Avere radici per oltrepassare confini. Essere stabili per scoprirsi dinamici. Il rapporto tra stabilità e mobilità all’interno delle arti performative contemporanee (così come nell’arte in generale) è argomento delicatissimo all’interno del quale si sviluppano e incontrano problematiche apparentemente differenti: economie, estetiche, sistemi di produzione e promozione, ricerca di nuovi linguaggi e loro sedimentazione, relazione del microcosmo artistico con il macrocosmo culturale e sociale che lo ospita o, in altre parole, il territorio in cui la contemporaneità artistica si confronta con le incertezze, le disillusioni, le praticità e le problematiche della contemporaneità storica.
Romaeuropa ospita, in occasione dell’edizione 2013 di DNA, un talk curato da Anna Lea Antolini interamente dedicato alla situazione di stabilità e mobilità nella ricerca coreografica italiana. Direttori e organizzatori -Gemma Di Tullio, Gerarda Ventura, Monique Veaute, Valentina Marini, Velia Papa sono solo alcune delle presenze previste per l’incontro- provenienti da più aree geografiche e portatori di differenti pratiche e strategie, si confrontano per restituire una fotografia parziale dell’attuale situazione italiana e proporre suoi possibili sviluppi.
In che modo ipotizzare una stabilità della danza contemporanea italiana? Come la Piattaforma della danza italiana e i progetti dinamici in rete possono generare mobilità internazionale? Che peso hanno i fondi di mobilità, europei e non? Sapersi conoscere e osservare, aprirsi al dialogo e al confronto significa recuperare una dialettica comunitaria, uno scambio tra cittadini e componenti di una stessa comunità capaci di reinventarsi e di riscoprirsi all’interno di una fluidità organizzativa e creativa, in cui le strategie di ognuno divengono supporto alle ricerca artistica. Per far sì che la danza italiana incontri il mondo.