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Barabàn


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Barabàn

Gruppo milanese attivo dal 1983, Barabàn si dedica alla riproposta di canti, danze e musiche rituali della tradizione popolare dell’Italia settentrionale. Il loro repertorio comprende brani raccolti “sul campo” da Aurelio Vitelli e Giuliano Grasso (affiancati nel gruppo da Vincenzo Cagliati, Diego Ronzio e Paolo Ronzio), ma include di recente anche composizioni originali, costruite spesso a partire dalla produzione letteraria di scrittori contemporanei, musicata secondo lo stile e le inflessioni della musica popolare.
L’originalità dell’impasto sonoro di Barabàn, che gli ha procurato un crescente consenso in tutta Europa, si deve all’utilizzo incrociato di strumenti tradizionali (piffero, cornamusa, ghironda, organetto diatonico) e delle moderne tecnologie digitali, al servizio di un patrimonio musicale che spazia dai canti di lavoro a quelli di protesta, dalle danze carnevalesche alle musiche rituali natalizie.
Aperto alle contaminazioni multietniche ed agli influssi di altri generi, dal rock alla musica barocca, Barabàn ha tenuto concerti in Italia, Gran Bretagna, Canada, Russia, Francia, Finlandia, Spagna, Germania, Portogallo, Austria, Slovenia, Belgio e Svizzera, partecipando inoltre a trasmissioni radiotelevisive in Europa e in America per RAI, BBC, RTO Radiotelevidenie Ostankino, Goestele Radio, Radio Canada, BRTN – De Nederlandése Radio, Antenne 2.
Nel 1995 ha partecipato al progetto Canti randagi. Canzoni di Fabrizio De Andrè riproponendo Canzone del maggio, mentre nel 2000 ha presentato per la prima volta lo spettacolo Vento d’aprile, un concerto dedicato alla Resistenza, contro l’intolleranza ed il razzismo.
La sua discografia annovera Musa di pelle… pinfio di legno nero (1984), Il valzer dei disertori (1987), Naquane (1990), Live (1994), La Santa Notte dell’Oriente (1996), Terre di passo (2002).