
Era il 2012 quando con il suo Birds with skymirror, il neozelandese Lemi Ponifasio, incantava il pubblico del Romaeuropa Festival. Con un linguaggio inedito e personalissimo forgiato nelle tradizioni dei popoli indigeni del Pacifico, e intessuto con simboli contemporanei, il regista e coreografo trasformava il teatro in uno spazio rituale, interamente votato alla trascendenza, alla comprensione del mondo attraverso l’estasi e regalava un’esperienza estetica unica e ipnotica. Di ritorno a Roma dopo oltre 10 anni di assenza, il coreografo sceglie di rivolgersi a un luogo simbolico, emblema di un universale desiderio di pace.La sua Gerusalemme è, infatti, un territorio in cui si incontrano culture e linguaggi, uno spazio rituale in cui mettersi in discussione per cercare insieme un nuovo inizio o un concerto in cui si mescolano modelli in frantumi o in continua evoluzione, le promesse e i naufragi che la città stessa ha creato o ispirato. Otto performer trasformano novanta minuti di preghiere tradizionali in un rito cerimoniale costruito sull’antica tradizione dei canti Maori ma intessuto con il poema epico Concert Al Quds di Adonis Ali Ahmad Said Esber, tra i più influenti poeti arabi del ventesimo e ventunesimo secolo. «Gerusalemme è uno dei luoghi più contesi della storia umana…tenuto in ostaggio all’ombra di archetipi divini in competizione che controllano e dividono la vita umana sulla terra» afferma Ponifasio. Così è il suo spettacolo, la radicale ricerca di una nuova integrità o santità.
Bio
Lemi Ponifasio è regista teatrale e coreografo. La sua estetica, affermata nell’ambito della creazione contemporanea internazionale, si salda alle comunità e alle diverse culture maori e oceaniche, di cui l’artista esplora le forme complesse di trasmissione del sapere: la navigazione, l’architettura, la danza, la performance, la musica, le cerimonie, la filosofia, le genealogie e l’oratoria. A partire da tale presupposto l’artista enfatizza il suo orientamento al territorio e al recupero delle culture indigene con la loro lingua, la loro conoscenza, il loro pensiero e le loro narrazioni. Nel 1995 Ponifasio ha fondato MAU (termine della lingua samoana), collettivo e piattaforma concentrato sul rapporto tra arte e filosofia, avanguardia e cultura che intende plasmare un’estetica teatrale originale e restituire una differente interpretazione del concetto di umano. Con MAU, Ponifasio crea spettacoli, opere d’arte, laboratori, simposi e incontri tra le comunità, attività volte a costruire nuovi sistemi di conoscenza e nuove culture con le quali provare a far fronte alla crisi economica, politica, culturale, scientifica ed ecologica del nostro tempo. L’artista lavora con artisti di differente estrazione sociale che si esibiscono in fabbriche, villaggi remoti, teatri d’opera, scuole, gallerie e stadi. Ha dato vita a numerose opere liriche, di teatro, di danza, a mostre e forum ospitati in più di 50 paesi. Jerusalem fa parte del suo più recente corpo di produzioni e a distanza di più di dieci anni di Birds with Skymirrors (Romaeuropa Festival 2012) riporta l’artista a Roma con la sua estetica sospesa tra opera, musica, rituale e teatro.
Crediti
Ideazione, Regia, Design, Suono Lemi Ponifasio
Concerto Al-Quds Adonis (Ali Ahmad Sa’id Esber)
Luci Helen Todd
Coreografia Lemi Ponifasio and MAU Company
Performer Rosie Te Rauawhea Belvie, Tame Iti, Kawiti Waetford, Ery Aryani, Terri Crawford, Anitopapa Kopua, Manarangi Mua, Rangipo Wallace Ihakara, Helmi Prasetyo
Altri suoni Alastair Fraser, Chris Ward
Estratti da Uighur Twelve Muqam musiche tradizionali trasmesse su Xinjiang Radio e in televisione in Cina, Kiribati Otahuhu Choir, Call to Prayer by Halim Rahmouni
Luci e direzione tecnica Helen Todd
Curato da Lemi Ponifasio
Crediti di Produzione
Una produzione di MAU
“Jerusalem” è commissionato da Aotearoa New Zealand Festival of the Arts, in co-produzione con the Academy of the Arts of the World / Cologne and Toi Whakaari: New Zealand Drama School