Cartellone 1991
Un viaggio all’interno dell’arte, tra opere e protagonisti. La rassegna Videoarte 3 è dedicata a pittori (Niele Toroni, Yannis Gaitis, Jean Le Gac, Pierre Soulages), scultori (Toni Grand, Ernest Pignon Ernest, Alberto Giacometti) e fotografi (Georges Rousse, Solgado, Ribaud), con un piccola sezione riservata ai musicisti (Pierre Boulez, Luigi Nono, Paul Sacher).
Una serie di film sull’arte che ha offerto la rara possibilità di incontrare gli autori ed il loro lavoro. Se alcuni video hanno infatti presentato le opere, quasi senza commento, altri sono stati pensati e realizzati come “ritratti d’autore”, con interviste e profili critico-biografici. Così, naturalmente, tra parole, conversazioni ed immagini, si sono aperti degli squarci su forti personalità artistiche; e molti sono stati gli interrogativi sollevatisi e nati attorno alle problematiche della creazione contemporanea come anche delle modalità di fruizione di un’opera d’arte in una società anestetizzata dalla televisione.
Il Festival Romaeuropa ringrazia Anne Coutinot, responsabile del Service Diffusion Culturelle – Intermedia, Parigi; Service Culturelle dell’Ambasciata di Francia a Roma
Programma
9 Luglio
Yannis Gaitis Il Greco
di Jean Marie Drot
dalla serie Pittori Incantatori di Francia e altri luoghi
52′ – 1982
Un film poetico, che conduce alla scoperta di un’artista affascinante, passando attraverso la sua “famiglia” fatta di “tipi” strani, simpatici, enigmatici. Sogno allo stato puro.
La Gaia Scienza di Valerio Adami
di Pierre Couliboeuf
10′ – 1989
Un breve incontro: 10 minuti, per vedere rivedere un pittore che è stato riconosciuto e consacrato dal suo tempo.
Immagini d’impronte di Niele Toroni
di Elsa Cayo
15′ – 1987
Si resta affascinati da queste impronte tracciate con ossessione dallo stesso pennello, che punteggiano e animano gli spazi. La Toroni così prende così possesso dei luoghi.
Gli aborigeni
di Claude Thiebaut
50′ – 1984
Creazione di sculture vegetali di Ernest Pignon Ernest. Un incontro fra l’arte e la biotecnologia grazie alla collaborazione dello scientifico Claude Gudin.
Toni Grand
di Pierre André Boutang
26′ – 1985
Mostrare l’opera e tentare di spiegare quel che c’è d’inesplicabile nel lavoro dello scultore Toni Grand, studiato nella sua evoluzione, per due lunghi anni di lavoro.
10 Luglio
Contact
78′ – 1990
Una serie di 6 film di 13 minuti ciascuno raccontano l’incontro con 6 fotografi quali Klein, Koudelka, Solgado e Ribaud.
Professione artista Charles Matton
di Marie Binet
10′ – 1987
Dettagli Opalka
di Christophe Loizillon
26′ – 1987
Jean Pierre Raynaud
di Pierre André Boutang
30′ – 1988
Jean Pierre Raynaud ha impiegato 20 anni a fare dalla sua casa la sua opera principale – 20 anni di isolamento. Un artista esigente, singolare, solitario al limite dell’intransigenza. Temperamento originale, perturbatore e notevolmente inventivo, Raynaud si rinchiude sempre di più nella sua ossessione bianco e nero e nel susseguirsi d’incontri e di viaggi, egli sopprime, aggiunge, crea delle corrispondenze.
Jan Saudek
di Fabienne Drout
26′ – 1990
11 Luglio
Alla ricerca di Christian B.
di Alain Fleischer
45′ – 1990
Louis Cane artista pittore
di Pierre André Boutang
26′ – 1987
Segni di pista
di Yves de Peretti
9′ – 1983
Willis Ronnis o i regali dell’azzardo
di Patrice Noia
26′ – 1990
Jan Saudek – Praga primavera 90
di Jerôme Missolz
26′ – 1988
Il metodo Fresson
di Jean Real
32′ – 1988
Montatore di fotoromanzi
di Bernard Monsigny
13′ – 1985
12 Luglio
Memoria di un luogo
di Dominique Belloir
8′ – 1985
Dominique Belloir mostra le collezioni del FRA della Bretagna. Rallenti, effetti di sovrapposizione, movimenti della telecamera, invitano alla scoperta molto personale delle creazioni artistiche di Dournon e Poirier, Bertholin, Vazan e Robelin.
Blu verticale
di Michel Schneider
10′ – 1988
Il film mostra l’installazione di 49 steli blu dall’altezza di 1.30 metri, sull’Arpille, nell’ottobre 1985. Il più conosciuto dei ceramisti, Bernard Dejonghe si conferma con questa opera scultoria.
Forum
di Patrick Barberis
35′ – 1981
Un’esperienza d’integrazione dell’arte contemporanea in un centro commerciale. Soto, Miralda, Raynaud, Forest, Kowalsky e Sanejouand, hanno realizzato per il Forum des Halles delle opere che sono state distrutte dopo alcune settimane di esposizione.
Il dettaglio che uccide
di Karine Assacher
14′ – 1986
Santo Sole and Haiti o l’ultimo viaggio di Malraux
di Jean Marie Drot
dalla serie Diario di Viaggio
52′ – 1976/1980
“Il viaggio è un mezzo di cultura che sfocia nel tollerare e nell’accettare la differenza dell’altro. Con questa conoscenza degli altri, si riesce”, secondo le parole di Jean Marie Drot, “ad inserirsi in qualche cosa che si avvicina nel male ad una geografia e nel bene alla cosmografia”.
Jean Le Gac il pittore
di Michel Pamart
26′ – 1983
Insegnando durante la settimana, dipingendo la domenica, ma sicuramente non un pittore della domenica, Michel Pamart esegue il ritratto di un uomo riconosciuto il privilegia prima di tutto una certa fuga della mondanità. Un ritratto che riporta nel passato in virtù delle immagini popolari di certi libri per bambini che egli riutilizza in modo del tutto personale.
13 Luglio
Aerosol
di Charles Veron
8′ – 1986
Sono giovani, molto giovani, per la maggior parte anonimi. Dipingere i muri, è prima di tutto rifiutare il vietato. Rubare il materiale per dipingere, farsi “inseguire dai poliziotti”, tutto questo fa parte del rituale.
Partito senza lasciare un indirizzo
di Robert Cahen
12′ – 1986
Pierre Mabille
di William Klein
8′ – 1987
Georges Rousse
di Christophe Loizillon
10′ – 1985
Rousse è pittore-fotografo. Dipinge dei trompe-l’oeil sui muri abbandonati, poi li fotografa. La pittura è dedicata alla distruzione come il luogo dove essa è dipinta. Solo la foto resta come opera d’arte.
Philippe Favier
di Philippe Simon
8′ – 1988
Camera scura: 5 dipinti di Pierre Soulages
di François Caillat
7′ – 1983
Alcuni dipinti di Pierre Soulages trattati come dei muri, muri di una ampia stanza sottomessa alle luci del giorno, ma anche della notte, piena di rumori inquietanti.
Dado
di Jorge Amat
26′ – 1987
Gerard Gatousse: studio d’artista
di Georges Pommier
27′ – 1986
Hantai o i silenzi retinici
di Jean Michel Meurice
60′ – 1985
Un’ora durante la quale Jean Michel Meurice esegue il commovente ritratto di un pittore per il quale la ricerca plastica è totalmente e visceralmente legata alla propria storia. Un procedimento quasi psicanalitico.
14 Luglio
Studio di Robert Motherwell
di Benoit Jacquot
42′ – 1988
Alechinsky sul Rodano
di Pierre Couliboeuf
26′ – 1990
Panoplia
di Philippe Gaucherand
18′ – 1980
Thule
di Serge Verny
4’30” – 1988
Ospite nel 1991 a Villa Medici, Verny realizza un film di animazione. Un viaggiatore sbarca su un’isola montagnosa: accompagnato da una donna (una fata) che risiede in quel luogo, egli arriva in cima. Lì, i due intravedono i movimenti celesti e la posizione dell’isola di Thule, circondata dalle fiamme. Questa isola inaccessibile sarà l’ultima tappa verso il mondo nuovo, scopo del suo viaggio.
La banda Man Ray
di Jean Marie Drot
dalla serie Le ore calde di Montparnasse
52′ – 1961/1981
Il film racconta Man Ray, un uomo dallo sguardo ironico che nel corso della sua vita ha rifiutato tutti i compromessi con i commercianti d’arte.
Ljuba lo Iugoslavo
di Jean Marie Drot
dalla serie L’arte e gli uomini
52′ – 1980/1982
Per la maggior parte del tempo questo artista resta silenzioso, preferendo al parlare il mostrare il suo lavoro, la sua isola.
16 Luglio
Rembrandt il maestro della notte
di Jean Marie Drot
dalla serie Lo stanzino dell’amatore
52′ – 1954/1955
Rembrandt
di Alain Jaubert
dalla serie Tavolozza
26′ – 1990
Un uomo tra gli uomini: Alberto Giacometti
di Jean Marie Drot
dalla serie Le ore calde di Montparnasse
52′ – 1960/1961 1988
“Al di là di questo indimenticabile incontro, io evoco ‘l’esperienza di Giacometti’ allo scopo di insistere sulla necessità (per questo genere di film) di sorprendere ‘la vita all’interno della vita stessa’, evitando a tutti i costi la messa a morte della vita, a causa della registrazione. Afferrare la vita senza sgualcirla, tale potrebbe essere il nostro motto” (Jean Marie Drot)
La scultura di Emanuel Saulnier
di Marc Petitjean
13′ – 1988
Il parco
di Diego Mas Trellis
13′ – 1986
17 Luglio
Arcipelago Luigi Nono
di Olivier Mille
53′ – 1988
Girato in gran parte a Venezia, la città nativa del compositore, questo film, il primo dedicato a Luigi Nono, mette in evidenza il ruolo determinante che questa città ha avuto nello svilupparsi e definirsi del linguaggio musicale del compositore.
Integrale de Répons
di Olivier Mille
47′ – 1988
Registrazione della creazione, nella versione definitiva, di Répons, opera che Pierre Boulez ha presentato al festival di Avignone 1988, nelle cave di Boulbon.
Tre strofe sul nome di Paul Sacher
di Chantal Ackerman
13′ – 1989
Le Tre strofe sul nome di Paul Sacher per solo violoncello di Henri Dutilleux sono nate da una richiesta collettiva di Rostropovitch in vista della celebrazione, il 2 maggio 1976, del settantesimo anniversario del direttore d’orchestra, Paul Sacher.
Gruppen
di Olivier Mille
40′ – 1989
Gruppen è un’opera originale per tre orchestre e un assolo. Questa nuova forma di musica segna una svolta nella storia della composizione e rimane oggi uno dei maggiori brani nel repertorio della musica contemporanea.
Pierre Boulez: nascita di un gesto
di Olivier Mille
55′ – 1990
Questo film racconta di un grande pedagogo, preciso, esigente e pieno di humour. A contatto con i giovani direttori d’orchestra, venuti ad assistere alle sue masterclasses, Pierre Boulez rivela i segreti dell’arte della direzione d’orchestra.
VIDEOARTE 3
di Jean-Marie Drot
Direttore dell’Accademia di Francia
Più che mai, nel 1991, Videoarte significa l’isola del tesoro. Vi si rifugiano i film d’Arte, quei film “su e con” gli artisti, trattati da appestati dalle televisioni commerciali e persino pubbliche. Trasmissioni ignorate, programmate per lo più nelle ore vuote della notte, ad uso esclusivo degli insonni e sonnambuli. Videoarte, a Villa Medici, intende essere un crocevia di incontri in contrasto con l’implacabile crescita dell’indifferenza, contro chi si è preso la pesante responsabilità di trasformare l’audiovisivo in uno sconfinato supermercato dove tutto si vende all’asta.
Videoarte è una specie di schermo-specchio in cui, durante l’estate, nell’ambito del Festival Romaeuropa, incontreremo i volti e le opere (in ordine di presentazione sullo schermo) di: Gaitis le Grec, Adami, Toni Grand, Klein, Doisneau, Depardon, Koudelka, Matton, Opalka, Jean Pierre Rainaud, Saudek, Boltanski, Louis Cane, Ronnis, Le Gac, Les Peintres de Saint Soleil en Haiti et Favier de Sant Etienne, Georges Rousse, Soulages, Garouste, Hantai, Mottherwell, Alechinsky, Man Ray, Ljuba, Rembrandt, Emmanuel Saulnier, Le Parc. Tutti pensionnaires di Villa Medici o più esattamente della Salle Renoir, il tempo di una proiezione, il tempo dell’ascolto e di uno scambio di sguardi…
Videoarte 1, 2, 3, è una vera ronda di artisti, il cui raggio copre tanti paesi, dato che in questo campo non sono mai esistite frontiere, come non esistono d’altronde orologi, anni di nascita o di morte; Videoarte significa il tempo dominato. Come notava con grande finezza Man Ray: “Contrariamente ai politici, l’Arte e gli artisti non hanno mai cercato una maggioranza”. Bastano alcuni che sappiano trasmettere il fervore. Videoarte o la versione moderna della “guerra del fuoco”.