Due storie personali si intrecciano e costruiscono una parola comune, fatta di contraddizioni affettive e domande irrisolte: come fare ? come non soccombere alla disperazione interiore che sorge e ci mette di fronte alla catastrofe ecologica presente e futura? Come evitare una vita fatta di negazione, di paura pietrificante, di rabbia insoddisfatta? Quali strade dobbiamo intraprendere per ritornare a sentire per trovare i nostri legami con l’ecosistema terrestre e per agire di conseguenza?
La questione ecologica, e la sensazione d’urgenza che l’accompagna suscita un’ambivalenza emozionale e un rapporto complesso all’azione. Due doppi di uno stesso corpo in scena cercano un modo di accedere alla “natura” attraverso il discorso, il dialogo e il tentativo fisico di empatizzare con l’oggetto inanimato, non-umano: partire da una sedia e scoprire la foresta, esplorare la lampada per spingere le porte di una centrale nucleare. Ricercano il rapporto con la Terra attraverso la finzione, la letteratura e i sogni.
Le loro azioni e parole risuonano con le riflessioni politiche ed ecologiche che incarnano, ma da cui si sentono allontanate nella vita di tutti i giorni.
Bio
Il collettivo Secteur in.Verso raggruppa tre artiste donne, Chiara Boitani, Mathilde Chadeau e Climène Perrin.
Nel 2018, le loro strade si incrociano all’Università Paris 8. Animate dalle stesse questioni politiche e artistiche, iniziano a collaborare su diversi progetti di ricerca-creazione. Così, nel 2019 fondano il collettivo Secteur in.Verso, pensato come luogo di sostegno mutuale nelle diverse creazioni, individuali e collettive.
Nei loro lavori si ispirano alla filosofia della percezione, agli studi di genere, al tema dell’antropocene così come alle pratiche del movimento somatico. Tentano di intrecciare esperienze e strumenti pratici per proporre delle forme teatrali che portino in scena interrogativi politici e sociali quali : l’urgenza ecologica e la sua risonanza affettiva, il rapporto all’altro, la micro-politica che si nasconde nell’intimo, il linguaggio mediatico e la sua percezione. La loro ricerca intreccia approcci soggettivi e materiali teorici cercando di mettere alla prova i discorsi e i dubbi che condividono attraverso i corpi. In questo modo il quotidiano interroga un fenomeno mondiale e i corpi in scena aprono all’esplorazione dell’attualità pregnante. Considerano il teatro come luogo di incontro e riflessione comune; lo scambio con gli.le spettatori.trici costituisce un aspetto fondamentale del loro lavoro. Condividono così le proprie domande e i propri dubbi con altre sensibilità dando vita a luoghi di dibattito e d’espressione al di là delle sfere accademiche, scientifiche e teatrali dominanti.
Crediti
Tutor Powered by REF: Daria Deflorian
di Secteur in.Verso
drammaturgia e performance Chiara Boitani e Climène Perrin
aiuto regia Mathilde Chadeau
light design Sarah Doukhan
cura del movimento primo studio Valerio Sirna
Foto © Mounir Derbal