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Mattatoio
28 - 29 Ottobre 2023
anni luce - teatro

Pietro Giannini

La traiettoria calante


La Traiettoria Calante è il racconto di una linea che si spezza, come si spezzano le linee e le curve disegnate su carta. Il problema si pone quando a calare sono traiettorie in calcestruzzo armato e acciaio, alte 90 metri e lunghe più di un chilometro. Il 14 agosto 2018, a Genova, crolla la linea più importante della città, portando con sé, seppellendo sotto le macerie, le traiettorie personali di 43 persone che, cadute, non potranno più rialzarsi. 

Lo spettacolo si apre con una favola, una favola che è meglio non raccontare ai bambini. La favola racconta le vicissitudini di uno Stato a forma di stivale, popolato da ricchi in salute e poveri ammalati. In un quadro generale di violenza e disperazione, gli unici salvatori sono i pochi ricchi rimasti nel Paese, come il Cavaliere o il Conte. Si delinea dunque uno scenario distopico ( o fin troppo simile al vero?): un’oligarchia sempre pronta a reinventarsi e a tutelarsi a discapito delle fasce di popolazione meno abbiente. Nell’ hummus di debolezza e povertà prende vita l’antagonista della favola: un ponte animato. Un ponte animato che, stanco, pretende pensione e contributi, rinnegati ad oltranza. Il meccanismo si rompe. La favola termina. I bambini si sono svegliati. Il Ponte non pretende davvero la pensione ma è crollato lo stesso, e con lui 43 persone. Inizia dunque ciò che prima si denominava “teatro civile”: una satira amara e crudele, ricca di attacchi ad personam e dati certificati, atta all’indignazione dello spettatore. Si ripercorre il cammino già in partenza faticoso del Ponte Morandi, partendo dal bando indetto dall’ ANAS nel 1963 per la costruzione di un viadotto, fino alle più recenti fasi del processo che si concluderanno solo nel 2025. In mezzo, più di sessant’anni di storia, di storia di politica italiana, di economia italiana, di malversazioni italiane. Attraverso il racconto di ciò che è stato – e che non è Stato – si cercherà una ragione, una spiegazione dove spiegazione non c’è. 

Bio

Pietro Giannini nasce a Genova il 2 dicembre 2000, città a cui è rimasto molto legato, e dove muove i suoi primi passi nel mondo del teatro. Nel 2016 infatti inizia il suo percorso artistico presso il laboratorio teatrale del Teatro della Tosse coordinato da Enrico Campanati, realtà che lascerà solo nel 2019 in seguito alla sua ammissione all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico. Dal 2017 ha preso parte anche a varie produzioni del Teatro Instabile di Genova. Dal 2019 ha avuto l’enorme opportunità di confrontarmi, nelle aule dell’Accademia, con alcune tra le figure più importanti del teatro contemporaneo: Massimiliano Civica, Arturo Cirillo, Andrea Baracco, Monica Demuru, Liv Ferracchiati, Michele Monetta. Sempre nel suo triennio di formazione ha inoltre potuto approfondire i metodi di grandi maestri che lo accompagneranno lungo tutta la sua strada, come: Nikolaij Karpov, Jerzy Grotowski, Vsevolod Mejerchol’d e Etienne Decroux. Tra le produzioni che più lo hanno segnato ricorda Noi, gli eroi , con la regia di Valentino Villa, e Spettacolino futile, con la regia di M. Civica e andato in scena anche al Festival dei Due Mondi di Spoleto. Nel 2022 inizia anche la sua attività artistica come autore e produttore dei suoi stessi spettacoli. Tra i suoi lavori più riusciti sicuramente è da segnalare La costanza della mia vita, attualmente in finale al Premio Scenario 2023 (in corso). 

Crediti
Di e con Pietro Giannini
Collaborazione e video Niccolò Alessandro Gossi
Tutor di progetto Lorenzo Maragoni