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Spettacolo presentato da Appercezioni

Mattatoio
8 - 9 Ottobre 2024
teatro

Appercezioni + Guests: F. Altieri - F. Mastrella - A. Rezza - M. L. Gorga - Acre

SPORES PROJECT
Trasformazioni artistiche tra poesia, scienza e nuove tecnologie

SPORES è il progetto vincitore di Europa Creativa 2022

Uno spettacolo itinerante composto da un collettivo di artisti di grande spessore come Federica Altieri, Flavia Mastrella, Antonio Rezza, Maria Letizia Gorga, ACRE + Michael Thieke, Eugenio Barba, Julia Varley, Valerio Magrelli, Paola Favoino, Ashai Lombardo Arop, Ermanno Baron, Sunu Africa diretto da Sena Mbaye, Claudio Ammendola, Stefano Di Baduo, Giovanna Zanchetta,  Valerio Peroni e Alice Occhiali, Barbara Faonio, Alice Mollica, Giuliano Logos, Gabriele Ratano, Riccardo Galdenzi, Cora Gasparotti, Leonardo Giardi, Beatrice Bocci, Giacomo Spaconi, LOTTA, Sharxx, Gioia Perpetua, Sacha Piersanti, Oriana Cardaci, Valentina Pacifici, Carlo Ronzoni, Andrea Milano, Alessandra Fiordaliso, Yurii Khadzhymiti, i ragazzi dei corsi di formazione “Spores” e gli allievi della Palestra delle Emozioni (313 – Viola Maria Ronzoni, Samuele Trabelsi, Giulia Destre, Vito Pontillo, Francesca Liani, Andrea Aren, Marco Paparoni).

Gli artisti, appartenenti a diversi ambiti dell’arte performativa, sono tesi alla rielaborazione del concetto di creatività.
Creativa in senso dirompente è, appunto, la vocazione dell’arte moderna, che per questa via, si collega a una richiesta di libertà, e di conseguenza ad una utopia di tipo anarchico; anarchia come espressione dell’uguaglianza, di una pari misura di tutte le componenti. Così, le diverse arti possono convergere e potenziarsi, partecipando attivamente, ciascuna a suo modo, per incentivare i sensi, o addirittura producendo polisensi. Il principio anarchico-creativo, allora, può manifestarsi nel passaggio da una struttura verticale ad ipotesi formali orizzontali dove ogni “figura” viene rielaborata e dove la direzione artistica diviene pura interrelazione attraverso un filo conduttore imprescindibile: la Poesia”.

Federica Altieri sperimenta un racconto antropologico sulla società contemporanea, raccontando picchi e cadute, entusiasmi e perplessità, confrontandosi in maniera profonda con diverse arti, in un gioco innovativo che catapulta lo spettatore in un’immersione totale attraverso gli habitat innovativi di Flavia Mastrella.

Determinare con certezza le coordinate dell’evento avrebbe la conseguenza di dimenticare la legge fondamentale su cui Spores si poggia: le nuove ipotesi artistiche nascono dal caos, dalla creazione di rapporti basati sull’inderminazione.

Il cambio continuo di registro nel percorso coordinato anarchicamente da Federica Altieri rimanda alla necessità di girarsi, percepire, lasciarsi sorprendere, mancare qualcosa, immaginare. Sentire di fronte ad uno sprigionarsi di energia, cercare di continuo nuovi assemblaggi creativi, dove gli habitat di Flavia Mastrella, realizzati insieme a Daniele Torracca, divengono necessari per intraprendere il percorso. L’ambiente della Pelanda sarà trasformato attraverso proiezioni e azioni che andranno ad integrarsi nella realtà strutturale e tragica del passato. L’energia violenta densa di sofferenza che emanano le strutture murarie e metalliche, verrà trasformata dai performer, dalle luci e dalle proiezioni in energia vitale. L’allestimento non nasconderà ciò che è stato perché la violenza fa parte del passato e purtroppo anche del presente, attraverso l’arte, la poesia e la danza la forma e l’uso intelligente del corpo si può combattere il lato oscuro della nostra società con armi emozionali. La ricerca continua e Il rapporto con il pubblico unisce le due artiste in un legame profondo e stimolante, in continuo movimento.

È importante servirsi dei mezzi tecnologici di comunicazione che ci impongono i tempi per dimostrare che l’arte è l’unica forma di vita che da sempre, e ora più che mai, combatte l’appiattimento culturale. Le immagini comunicano con ciò che le circonda: recitazione, musica, danza, luci, fotografia, voci. Un ensemble di elementi che pur non perdendo la propria unicità, interagiscono tra loro attraverso le nuove tecnologie gestite dall’azienda bresciana Carraro Lab, partner lungo tutto il percorso della manifestazione e da Claudio Ammendola.

“Abbiamo la presunzione di ripensare la modalità di relazione tra creazione e fruizione. Partendo dall’evoluzione degli studi sulla meccanica quantistica (soprattutto quelli sul tempo, sull’energia quantistica, la casualità, le onde di probabilità e l’indeterminazione di Heisenberg), stiamo mettendo a punto una nuova metodologia di rappresentazione, applicabile a tutte le espressioni artistiche e, in particolar modo, a quella intermediale, che sboccia in un’anarchica relazione tra artisti dove il pubblico diviene parte stessa dello spettacolo.

SPORES è il progetto vincitore di Europa Creativa 2022 e verte sull’intersezione tra sperimentazione intermediale, arti performative, sostenibilità e innovazione audiovisiva. Intermedialità non è ciò che nell’immediato può apparire, non ha nulla a che vedere con sterili intrecci che confondono il sapere; è invece una modalità che, partendo dall’informale, stimola il pensiero ad un orientamento dove ogni approccio, ogni disciplina, ha pari dignità; Non ci sono linguaggi primari o secondari, ogni conformazione vive di vita propria connettendosi con naturalezza nell’altra; una trasfigurazione incessante capace di generare un’apertura totale basata su una coerente casualità.

Bio

Federica Altieri preferisce definirsi Direttrice anarchica e non Regista, scrittrice, artista e/o sperimentatrice. Costituisce a Roma l’Associazione Culturale POLIORAMA e diviene direttore artistico del Punto Einaudi di via Giulia e via Labicana. Dal 2004 è Presidente di APPERCEZIONI, associazione che ha come prerogativa l’incontro tra le diverse arti ed il rapporto tra arte e scienza, per la quale dirige una notevole quantità di iniziative. Fino al 2012, collabora con Filippo Bettini e cura la direzione artistica della sezione multimediale e di arte visive del Festival Mediterranea, uno dei più importanti festival romani sull’incontro tra diverse culture. Dirige anche molteplici spettacoli, partendo dalla parola poetica di diversi autori del Mediterraneo.  Gira numerosi cortometraggi per la televisione, tra cui ‘l’Alcol’ di Margherite Duras. Nel Dicembre 2014, termina il documentario sperimentale, “Dialoghi”, accolto con molto apprezzato e premiato in svariati festival sul territorio nazionale. Il suo contributo però con il tempo si concentra sul teatro: un teatro aperto, in continua trasformazione, che in fondo teatro non lo è più,  dove l’interazione tra le arti è d’obbligo e dove il punto di partenza rimane sempre, implicitamente o esplicitamente, la parola poetica: necessaria ad una società che vuole liberarsi di tutto ciò che ritiene commercialmente “inutile”, necessaria per incarnare una forma di protesta sociale, necessaria per la sopravvivenza dall’assopimento generale. La poesia dunque diviene simbolo di un doveroso luogo di resistenza. Particolarmente rilevanti sono gli spettacoli su Edoardo Sanguineti, Federico Garcia Lorca, Pier Paolo Pasolini, Giacomo Leopardi, Dino Campana, Edoardo Cacciatore, Rainer Maria Rilke, Aldo Palazzeschi, Bertolt Brecht, Eugenio Montale. E’ ideatrice e direttrice anarchica di oltre venti spettacoli con cui gira l’Italia e l’Europa e conia il termine “SPERIMENTAZIONE INTERMEDIALE”: un evento dove le diverse arti si incontrano in maniera anarchica e dove tutte si coesistono senza preponderare l’una sull’altra.

Flavia Mastrella si occupa di comunicazione, considera ogni cosa materia. Nel 1991 propone al C.C. dell’immagine Il Fotogramma Implosioni. Con Antonio Rezza, dal 1987, realizza performances teatrali e cortometraggi, le interviste Troppolitani per Rai3 e vari film; con lui vince il Premio Francesca Alinovi, il Premio Napoli, l’attestato di Unicità nella Cultura, il Premio Ermete Novelli, il Premio Hystrio e il premio Ubu. Nel 2004, a Padula, nella Certosa di San Lorenzo Le opere e i giorni curata da Achille Bonito Oliva espone la scultura Microcosmo, attualmente nella collezione di Arte Contemporanea, del CO.RE. Nel 2005 espone l’Habitat di L’emozione fatta suono a Polignano. Nel 2006 alla GAM di Bologna Gianfranco Maraniello commissiona un’antologica RezzaMastrella Anamorfosi. Nel2008 al PAN di Napoli, Boe alla deriva e a Roma nella galleria L’acquario, Autopaia. Nel 2009 Artissima (TO), dalle sculture in Tasca a Bahamuth e nel 2011 a San Vito di Leguzzano, a Fabriano Boe alla deriva ad AR(t)CEVIA e a S. Benedetto Disegni cucit. Nel 2012 con Rossella Bonito Oliva La noia incarnita, il teatro involontario di Mastrella e Rezza edito da Barbès. Nel 2013 L’esaltazione dell’insignificante nel dipartimento scuola ed educazione del MAMbo, e a Cagli per Le Sacre: Riflessioni e Interpretazioni. Nel 2014 con Rezza Clamori al Vento, edito dal Saggiatore. Nel 2015, a Fonte Avellana Nel cuore del corpo, Il corpo sul filo – 800 metri di esistenza. Nel 2016 Pitecus debutta al Teatro La Mama di New York. Nel 2018 La tegola e il caso ideato con Antonio Rezza su Rai3 e sempre con Rezza, alla Biennale teatro di Venezia, ottengono il Leone d’oro alla carriera. Nel 2019 a Fonte Avellana Le voci di dentro e al palazzo comunale di Cagli, con Disegni di luce auto condizionamento estetico; lo stesso anno riceve sempre insieme a Rezza la Rosa D’Oro della Milanesiana. Nel 2022, insieme a Marco Tonelli, cura l’allestimento della mostra Euforia Carogna, un’antologica sui 35 anni di collaborazione artistica con Antonio Rezza presso Palazzo Collicola di Spoleto e in contemporanea lo spettacolo Hybris, realizzato con Antonio Rezza, debutta al Festival dei Due Mondi. Nello stesso anno Flavia Mastrella presenta alla Milanesiana di Elisabetta Sgarbi il suo nuovo film La Legge, la costituzione italiana recitata dagli animali con la voce del padrone. Nel 2023, insieme ad Antonio Rezza, ha ripreso il progetto Troppolitani, un viaggio tra le pieghe della mente umana e disumana girato a Bastogi, quartiere alla periferia di Roma per il percorso Spores Project, la sperimentazione intermediale di Federica Altieri, sostenuta da Creative Europe 2021-2027 insieme al Nordisk Teaterlaboratorium e all’Istituto di Cultura Italiana di Copenhagen. Tra le varie performance Il MegaPixel e Superpaesaggi, ultime opere di Flavia Mastrella, a Roma al Goethe Institut e in Danimarca.

Antonio Rezza è nato. Si occupa, in collaborazione con Flavia Mastrella, di comunicazione involontaria. Hanno realizzato tredici opere teatrali (tra cui Pitecus, Io, Fotofinish, Bahamuth, 7-14-21-28, Doppia Identità, Fratto_X, Anelante e Hybris) sei film lungometraggi (tra cui Escoriandoli presentato a Venezia nel 1996, Delitto sul Po, Milano Via Padova e Samp presentato a Venezia nel 2020) e una serie sterminata di corto e medio metraggi. Nel 1991 presentano Barba e cravatta al festival di Avignone. Antonio Rezza si occupa anche di letteratura (Premio Feronia 2008 con Credo in un solo oblio), la sua opera narrativa è stata pubblicata in una nuova edizione presso La Nave di Teseo. Dal 2021 collabora con L’Espresso e nello stesso anno ha ideato Encefalon – le carte da giogo. Insieme a Flavia Mastrella hanno collaborato tra il 1996 e il 1998 con Tele+ ideando la trasmissione Critico e Critici. Per RAI 3 hanno realizzato nel 2000 il programma Troppolitani. Nel 2008 ricevono il Premio Alinovi per l’arte interdisciplinare e pubblicano con Kiwido la prima raccolta video del loro cinema in bianco e nero Ottimismo democratico. Nel 2010 presentano a Madrid e a Palencia Pitecus in lingua spagnola ed eseguono alcune azioni performative insieme agli Afterhours. Nel 2011 presentano 7-14-21-28 al Théâtre de la Ville di Parigi e nel 2013 al Theatre Center Na Strastnom di Mosca. Nel 2012, edito da Barbès, è uscito il libro – La noia incarnita, il teatro involontario di Flavia Mastrella e Antonio Rezza. Nel 2013 sono stati loro conferiti il Premio Hystrio e il Premio Ubu. Nel 2014 pubblicano con la casa editrice il Saggiatore Clamori al vento. Nel 2016 viene loro assegnato il Premio Napoli; nello stesso anno presentano Pitecus al Teatro La Mama di New York. Nel 2017 ricevono a Montecitorio l’attestato di Unicità nella Cultura e il Premio Ermete Novelli. Nel 2018 viene loro assegnato dalla Biennale di Venezia Il Leone d’oro alla carriera. Nel 2018 realizzano per RAI 3 il programma televisivo “La tegola e il caso”. Nel 2019 La Milanesiana conferisce loro il Premio Rosa d’oro. Nel 2022 debutta il nuovo spettacolo Hybris al Festival dei Due Mondi di Spoleto e insieme viene inaugurata a Palazzo Collicola la mostra Euforia Carogna, un’antologica sul lavoro di 35 di Antonio Rezza e Flavia Mastrella. A novembre dello stesso anno Antonio Rezza apre il Torino Film Festival con il suo nuovo film Il Cristo in gola. Nel 2023 lo spettacolo Amistade (contaminazione tra Fratto_X e la poetica di De André) ha debuttato a Klaipeda (Lituania) al Klaip?dos dramos teatras per l’International theatre festival TheATRIUM e ad Aranya (Cina) per l’Aranya Theater Festival. Nello stesso anno Antonio Rezza ha pubblicato il suo nuovo romanzo Il Fattaccio edito da La Nave di Teseo. Collabora insieme a Flavia Mastrella ancora oggi con La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello di Roma.

Maria Letizia Gorga Attrice e cantante, laureata in Lettere con Lode presso l’Università di Roma La Sapienza con una tesi su Gatta Cenerentola di G.B.Basilee diplomata presso la Scuola Internazionale dell’Attore diretta da Alessandro Fersen, si specializza alla Scuola drammatica di Mosca con il Maestro Anatolj Vassiliev, con cui lavora in Italia e in Russia dal 1990, con un progetto su “Ciascuno a suo modo” di L.Pirandello.  Ha lavorato sull’interpretazione e la diffusione della Poesia con Achille Millo, Elio Pecora, Edoardo Sanguineti, il M° Fausto Razzi, la regista Federica Altieri per i Sentieri della poesia, l’Einaudi e il festival Mediterranea diretto da F.Bettini, e per l’Odin Teatret.  Ha realizzato il dvd “Avec le temps, Dalida” e il cd “Viaggio intimo con Mercedes Sosa” tratti dagli omonimi spettacoli, distribuiti da CNI Compagnia Nuove Indye.  In teatro è diretta da Vassiliev, De Simone, Albertazzi, Scaparro, Barra, Micol, Ammendola, Sepe, Russo, Pesce, Giordano, Pedroni, Giorgetti, La Manna, Gazzara, Tamburi, Prosperi, Belli, Piccoli, Lombardo Radice, Pera Tantina de La Fura dels Baus. In cinema e in televisione è stata diretta da Ammendola e Pistoia, Laudadio, Balducci, Izzo, Odorisio, Terracciano, Ponzi, Rocco, Parisi, Graffeo e Manni, Pingitore, Colabona, Mercalli, Inturri, Sorrentino e molti altri.

Eugenio Barba è uno dei maestri della storia del teatro del secondo Novecento. La sua attività, punto di riferimento a livello internazionale in oltre mezzo secolo, ha spaziato in più direzioni: dalla creazione artistica di spettacoli alla riflessione teorica, dalla trasmissione dell’esperienza alla conservazione della memoria storica, dallo studio scientifico sulla tecnica dell’attore al teatro “fuori dal teatro”, nei contesti sociali e transculturali del mondo per attivare rapporti fra culture ed etnie diverse. Nel 1964, fonda a Oslo l’Odin Teatret con il quale dà vita a un laboratorio teatrale con modalità di produzione pionieristiche in tutto il mondo. L’insieme di queste attività crea il Nordisk Teaterlaboratorium che, con l’Odin Teatret e l’ensemble interculturale Theatrum Mundi, diviene un ambiente e un luogo unico nell’universo del teatro, senza confini e multilingue. Nel 1979, fonda International School of Theatre Anthropology (ISTA), un laboratorio internazionale itinerante di studi comparativi sui principi del “antropologia teatrale”, una delle più importanti intuizioni nel teatro del secondo Novecento. Nel 1990 fonda l’Università del Teatro Eurasiano in collaborazione con l’Università di Bologna. Nel 2002 dà vita al Centre for Theatre Laboratory Studies in collaborazione con l’Università di Aarhus. La sua ricerca artistica è stata riconosciuta con lauree e dottorati onorari dalle università di Aarhus, Ayacucho, Bologna, Havana, Varsavia, Plymouth, Hong Kong, Buenos Aires, Tallinn, Cluj-Napoca, Edinburgo, Shanghai e Peloponneso. Gli sono stati concessi la “Reconnaissance de mérite scientifique” dell’Università di Montreal, il Premio Sonningdell’Università di Copenaghen, Il Premio Internazionale Luigi Pirandello, il Premio Thalia dell’International Association of Theatre Critics (IATC), l’onorificenza Gloria Artis della Polonia e la medaglia della città di Atene. È Cavaliere dell’Ordine della Stella della Solidarietà Italiana e Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Nel 2020, insieme all’attrice Julia Varley, istituisce la Fondazione Barba Varley, con lo scopo di sostenere artisti e artiste che lavorano in situazioni di svantaggio a causa delle loro opinioni politiche o per motivi razziali, di genere e di appartenenza sociale.

Julia Varley è conosciuta in particolare come attrice dell’Odin Teatret, per il suo lavoro vocale e per il suo impegno per l’affermazione delle donne di teatro con la rete The Magdalena Project, il Transit Festival e le pubblicazioni come redattrice di The Open Page. Nel 1976 Julia Varley si è unita all’Odin Teatret in Danimarca lavorando come attrice in spettacoli di gruppo, solo, interni e di strada, tutti con la regia di Eugenio Barba (Anabasis, J.S. Bach, Il Milione, Ceneri di Brecht, Il Vangelo secondo Oxyrhincus, Talabot, Il Castello di Holstebro I e II, Le stanze del palazzo dell’imperatore, Kaosmos, Nello scheletro della balena, Le farfalle di Doña Musica, Mythos, Ode al progresso, Le grandi città sotto la luna, Il sogno di Andersen, Don Giovanni all’Inferno, Ur-Hamlet, Il matrimonio di Medea, Killing Time, La vita cronica, Ave Maria, L’albero, Un personaggio che non può morire). Dal 1990 Julia Varley è coinvolta nell’ideazione e organizzazione dell’ISTA (Scuola Internazionale di Antropologia Teatrale) e dal 1992 nell’ideazione e organizzazione dell’Università del Teatro Eurasiano, entrambe dirette da Eugenio Barba. Julia Varley ha curato la regia di 21 spettacoli con il Pumpenhaus Theater in Germania, Ana Woolf in Argentina, Hisako Miura in Giappone, Lorenzo Gleijeses, Manolo Muoio, Gabriella Sacco e Teresa Ruggeri in Italia, Carolina Pizarro in Cile, Marilyn Nunes in Brasile, Amaranta Osorio e Teresa García in Messico e Spagna,   The Jasonites,  Cia Pessoal e Yins Piração in Brasile. Dal 2020 è redattrice del “Journal of Theatre Anthropology” fondato da Eugenio Barba. Nel 2020, insieme a Eugenio Barba, fonda la Fondazione Barba Varley per sostenere artisti in situazioni di svantaggio dal punto di vista razziale, di genere, opinioni politiche e appartenenza sociale.

Valerio Magrelli è un poeta, scrittore, francesista, traduttore e critico letterario italiano. Laureato in filosofia presso l’Università degli Studi di Roma, è un esperto di letteratura francese, materia che insegna presso l’Università degli Studi Roma Tre. All’età di ventitré anni debuttò come autore con una raccolta di poesie dal titolo Ora serrata retinae. Ha tradotto autori francesi come Stéphane Mallarmé, Paul Valéry, Paul Verlaine, Roland Barthes. Ha diretto una collana di poesia per l’editore Guanda,[1] prima di passare a dirigere (1993) per Einaudi una serie trilingue riguardante la collana Scrittori tradotti da scrittori. Nel 1996, il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli ha conferito il Premio nazionale per la traduzione. Nel 2011, ha pubblicato per Einaudi Il Sessantotto realizzato da Mediaset, un’opera in forma di dialogo (il sottotitolo è Un dialogo agli Inferi), in cui un poeta, “Il Tenerissimo”, si confronta con Niccolò Machiavelli sullo stato della nazione italiana: gli eventi cruciali della Storia dell’Italia repubblicana sono passati sotto esame fino alla Seconda repubblica, in cui – è questa la tesi di arrivo del libro – l’era della politica berlusconiana, dei berluscones e del berlusconismo decreta il compiersi delle aspirazioni e delle istanze che serpeggiavano nel Sessantotto e nella contestazione giovanile italiana. Magrelli collabora con il quotidiano La Repubblica; contribuisce anche alle pagine culturali di diversi quotidiani e riviste italiane fra cui Il Messaggero, l’Unità, Domani, Diario, Avvenire, la rivista ufficiale della SIAE Viva Verdi e altrove. Nel 2002 l’Accademia Nazionale dei Lincei gli ha conferito il Premio Antonio Feltrinelli per la poesia. 

Ashai Lombardo Arop Attrice, ballatrice, produttrice culturale, cantautrice (con il nome Altrove), regista, coach di movimento scenico e insegnante di danza afro contemporanea e teatrodanza. Figura eclettica, che ha colmato la sua assenza di radici all’interno dello spazio scenico sempre vissuto come un contenitore multidisciplinare dove l’identità si può creare e uno spazio rituale dove l’energia circola e si purifica. Ha lavorato in compagnie di teatro in fiction e film per il cinema con: Ettore Scola, Eleonora Abbagnato, Michele Placido, Fabrizio Bentivoglio, Massimo Ranieri, Lello Arena, Tato Russo, Maurizio Scaparro, Antonio Calenda, Veronica Pivetti, Francesco Di Giacomo, Orchestra di Piazza Vittorio, Lino Cannavacciuolo, Lina Sastri, Arakne Mediterranea, Antonio Infantino, Carlo Faiello, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Antonella Ruggiero, Corrado Tedeschi, Sidne Rome, Antonio Salines… Ha partecipato a festival nazionali ed internazionali: Giornata Mondiale del Rifugiato, Teatro India 2019; Ma.Ma. (Maschio Angioino, Napoli) MigrArti 2018; Così Lontano Così Vicino – MigrArti 2017 (AS FILM FESTIVAL c/o MAXII – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo – Roma); Kunstpatiet (NTL Nordisk Teaterlaboratorium/Odin Teatret, 2016); Dak’Art 2016 – Biennale d’Arte di Dakar (Musée de Dakar IFAN); Spring of Culture 2016 (Bahrein), Hosige&Dosige 2010 (Vienna, Austra), Bansko Jazz Festival 2009 (Bulgaria), Sarajevskazima 2008 (Sarajevo, Bosnia), Rencontres Méditerranéennes (Montpellier 2008), 2° Anniversario dell’Archivio Sonoro Canzone Napoletana (Auditorium RAI – Napoli 2006), Afroscopia 2007 (AMANI for Africa) e molti altri.

Sunu Africa diretto da Sena  Nel suono delle percussioni si muove un magma incandescente. La musica è nomade, riesce a viaggiare superando ogni confine.  Il gruppo senegalese Sunu Africa propone la cultura africana, in particolare i ritmi, la tradizione orale, i costumi e le simbologie del West Africa. E’ stato fondato da Sena Mbaye, primo percussionista e danzatore del teatro Nazionale del Senegal: Daniel Sorano” di Dakar. Nasce come gruppo familiare di artisti, i griot in wolof, custodi della tradizione orale. Proseguono la tradizione dei genitori, Bouly Sonko, direttore del Teatro Nazionale per 30 anni, e Oumy Sene, prima ballerina per diversi anni. Di grande rilievo la spettacolarità scenica che traduce il colore e la tradizione che i ritmi e le danze vogliono rappresentare. Il gruppo si è esibito in numerose manifestazioni tra cui World Rhytm Festival, Umbria Jazz, Nanga Def, Romaeuropa Festival oltre a partecipare a diverse puntate del programma “Alle Falde del Kilimangiaro” e a interventi televisivi per la Rai Uno, Rai Due, Canale 5, Rete 4. Sun Africa organizza anche workshop di danza e di percussioni. La musica è nomade, riesce a viaggiare superando ogni confine.

Acre Non ci si cura abbastanza, forse, di tutta una scena romana (i due Terracava forniscono le coordinate che ci servono) che negli angoli di spazi angusti, traendo ispirazione dallexcursus jazz ed elettroacustico in campo impro (basti pensare agli odierni Ossatura di Martusciello, i Lendormin, o i Routine), cerca di dare nuove coordinate a sperimentazione, composizione o all’occorrenza de-composizione (qualcuno ha detto le destrutturazioni sui generis dei Vonneumann?). Gli Acre in tal senso sembrano suggerire un possibile punto d’incontro, vuoi perché Marco uBiK Bonini, grazie alla sua Muradisuono (assieme ad altri nomi come quello di Nicola Inicolabug Alparone) ha senza dubbio una vista privilegiata sulla scena in questione, vuoi perché ciascun elemento di questo gruppo a modo suo ha già conseguito traguardi individuali piuttosto invidiabili, soprattutto in campo jazz (consideriamo anche l’esperienza nel collettivo super-allargato Franco Ferguson). Quella di Gino Maria Boschi (chitarra e effetti), Ermanno Baron (batteria, oggetti) e Marco Bonini (elettronica assortita) è una piccola palla appiccicosa, che rotolando assorbe elementi timbrici tra i più disparati, fino a diventare un grosso amalgama gomitoloso (citando la copertina). Più si cercherà di snodarlo più diventerà intricato, con il rischio di rimanere impigliati (magari non durante il pavor nocturnus di “Nachtraglich” o nel bel mezzo del niente siberiano di “Tunguska”) e venire trascinati lungo rivoli collosi (“CabSightSeeing”, “Merry Go Round”) o per autunni passati tra l’appartato (“I’assalse il Sovvenir”) e il dimesso (“Delle Mute Crepe”). È il caso di – come ci ricordano anche gli Starfuckers (gruppo che, anche se non di primissimo acchitto, deve probabilmente aver significato qualcosa per questo trio) – “portare ogni conseguenza sino al suo estremo?” Sì, ma solo dopo aver estratto, per evitare fraintendimenti, qualsiasi radice (contro)culturale no-wave punk e aver applicato su quel che è rimasto della mera materia musicale, una sorta di reductio ad absurdum. Contaminazioni pseudo-vaporwave come nel “Il Pasto Crudo”, con chitarra e batteria nel frattempo a punteggiare sgangherate, o le sincopate spregiudicate di “Loft”, con rimasugli demenzial-plunderphonici a intercalare, fanno infatti parte dell’assunto Acre sulle “libere strategie” eventuali, dunque possibili.

Michael Thieke è un clarinettista jazz e sassofonista alto tedesco. Thieke si è trasferito a Berlino nel 1993, dove ha studiato presso l’Università delle Arti di Berlino con Denney Goodhew, Kirk Nurock e Jerry Granelli. Durante il percorso di studi, è apparso sulla scena con il clarinettista svizzero Gregor Hotz e la band Billy Bang’s Bobby. Nel 1999 ha fondato la band Nickendes Perlgraas insieme a Eric Schaefer e Michael Anderson. Con questa band ha tenuto numerosi concerti e registrato due CD. È anche membro del trio di clarinetti di Ullmann, The Clarinet Trio. Ha pubblicato inoltre un CD con la band Schwimmer (con Alessandro Bosetti, Sabine Vogel, Michael Griener). Dal 1999, Thieke vive anche a Roma, dove collabora con musicisti come Luca Venitucci, Fabrizio Spera, Roberto Bellatalla, Antonio Borghini e Alberto Braida.

Claudio Ammendola Laureatosi come regista programmista per il cinema e la televisione presso il DAMS di Roma, successivamente, frequenta la Met Film School di Londra e prende parte ad uno stage formativo per attori tenuto da Anna Strasberg presso il Lee Strasberg Theatre & Film Institute. Inizia la sua carriera teatrale con “Hagar la vita di Federico II” nel 2001, con la regia di Ulderico Pesce. Ha poi lavorato in “Misura per misura” nel 2008, diretto da Gabriele Lavia, e in “Frammenti di una canzone d’amore” nel 2009, diretto da Pino Ammendola. Nel 2010 ha recitato in “Carabinieri si nasce”, ancora diretto da Pino Ammendola, seguito da “La serva amorosa” nel 2011, diretto da Luca Archibugi. Nel 2012 ha partecipato a “Rumori fuori scena” con la regia di Maria Letizia Gorga. Il suo debutto cinematografico risale al 1996 con il film “Intolerance” diretto da Cinzia Torrini. Nel 2000 ha lavorato con Gabriele Salvatores in “Denti”. Nel 2001 ha partecipato a “Stregati dalla luna” di Pino Ammendola e Nicola Pistoia. Nel 2004 è stato nel cast di “L’amore è eterno finché dura” di Carlo Verdone. Successivamente, ha recitato in “Ho voglia di te” di Luis Prieto nel 2007 e in “Polvere” di M. D’Epiro e D. Proietti nel 2009. Nel 2003 è coprotagonista nel film TV “Una vita in regalo”. Nel 2004 ha recitato nella produzione HBO “Rome”, girata in inglese. Nel 2006 ha realizzato il documentario “Progetto Erasmus” per la C.E. Nel 2012 è stato coprotagonista in “L’amore proibito” diretto da Anna Negri. Infine, nel 2014 ha partecipato alla miniserie “Francesco” diretta da Liliana Cavani.

 

Stefano Di Buduo è un videoartista, documentarista e fotografo italo-tedesco. Dopo aver studiato Arti e Scienze della Performance Digitale presso l’Università La Sapienza di Roma, dove ha anche fondato la compagnia multimediale AESOPSTUDIO nel 2008, i suoi progetti lo hanno portato in Francia, Portogallo, Danimarca, Polonia, Argentina, Brasile, USA, Cina, India, Iran e ripetutamente in Germania e Italia. Dal 2005 ha lavorato per molti anni come artista multimediale per il progetto urbano Città Invisibili del Teatro Potlach italiano, con spettacoli in molte città in Europa, Asia e America Latina. Nel 2009 Di Buduo ha creato il mondo subacqueo virtuale per il pezzo premiato 20.000 Leghe Sotto i Mari (basato su Jules Verne / Teatro Potlach). A questo sono seguiti installazioni video e video mapping nell’ambito di festival ed eventi internazionali come “Vision of Odin” a Holstebro / Danimarca, “Incubatio” nel Museo Nazionale Svevo di Manfredonia / Italia e il video mapping alla stazione metro Battistini a Roma. Ancora a Holstebro, “500 anni di Lutero” così come le proiezioni video al porto di Struer / Danimarca nel 2017. Nel giugno 2018, Stefano Di Buduo ha progettato l’installazione di video mapping “Un omaggio a De Chirico” a Domodossola, nella piazza Rovereto. Ha una collaborazione continua con i registi Bernadette Sonnenbichler, Thomas Krupa, Yael Ronen e Brit Bartkowiak, così come con lo scenografo e regista Wolfgang Menardi. Più recentemente ha lavorato al Düsseldorfer Schauspielhaus, al Berliner Ensemble, ai Münchner Kammerspiele, al Stadttheater Ingolstadt e al Schauspiel Hannover. Nella stagione 19/20 ha sviluppato il design video per la prima mondiale di (R)Evolution – A Guide to Survival in the 21st Century al Thalia Theater, messo in scena da Yael Ronen. Al Gorky appare in Death Positive – States of Emergency.

Paola Favoino vive e lavora tra Roma e la campagna calabrese. Con una formazione in sociologia, ha iniziato a studiare fotografia nel 2011. Dal 2011 al 2017 ha lavorato a un progetto sulle vergini giurate in Albania, che è diventato – A JE BURRNESH – un libro fotografico pubblicato nel 2019 da Edizioni D’ottobre/Balter e curato da Aminta Pierri. Il libro è stato esposto in Italia e all’estero in festival fotografici come Castelnuovo di Porto, Atene e Copenaghen nel 2021 e 2022. Basandosi sulla sua precedente esperienza di lavoro sulle vergini giurate, ha esplorato il tema della narrazione che il corpo può fare del sé interiore con la serie “L’isola”, che è stata ufficialmente selezionata per il Blowup Press Book Award e ha vinto la Menzione d’Onore al Premio Bastianelli nel 2021. La serie è stata anche esposta al Castelnuovo Fotografia Festival nel 2022.  “White Blossoms” è il progetto su cui ha iniziato a lavorare durante la sua residenza artistica in Lettonia nel 2022 e riguarda la memoria del dolore.  Con lo scoppio della guerra in Ucraina, ha iniziato un lavoro di corrispondenza con Kiev che è diventato “Birds are not allowed to cross the border”, esposto al Goethe-Institut di Roma, in Danimarca all’IIC di Copenaghen e al NTL di Holstebro come parte del progetto Spore. In diversi progetti, la sua fotografia è il risultato di una manipolazione analogica del negativo e di azioni durante il processo di stampa in camera oscura.

Giovanna Zanchetta è una danzatrice e coreografa dall’ampio background, laureata in Discipline delle Arti dello Spettacolo, presso Università di Roma Tre. Nella sua formazione si è interfacciata con diverse tecniche e stili di danza, passando dall’hip hop alla danza classica, per poi riconoscersi nell’eterogeneo linguaggio della danza contemporanea. Dal 2014 si interessa all’ideazione di lezioni e laboratori di danza per bambini e per adulti, professionisti e amatori.  Nel 2017 viene selezionata per il percorso di formazione professionale Auditorium Ballet (ambito che gli permette di sviluppare anche alcune esperienze lavorative all’interno della compagnia Iuvenis Danza.  Successivamente, prosegue la sua formazione ad Amsterdam, per poi stabilirsi a Roma lavorando per tre anni nella compagnia Uscite di Emergenza di Davide Romeo e sviluppando dei progetti autonomi come coreografa.  Nel 2020 crea il Collettivo Overlimbs coinvolgendo numerosi artisti tra Roma, Amsterdam e Berlino,nell’ideazione di progetti multidisciplinari, partecipando ai festival CorpoMobile e Dominio Pubblico 2021.  Nel 2022 viene invitata a tenere un laboratorio di danza per l’Università degli Studi di Roma Tre, presso il Teatro Palladium.  Nello stesso anno viene selezionata per una residenza presso il Nordisk TeaterLaboratorium (DK) con compagnia Valì Theater Lab, con la quale si prevedono future collaborazioni.

VALERIO PERONI Nato a Roma (Italia) nel 1986. È attore, regista e pedagogo teatrale. Ha conseguito una laurea in arti performative presso la Link Academy-European Academy of Dramatic Art-University of Malta. Ha inoltre conseguito un diploma presso la LAMDA (London Academy of Music and Dramatic Art). Dopo la laurea ha studiato teatro con maestri italiani e internazionali. Ha lavorato in Italia come attore in note compagnie teatrali e come pedagogo in scuole teatrali professionali. Nel 2013 si è trasferito a Holstebro (DK), dove ha iniziato i suoi studi con gli attori dell’Odin Teatret. Dal 2013 al 2018 ha collaborato con il Nordisk Teaterlaboratorium-Odin Teatret recitando, organizzando e dirigendo spettacoli di strada, spettacoli site-specific, concerti teatrali, eventi teatrali privati e pubblici, progetti di teatro per la comunità e laboratori teatrali per bambini, adolescenti e adulti. In questo periodo ha collaborato con gruppi teatrali e istituzioni internazionali in Italia, Danimarca, Germania, Francia e Polonia. Nel 2019 ha fondato insieme ad Alice Occhiali Váli Theatre Lab, una compagnia teatrale, parte del Nordisk Teaterlaboratorium-Odin Teatret. Con questo nome si è occupato della produzione di spettacoli teatrali, progetti per la comunità e della creazione e realizzazione di progetti pedagogici per bambini, adolescenti e adulti. Dal 2019 al 2022 Váli Theatre Lab ha sviluppato collaborazioni, nella città di Holstebro (Danimarca) e in altre città europee, con diverse istituzioni come: scuole dell’infanzia, scuole primarie, scuole secondarie, scuole superiori, università, scuole di teatro, case di cura per anziani, centri di assistenza sociale e aiuto. Dal 2023 è attore, pedagogo teatrale e regista presso il Nordisk Teaterlaboratorium-Odin Teatret (Holstebro-DK).

ALICE OCCHIALI Nata a Ferrara (Italia) nel 1984. È un’attrice, regista e pedagoga teatrale. Ha studiato Psicologia all’Università di Padova (IT) e Scienze dell’Educazione all’Università di Ferrara (IT). Parallelamente ha studiato canto moderno, teatro-danza e teatro con maestri italiani e internazionali. Ha lavorato molti anni conducendo e collaborando diversi progetti di integrazione sociale e realizzando attività artistiche in contesti socio-assistenziali e sanitari. Nel 2013 si è trasferita a Holstebro (DK), dove ha iniziato approfonditi studi teatrali con gli attori dell’Odin Teatret. Dal 2013 al 2018 ha collaborato con Nordisk Teaterlaboratorium – Odin Teatret recitando, organizzando e dirigendo spettacoli di strada, spettacoli site-specific, concerti teatrali, eventi teatrali privati ??e pubblici, progetti di teatro per la comunità e laboratori teatrali per bambini, adolescenti e adulti. Durante questo periodo, ha collaborato con gruppi teatrali e istituzioni internazionali in Italia, Danimarca, Germania, Francia e Polonia. Nel 2019, insieme a Valerio Peroni, ha fondato Váli Theatre Lab, una compagnia teatrale, parte del Nordisk Teaterlaboratorium-Odin Teatret. Con questa compagnia si è occupata della produzione di spettacoli teatrali, progetti per la comunità e della creazione e realizzazione di progetti pedagogici per bambini, adolescenti e adulti. Dal 2019 al 2022 Váli Theatre Lab ha sviluppato collaborazioni, nella città di Holstebro (Danimarca) e in altre città europee, con diverse istituzioni come: scuole dell’infanzia, scuole primarie, scuole secondarie, scuole superiori, università, scuole di teatro, case di cura per anziani, centri di assistenza e supporto sociale. Dal 2023 è attrice, pedagoga teatrale e regista presso il Nordisk Teaterlaboratorium – Odin Teatret (Holstebro-DK).

Giuliano Logos poeta, performer e rapper, 30 anni, è il primo italiano ad aver mai conquistato il titolo di Campione del Mondo di Poetry Slam (Parigi, XV Coupe du Monde de Slam 2021). È stato ospite dei più prestigiosi Istituti Italiani di Cultura nel mondo – tra gli altri, Chicago, Washington, Los Angeles, Berlino, Dakar – in collaborazione con i quali ha svolto il suo World Tour di Poesia Performativa in USA – Portorico – Cina (da remoto) – Senegal – Marocco – Spagna durante il quale ha tenuto performance in club e festival e laboratori in scuole, università e carceri in italiano, inglese, francese e spagnolo. Nel 2023 e 2024 è nuovamente, per due volte, in tour internazionale, esibendosi in Francia, Germania, Spagna, Portogallo e Belgio. È tra i tre tutor del PROGETTO ABC di Zètema – con l’attore Massimiliano Bruno e al rapper Rancore – e svolge il più grande laboratorio di poesia perfomativa mai tenuto in Italia, per 450 liceali entusiasti di ascoltare, scrivere e condividere i propri versi, per tre ore, all’interno di Teatro Palladium. È stato scelto dalle redazioni congiunte di Vanity Fair Italia, Francia e Spagna tra i 30 «artisti, attivisti e pionieri» che stanno ridisegnando il futuro dell’Europa.

 

Riccardo Galdenzi Docente, consulente e formatore VR, 26 anni. È docente dei Master Accademici in VR/AR Design e del corso per la triennale “Processi e tecniche per lo spettacolo multimediale” all’Istituto Pantheon Design & Technology di Roma. Ha collaborato con Sewer Nation creando esperienze VR personalizzate site-specific per: “New Space Economy” con l’Aeronautica Spaziale Italiana; Frascati Scienza; Lucca Comics. È consulente e formatore VR applicata al team building aziendale per IDEGO Psicologia Digitale, realizzando svariate aule di formazione per noti brand. Dal 2022 è Tutor Arti Digitali della direzione artistica del festival di Dominio Pubblico, per cui ha diretto e sviluppato tre mostre in realtà virtuale al Teatro India di Roma e moderato tre talk con focus su tecnologie immersive e AI in contesti artistici e creativi. Dal 2021 al 2023 è stato curatore di compagnia, presentatore e responsabile VR per Infinito Produzioni e GOLD per più di 180 repliche, occupandosi in autonomia del tour nei teatri di tutta Italia degli spettacoli virtuali dell’attore Elio Germano, tra cui “Segnale d’Allarme” e “Così è (o mi pare) VR”.

Cora Gasparotti danzatrice, coreografa e ricercatrice. Sperimenta con le nuove tecnologie per ripensare la danza in ambito educativo, creativo e performativo. Formatasi presso l’Accademia Nazionale di Danza di Roma e l’Università Politecnica delle Marche, è parte del team di ricerca del Centro Casa Paganini InfoMus di Genova. Le sue opere di screendance hanno ottenuto riconoscimenti internazionali, approdando anche su piattaforme come Amazon Prime Video. Dal 2022, collabora con enti scolastici e partecipa a conferenze accademiche internazionali diffondendo il suo metodo Creative Movement Hacking – CMH e sensibilizzando ad un uso olistico, creativo e consapevole della tecnologia. Il suo lavoro coreografico, incentrato sull’interazione tra danza, scienza e tecnologia, è sostenuto da numerosi festival e partner nel campo dell’arte e dell’innovazione.

Leonardo Giardi nato ad Ancona nel 1995, cresce con due grandi passioni: i computer e la musica. Realizza la sua vocazione capendo che i computer non solo possono riprodurre musica, ma possono generarla. Partendo dai rudimenti di teoria dei segnali acquisiti con il diploma in Telecomunicazioni, si appassiona ai segnali sonori e alla loro sintesi. Frequenta le facoltà di ingegneria elettronica ed informatica per acquisire nozioni utili nell’apprendimento e nella pratica di computer music, ingegneria audio, elettroacustica e sensoristica. Nel 2019 ottiene il diploma di perfezionamento in Computer Music e Sound design presso l’Università Politecnica delle Marche e inizia a lavorare come sound designer partecipando allo sviluppo di librerie e strumenti virtuali per UVI Falcon. Ottiene il diploma in Composizione per Cinema e Videogame presso la scuola Comics di Roma, nella quale utilizza gli strumenti da lui creati per la composizione musicale multimediale. Frequenta il conservatorio G.Rossini di Pesaro dove sperimenta la generazione sonora da una serie di dispositivi da lui sviluppati, basandosi su microcontrollori dotati di sensori. Utilizza questi dispositivi per la produzione di arte multimediale generativa e ottiene il diploma di perfezionamento in Nuove Tecnologie per la performance presso l’Università Politecnica delle Marche. Dal 2022 inizia stabilmente a partecipare alla produzione di opere artistiche multimediali. Sviluppa un sodalizio con il pittore Gabriele Cesaretti, con cui propone numerose esperienze installative ibride. Nel 2023 co-produce lo spettacolo di danza sensorizzata “InComunicabilis 2.0”,  finalista a Biennale di Venezia College. Reso noto dalla sperimentazione in Data Sonification e Human Computer Interaction, entra in un progetto di ricerca dell’Università di Urbino,dipartimento di Pedagogia e Didattica, per cui cui si occupa di sviluppare e ottimizzare dispositivi elettronici e software atti a rendere accessibile l’apprendimento della pratica e della teoria musicale a ragazzi in età scolare con disturbi dell’apprendimento e/o ridotte capacità motorie. 

Determinato a creare ponti tra la scienza, la ricerca e l’arte sperimenta continuamente con nuove tecnologie per creare esperienze tangibili ed immersive, che propongano una visione della tecnologia orientata alla fruizione e non al consumo.

Beatrice Bocci nata nel 1990 a Civitavecchia, è un’emergente designer di moda e docente di Disegno e Storia dell’Arte presso la ITS Academy Sistema Moda di Roma. Dopo la laurea in Progettazione Architettonica presso l’Università degli Studi “Roma Tre”, si è specializzata in moda presso la MAM Maiani Accademia di Moda. Ha guadagnato riconoscimenti nel 2020 e 2021 con le sue collezioni “Baroque n’ Rock” ed “Ecosostenibilità Trasparente”, partecipando anche a Altaroma e vincendo un concorso della Biennale MArteLive nel 2022. Collabora con lo stilista Guillermo Mariotto e coordina il progetto artistico internazionale “B-JESUS”. I suoi lavori sono stati pubblicati su Vogue Talents e altre riviste di settore. È coinvolta nell’Associazione Culturale ReAct360 e ha partecipato alla Maker Faire Rome nel 2023 con la “Capsule Collection ACTA”. Attualmente, insegna Digital Fashion Design 4.0 presso la Fondazione ITS Academy Sistema Moda e la MAM Maiani Accademia di Moda nel “Programma GOL” della Regione Lazio.

Giacomo Spaconi: regista, visual artist e innovatore con una formazione scientifica, è uno dei fondatori del noto progetto comico Le Coliche e da anni crea contenuti virali per Disney, Amazon Prime, MSC, Universal Studios, A.C. Milan, Taffo e molti altri brand nazionali e internazionali. I suoi video originali hanno realizzato in totale più di 280 Milioni di visualizzazioni, con collaborazioni con i più importanti creator italiani tra cui Benedetta Rossi, Michela Giraud, Geopop, Willwoosh, approdando anche sulle maggiori reti nazionali e portandolo a lavorare con realtà storiche come la Gialappas e a girare la sua prima serie tv da regista per SKY nel 2022. Nel 2024 fonda Rambla Studio, una content-house innovativa orientata verso la creazione di contenuti audiovisivi con nuove tecnologie, AI e 3D ad altissimo impatto visivo e creativo.

Gabriele Ratano, attore, autore, poeta performativo. Vicecampione italiano di Poetry Slam 2023, nel 2015 ha vinto il primo Poetry Slam U20 d’Italia. Nel 2024 svolge, in Spagna, il suo primo tour internazionale di poesia. Diplomato in recitazione all’Istituto Cinematografico Antonioni, è tra i 30 aggiudicatari della borsa di studio biennale di alta formazione teatrale presso Officina Pasolini a Roma. È stato finalista nella sezione video del Premio Dubito di poesia con musica, è il più giovane tra l? sei artist? italian? scelt? per la residenza dell’INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica, “Poetry for the sky”, presso Palazzo Esposizioni a Roma. Organizza workshop di scrittura e arti performative in istituti superiori, è membro del collettivo romano WOW – Incendi Spontanei e direttore artistico degli eventi di Slam Poetry per il collettivo milanese Zenit.

LOTTA  attivista, contrabbassista e cantante, 22 anni, è impegnata nella sensibilizzazione sui diritti climatici attraverso la musica. Ha collaborato con l’Orchestra Filarmonica Campana, con cui ha svolto un tour in Cina (marzo-maggio 2019). La sua esibizione “Detonazione” – nata durante una manifestazione a Strasburgo nel luglio 2022 – l’ha portata in tour europeo toccando Praga, Vienna, Parigi e Berlino (agosto 2022). Ha preso parte ad alcune delle più importanti manifestazioni di sensibilizzazione ambientale (Ultima Generazione a Milano, gennaio 2023; “Big One” di Extinction Rebellion a Londra, aprile 2023). Ha suonato a Lugano con l’orchestra Le Nove di Beethoven diretta da Yuram Ruiz (aprile 2023). Nel novembre 2023 è stata relatrice al Tedx Countdown di Varese. Il 27 maggio 2024 ha pubblicato il brano techno “POWER”, composto con il produttore Sharxx, il cui lancio è avvenuto a Parigi in occasione della manifestazione La Magma in collaborazione con gli artisti francesi Planet Boum Boum e Mathilde Caillard di Action Justice Climate Paris.

Andrea Girgenti produttore musicale, DJ e ballerino Hip Hop. Ligure, comincia presto a produrre gran parte della scena savonese, fino alla proposta di collaborazione da parte di Willy Rock e la seguente collaborazione con l’etichetta Orangle Records. Dal 2022 inizia a collaborare con l’artista climatica Lotta, che affianca come produttore e tecnico del suono del tour del suo spettacolo “Detonazione”. Nel 2023 è docente di produzione musicale per l’Università Bicocca di Milano. A ottobre 2023 produce il brano techno “POWER”, il cui release party avviene a Parigi nella primavera del 2024 in occasione della manifestazione La Magma in collaborazione con il collettivo francese Planet Boum Boum e Mathilde Caillard di Action Justice Climate Paris.

Gioia Perpetua crede profondamente nell’arte come strumento culturale verso il cambiamento. La sua missione non è intrattenere, ma muovere: sensi, sensazioni e significati, abbattendo le definizioni di confine e convenzione. Inizia il suo percorso artistico come danzatrice, frequentando il centro polifunzionale di Danza Contemporanea ed Arti Performative, Dance Arts Faculty (DAF), nevralgico punto di snodo per numerose collaborazioni con coreografi internazionali come Idan Sharabi (Israele), Georg Reischl (Austria), Iratxe Ansa (Spagna), Nanine Linning (Paesi Bassi), Natalia Horecna (Slovacchia), Tilman O’Donnell (Germania – U.S.) e molto altri. Dal 2019 al 2022, vive a Londra per approfondire da autodidatta il mondo delle Relazioni Internazionali con focus specifico in ambito cinematografico. Nel 2020, cura il reparto di relazioni estere della holding Orange Media Group, mediando i rapporti di co-produzione con Inghilterra, Olanda, Ungheria, Grecia, America, Egitto e Francia. Dal 2021, come organizzatore e regista, dirige due stagioni (40ep.) del format TV “Comedy Central ZAP” distribuito da VIACOM CBS e disponibile on demand su NOW. In ambito culturale e sociale, ha avuto l’opportunità di collaborare alla creazione di contenuti audiovisivi di spessore sociale, in sinergia con il Ministero della Cultura (Coesione Territoriale), WWF, ed in seguito CARITAS, curando il progetto “EU-PASSWORD” per i corridoi umanitari. Nel 2022, parallelamente intraprende un percorso da europrogettista, ideando un modello di business innovativo dove i principi della settima arte, la valorizzazione culturale, promozione territoriale, innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale si fondono con un approccio sistemico a 360 gradi . Nel 2023, diviene assistente personale del Presidente della Fondazione per le Nazioni Unite, un ruolo nel quale sostiene e coordina progetti umanitari. Nello stesso anno, scrive, dirige e produce “MEZZOMBRA”, cortometraggio sul delicato e controverso tema dell’eutanasia passiva, distribuito da Siberia Distribution. A Maggio 2023, vola in Ucraina, dove in sinergia  con l’Istituto Italiano di Cultura di Kiev e l’Ambasciata Italiana, realizza il documentario “SIRKÓ”, presentato in anteprima al BAFTA-qualifying, Molodist Film Festival di Kiev. Nel 2024, il commercial da lei diretto “La tua storia è la tua forza” con protagonisti la squadra di atleti paralimpici del Circolo Canottieri Aniene, prodotto da Sara Assicurazioni,  vince l’Insurance Communication Grand Prix  nella categoria Charity/Fundraising/ESO.

Sacha Piersanti è nato nel 1993 a Roma, dove vive. Ha pubblicato i libri di poesia Pagine in corpo (Empiria, 2015) e L’uomo è verticale(Empiria, 2018) e il saggio critico Zero, nessuno e centomila. Lo specifico teatrale nell’arte di Renato Zero (Arcana, 2019). Tra il 2017 e il 2019 porta in scena, in collaborazione con l’attore Emanuele Marchetti e un gruppo di giovani artisti, lo spettacolo L’ora dell’Alt, ispirato alla poesia di Giorgio Caproni. Nell’ottobre del 2019 alcune sue poesie appaiono sul 17° numero della rivista L’Intranquille in traduzione francese. Dal 2017 è tra i curatori del progetto “La casa del Poeta” per la riqualificazione e conservazione della celebre casa-baracca del poeta Valentino Zeichen (1938-2016). Attualmente collabora con la rubrica Che teatro fa di Repubblica.it come critico teatrale. 

Riccardo Galdenzi – docente, consulente e formatore VR, 26 anni. È docente dei Master Accademici in VR/AR Design e del corso per la triennale “Processi e tecniche per lo spettacolo multimediale” all’Istituto Pantheon Design & Technology di Roma. Ha collaborato con Sewer Nation creando esperienze VR personalizzate site-specific per: “New Space Economy” con l’Aeronautica Spaziale Italiana; Frascati Scienza; Lucca Comics. È consulente e formatore VR applicata al team building aziendale per IDEGO Psicologia Digitale, realizzando svariate aule di formazione per noti brand. Dal 2022 è Tutor Arti Digitali della direzione artistica del festival di Dominio Pubblico, per cui ha diretto e sviluppato tre mostre in realtà virtuale al Teatro India di Roma e moderato tre talk con focus su tecnologie immersive e AI in contesti artistici e creativi. Dal 2021 al 2023 è stato curatore di compagnia, presentatore e responsabile VR per Infinito Produzioni e GOLD per più di 180 repliche, occupandosi in autonomia del tour nei teatri di tutta Italia degli spettacoli virtuali dell’attore Elio Germano, tra cui “Segnale d’Allarme” e “Così è (o mi pare) VR”. 

Daniele Torracca Dal 1994, impegnato nei trasporti e montaggi teatrali; con la compagnia APPERCEZIONI si riappropria di una sfera creativa che pensava estinta. Affiancando Flavia Mastrella nelle sue creazioni, diviene un importante realizzatore del progetto Spores.

 

 

Crediti

Coordinatrice Anarchica: Federica Altieri
Habitat fantastici Flavia Mastrella

Partners: European Commission, Appercezioni, Carraro Lab, Universitate Polis, Nordisk TeaterLaboratorium,  IIC Copenhagen, IIC Tirana, Ambasciata della Repubblica Federale di Germania a Roma, Goethe Institut, Comune di Roma, Università Tor Vergata, Red Hog Studio, Palestra delle Emozioni (313)

Artisti: Antonio Rezza, Maria Letizia Gorga,  ACRE + Michael Thieke, Eugenio Barba, Julia Varley, Valerio Magrelli, Paola Favoino, Ashai Lombardo Arop, Ermanno Baronn, Sunu Africa diretto da Sena Mbaye, Claudio Ammendola, Stefano Di Baduo, Giovanna Zanchetta,  Valerio Peroni e Alice Occhiali, Barbara Faonio, Alice Mollica, Giuliano Logos, Gabriele Ratano, Riccardo Galdenzi, Cora Gasparotti, Leonardo Giardi, Beatrice Bocci, Giacomo Spaconi, LOTTA, Sharxx, Gioia Perpetua, Sacha Piersanti, Daniele Torracca, Valentina Pacifici, Carlo Ronzoni, Andrea Milano, Alessandra Fiordaliso, Yurii Khadzhymiti, i ragazzi dei corsi di formazione “Spores” e gli allievi della Palestra delle Emozioni (Viola Maria Ronzoni, Samuele Trabelsi, Giulia Destre, Vito Pontillo, Francesca Liani, Andrea Aren, Marco Paparoni).

Macchinista e non solo: Daniele Torracca
Figure necessarie dai confini indefinibili: Valentina Pacifici e Carlo Ronzoni
Service tecnico: IL TRECCIA