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Mohammed Khaznadji


Mohammed Khaznadji Mohammed Khaznadji Mohammed Khaznadji Mohammed Khaznadji
Mohammed Khaznadji

Mohammed Khaznadji (Algeri, 1929) è l’interprete più prestigioso della tradizione arabo-andalusa di Algeri, chiamata sana’a (arte), ed è unanimemente considerato come una delle più raffinate ed espressive voci della musica maghrebina.
Dopo aver appreso il repertorio mistico e religioso ed aver studiato musica nel Conservatorio della sua città, Khaznadji ha assimilato i segreti della tradizione classica da uno dei migliori maestri della musica algerina, Abdelkader Belhocine.
Divenuto poi docente presso il Conservatorio, si è dedicato alla valorizzazione del patrimonio musicale di al-andalus prendendo parte, come solista, alle più importanti registrazioni storiche della Radio algerina, e partecipando ai più prestigiosi festival dedicati alla tradizione andaluso-maghrebina.
Il virtuosismo e l’agilità della sua voce, si distinguono particolarmente nel vibrato, nelle fioriture melismatiche, e nei passaggi repentini dal registro acuto a quello grave, giustificando pienamente il significato del termine con il quale nella capitale viene chiamato il patrimonio musicale classico.
Grazie alle sue qualità interpretative le nubat (suites) della tradizione di Algeri sono state conosciute ed apprezzate anche nel resto del mondo arabo ed in Europa, sia attraverso i concerti che attraverso le numerose registrazioni discografiche effettuate dall’artista nel corso della sua carriera.
La nuba algerina è composta da diversi movimenti – nove secondo la tradizione – ma spesso ne vengono eseguiti solo i più importanti: l’ouverture strumentale, al-Tushiya; una serie di pezzi vocali caratterizzati da cicli ritmici binari, al-Msaddar, al-Btayhi, e al-Draj; ed una seconda serie conclusiva, al-Insiraf, caratterizzata dalla transizione dalla misura binaria a quella ternaria, che diviene sempre più viva e rapida.
Il programma del concerto prevede l’esecuzione della nuba mjenba, composta su un modo (tubu’) caratterizzato dal cosiddetto “cromatismo orientale”.
Tale modo è particolarmente adatto al momento della giornata che corrisponde al passaggio dalla sera alla notte.
Ecco i titoli dei più importanti poemi che fanno parte del repertorio poetico tradizionale di questa nuba : Oh gens je n’ai point trouvé de patience; Je suis amoureux malgré l’indifférence; Lorsque apparait le crepuscule; Ah si les amoreux me reconforte; Porquoi t’oubliai je chere jeunesse; Ah que reviennet ces merveilleux jours.

(a cura di Paolo Scarnecchia)