«Quello che mi piace dell’immagine è che apre lo sguardo, lo approfondisce. Non parlo mai d’interpretare l’immagine, parlo del fatto che l’immagine si rivela lentamente se lo sguardo ha la possibilità di soffermarsi» ha affermato la drammaturga francese Claudine Galea parlando del suo Au Bord. Era il 21 maggio del 2004 quando il Washington Post rendeva pubbliche le immagini delle torture e degli abusi subiti dai prigionieri iracheni nel carcere di Abu Ghraib sconvolgendo l’opinione pubblica internazionale. Ossessionata dall’immagine di una soldatessa che tiene al guinzaglio uno dei prigionieri, la drammaturga e scrittrice (Gran Prix per la letteratura drammatica nel 2011 e nel 2019) costruisce nel suo testo un percorso di indagine sulla forza sconvolgente di questi documenti e sul modo in cui dialogano con la nostra intimità e con la parte più torbida della nostra storia personale.
Per portare in scena la complessità di questo percorso, il regista Valentino Villa e l’attrice, più volte Premio Ubu, Monica Piseddu scelgono di astrarsi dal mero affondo personale per tornare ad una dimensione più universale del teatro, soffermandosi sulla sua capacità di assorbire, pensare, creare e alterare immagini e percezioni. In che modo questi documenti visivi ci ri-guardano? In che modo si sedimentano nel nostro inconscio? Come il documento di un’immagine di tortura può generare immagini di desiderio, un ventre materno, la crudeltà di una donna amata?
SELEZIONE STAMPA WEB
Bio
Valentino Villa | Regista di teatro e d’opera, vive e lavora a Roma. Debutta nel teatro d’Opera nel 2017 con Cefalo e Procri di Ernst Krenek per il Teatro Malibran de La Fenice di Venezia. Seguono le regie degli Intermedi della Pellegrina per il maggio Musicale Fiorentino (2019), di Luci miei traditrici di Salvatore Sciarrino per il teatro La Fenice di Venezia (2019) e, nel 2022, ancora per La Fenice, la regia de I Lombardi alla prima crociata di Giuseppe Verdi. Particolarmente interessato alla drammaturgia contemporanea ha costruito il suo percorso artistico sviluppando una scrittura scenica geometrica, particolarmente attenta all’immagine e all’equilibrio tra le parole e il suono. Ha portato in scena testi di Neil Simon, di Harold Pinter (Party Time) di Dorothy Parker, di Virginia Woolf, di Pietro Citati e di Christopher Isherwood. Su invito della Biennale dei Giovani Artisti d’Europa e del Mediterraneo ha elaborato all’Italian Restyle Festival nel 2010 BLU, definitiva messa a fuoco del suo interesse per la commistione fra i differenti linguaggi della scena. Grazie a Face à face, Parole di Francia per scene d’Italia ha firmato la prima messinscena in italiano dei testi di Jean-Luc Lagarce Noi, gli Eroi e Music-hall, quest’ultimo in collaborazione con Rai Radio 3, protagonista Darial Deflorian, traduzione di Giogia Costa. Nel 2013 è coinvolto, come attore, nello spettacolo Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni di Deflorian/Tagliarini che ha debuttato al Romaeuropa Festival nel 2013. Docente di recitazione, anche presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma, è un insegnante certificato del metodo Linklater – Freeing the Natural Voice. Con Au bord presenta per la prima volta in italia un testo della drammaturga Claudine Galea. Tra i prossimi impegni curerà la regia di Jeanne Dark di Fabio Vacchi in prima assoluta mondiale per il Maggio Musicale Fiorentino.
Monica Piseddu | Si diploma come attrice all’Accademia Nazionale D’Arte Drammatica Silvio D’Amico. Dal 2002, per oltre dieci anni, lavora con Arturo Cirillo negli spettacoli: Mettiteve a fa’ l’ammore cu’ me di E. Scarpetta, L’Ereditiera di A. Ruccello, La Piramide di Copi, Le Intellettuali di Molière, Le cinque rose di Jennifer di A. Ruccello, Otello di Shakespeare, L’Avaro di Molière, Ferdinando di A. Ruccello e Lo zoo di vetro di T. Williams. Nel 2004 è con Mario Martone nella prima edizione di Edipo a Colono di Sofocle. Lavora inoltre con Massimiliano Civica in La Parigina da H. Becque (2005), Alcesti da Euripide (2014) e Antigone di Sofocle (2019), con Antonio Latella in Natale in casa Cupiello di E. De Filippo (2014) e Ti regalo la mia morte, Veronika di F. Bellini e A. Latella (2015), con Daria Deflorian e Antonio Tagliarini, come attrice e collaborazione al progetto in Ce ne andiamo per non darvi altre preoccupazioni (2013) e Quasi Niente (2018), liberamente ispirato al Deserto Rosso di Michelangelo Antonioni. Insieme a Daria Deflorian e a Monica Demuru partecipa al programma Il Teatro di Radio Tre con Memoria di Ragazza. Una lettura e qualche canzone dall’omonimo libro di A. Ernaux, e per il programma “Ad Alta voce” legge Il gioco dei regni di Clara Sereni, nell’adattamento di L. Pavolini.
Dopo un Premio Ubu come migliore attrice non protagonista ricevuto nel 2007, nel 2015 le vengono riconosciuti il Premio della Critica, il Premio Ubu come miglior attrice dell’anno, e il Premio Le Maschere come miglior attrice non protagonista. Nel 2016 il Premio Hystrio all’interpretazione, e nel 2019 il Premio Eleonora Duse. Al cinema ha lavorato con Paolo Sorrentino ne La grande bellezza (2013), con Marco Bellocchio in Fai bei sogni (2015) e con Ludovico Di Martino ne La Belva (2019).
Crediti
di Claudine Galea
Traduzione: Valentina Fago
Regia: Valentino Villa
Con Monica Piseddu
Movimento: Marco Angelilli
Lighting e stage design: Sander Loonen / ARP Theatre Limited
Sound design: Fred Defaye
Assistente alla regia: Andrea Dante Benazzo
Foto Cosimo Trimboli
Crediti di Produzione
Produzione Romaeuropa Festival e 369gradi
In coproduzione con LAC Lugano Arte e Cultura, Triennale Milano
Con il sostegno di Toscana Terra Accogliente, Olinda
I diritti dell’opera “Au Bord” di Claudine Galea sono concessi da L’Arche Editeur, Parigi, in collaborazione con ZacharInternational, Milano