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Teatro Argentina
15 Ottobre 2023
musica

Caterina Barbieri

Spirit Exit


Nel giro di pochissimi anni Caterina Barbieri è passata dall’essere una delle artiste più significative della scena underground elettronica italiana a uno dei nomi di punta del panorama internazionale. Complice quel suo tocco in grado di tenere insieme sound elettronici più classici e sperimentazione ardita, macchinico e naturale, algoritmi e mente umana. Le sue ultime pubblicazioni Fanta Variations e Spirit Exit hanno ricevuto il plauso di critica e pubblico disegnando le tracce di questo slittamento fino all’inaugurazione della propria etichetta “Light-Years”.

In particolare Spirit Exit, presentato con Marcel Weber MFO (scenografia) e Ruben Spini (video) e ispirato alla figura di filosofe e mistiche come Santa Teresa D’Avila, Rosi Braidotti e a Emily Dickinson e scritto in piena pandemia, sembra una sfida all’immobilità, un viaggio che ingloba per la prima volta arrangiamenti massimalisti, utilizzo di strumenti organici e voce. Il mondo sintetico e cibernetico a cui l’artista ci aveva abituati, accoglie ora strumenti organici, voce e testi che arrivano come schegge di vetro fluttuanti in un orizzonte alieno. Esattamente come il suo live, ponte tra poesia ed elettronica, tra umano e post-umano, terreno e ultraterreno.

Durata: 60 minuti

Bio

Caterina Barbieri è una compositrice e musicista italiana che vive attualmente a Milano. Il suo lavoro esplora gli effetti psico-fisici della ripetizione e delle operazioni basate su pattern nella musica, indagando il potenziale polifonico e poliritmico dei sequencer per disegnare geometrie complesse nel tempo e nello spazio. L’approccio alla pratica musicale come feedback cognitivo integrativo tra l’uomo e la tecnologia è al centro della sua attuale ricerca sonora, che si concentra sull’uso creativo della computazione e di complesse tecniche di sequenziamento per innescare allucinazioni temporali e spaziali, spesso esplorando stati di trance e concentrazione emotiva. Pitchfork ha descritto la sua musica come “un viaggio che altera la mente” e “una macchina dei sogni per le orecchie”.  La sua prima pubblicazione Vertical, composta per Buchla 200 e voce, è stata prodotta tra Elektronmusikstudion e il Royal College of Music di Stoccolma e pubblicata tramite la divisione Cassauna di Important Records (2014). Da allora, il suo lavoro è stato presentato in festival e sedi in tutto il mondo, come Atonal e Berliner Festspiele, Mutek, Unsound, Sonar, Primavera Sound, Dekmantel, Barbican Centre, Philharmonie de Paris, Berghain, Biennale di Venezia.  Il suo album di debutto Patterns of Consciousness (Important Records, 2017) è stato nominato come una delle migliori uscite dell’anno e del decennio. Il suo disco del 2019 per Editions Mego, Ecstatic Computation, è stato acclamato dalla critica ed è il disco dell’anno su Bleep. Caterina ha collaborato con diversi artisti, tra cui Kali Malone (come Upper Glossa), Carlo Maria (come Punctum), Drew McDowall, Bendik Giske e Lyra Pramuk, oltre all’artista visivo Ruben Spini, che ha creato i visual per la performance A/V Time-blind. Di recente ha firmato la sua prima colonna sonora per il film John and the Hole di Pascual Sisto, che è stato selezionato a Cannes 2020 e al Sundance 2021, e ha firmato la colonna sonora di sfilate di moda di Fendi, Gucci, Calvin Klein e Off-White. I suoi ultimi album Fanta Variations e Spirit Exit l’hanno definitivamente imposta all’attenzione internazionale.  Barbieri è anche la fondatrice della piattaforma di etichette indipendenti Light-years. Torna al Romaeuropa Festival, nella cornice del Teatro Argentina, dopo aver presentato nel 2018 il suo Patterns of Consciousness nell’ambito della sezione Digitalive.  

Crediti

Scenografia: Marcel Weber MFO
Video: Ruben Spini