Nelle stelle la fusione nucleare dell’idrogeno illumina il cielo, irradia calore verso i pianeti e non è troppo diversa dalle reazioni a catena indotte dall’uomo per usare impropriamente l’energia atomica. Santasangre torna a Romaeuropa per presentare la terza parte di una tetralogia sull’arte e la scienza: Bestiale improvviso, uno spettacolo sull’energia nucleare, vitale e terribile. Nelle intenzioni di Santasangre c’è un’elegia alla forza più possente e diffusa dell’universo, uno spettacolo dove movimento, scenografi a tecnologica, musica raggiungeranno quell’esattezza tipica delle scienze e dei loro metodi. Una serie di realizzazioni preliminari di questo lavoro avranno infatti come titolo “ipotesi” e precederanno la prima nazionale di Bestiale improvviso a Romaeuropa: né più, né meno di quanto accade nei protocolli scientifici tra le ipotesi, le sperimentazioni e le sintesi teoriche. Al centro di Bestiale improvviso è l’energia atomica, o più esattamente nucleare: in tutte le infinite stelle che popolano le galassie quando la parte pesante dell’idrogeno, il nucleo, scioglie i suoi legami e si fonde per generare l’elio, si sprigionano forze immense di cui attraverso i sensi percepiamo il calore, nel caso del sole, e la luminosità anche di altri miliardi di corpi celesti, lontani perfino milioni di anni luce. Con questo spettacolo tuttavia viene anche toccato un punto, per dir così, eticamente caldo: l’uomo è in grado di scatenare l’energia nucleare attraverso procedimenti indotti, la fissione, e usarla in maniera impropria, distruttiva e autodistruttiva. Così di fronte all’energia nucleare, l’umanità resta sempre sgomenta in un misto di ammirazione e terrore. E anche questo sentimento così vicino all’idea di sublime degli artisti romantici o all’idea panica della natura propria di Goethe sarà parte del nuovo spettacolo del collettivo romano, che ha sempre puntato sulla forza delle immagini e sull’intreccio tra drammaturgia e arte contemporanea. Si muove dunque tra arte, vita, scienza, etica ed estetica Bestiale improvviso, terza tappa di un progetto che si era aperto nella scorsa edizione del Festival con framerate 0_primo esperimento, uno spettacolo installazione sulla materia e i suoi cambiamenti di stato, seguito da Sincronie di errori non prevedibili_ secondo esperimento, dove lo spunto era invece il movimento dei corpi in relazione alla luce. Perché materia, vita e scienza sono comunque uno dei poli di attrazione per Santasangre, una formazione nata nel 2001, che ha assunto il suo organico attuale nel 2004 e per cui il termine di “collettivo” è il più appropriato. Nel loro lavoro infatti si assommano competenze e traiettorie artistiche molto diverse: body art, estetica degli ambienti, elaborazioni video e 3D, musica elettroacustica.
Crediti
ideazione Diana Arbib, Luca Brinchi, Maria Carmela Milano, Dario Salvagnini, Pasquale Tricoci, Roberta Zanardo partitura ed elaborazione del suono Dario Salvagnini progetto ed elaborazione video Diana Arbib, Luca Brinchi, Pasquale Tricoci corpo Teodora Castellucci, Cristina Rizzo, Roberta Zanardo luci e costumi Maria Carmela Milano animazione 3D Piero Fragola e Alessandro Rosa violoncello Viola Mattioni organizzazione Elena Lamberti produzione Santasangre 2010 co-produzione Romaeuropa Festival, Centrale Fies, Festival delle Colline Torinesi, Fabbrica Europa con il sostegno Programma Cultura della Commissione Europea progetto Focus on Art and Science in the Performing Arts con il contributo Regione Lazio con il sostegno OperaEstate Festival collaborazione tecnica Città di Ebla collaborazione ai costumi Vilsbol de Arce residenze Fabbrica Europa/Stazione Leopolda, Centrale Fies, Kollatino Underground.