scena catalana contemporanea, Arnal si è distinta per una ricerca che intreccia avant-pop, elettronica e tradizione vocale polifonica, aprendo il canto alla dimensione algoritmica, alla bioacustica e alle possibilità espressive dell’intelligenza artificiale. Le sue collaborazioni con artisti come John Talabot, il coreografo Marcos Morau (La Veronal) e istituzioni come il CCCB e il Barcelona Supercomputing Center definiscono un percorso artistico in costante dialogo con altre discipline e linguaggi. Tra i suoi lavori recenti, Maria CHOIR e SIRENA mostrano un approccio sonoro capace di farsi installazione, organismo generativo e gesto politico, mentre Flors de veu, in uscita nel 2025, espande ulteriormente la sua indagine sulla voce sintetica e le memorie del canto.
Ad affiancarla, il progetto HYPERLORE proposto da Klang con due progetti che indagano la trasfigurazione della forma canzone nel dialogo tra epoche, saperi e territori:Â
Sara Persico, artista residente a Berlino, parte dal noise underground di Napoli per costruire una scrittura sonora che intreccia voce, elettronica analogica e field recordings. La sua pratica si sviluppa tra performance e installazione, passando per la composizione estemporanea e la collaborazione con figure come Caterina Barbieri, Andy Moor e Elvin Brandhi. Con alle spalle apparizioni in festival e spazi come CTM, Berghain Kantine, Nyege Nyege e documenta fifteen, Persico porta avanti una ricerca fisica e intuitiva sul suono come materia e presenza.
Érotiq, progetto nato a Roma, attraversa territori elettronici e immaginari simbolici per costruire un linguaggio che riflette sul potere, sull’estetica e sulle forme della manipolazione. Attraverso campionamenti, testi taglienti e materiali visivi che spaziano dalla propaganda alle immagini di guerra, Érotiq costruisce ambienti sonori che evocano una tensione costante tra attrazione e inquietudine, tra desiderio e controllo.

