L’intelligenza artificiale è ovunque: comoda, veloce, brillante. Un servizio da usare, un’interfaccia da consumare. Una AMICA. Ma se l’intelligenza artificiale è un prodotto, anche noi, ci sentiamo smarriti tra gli scaffali di un supermarket e ci chiediamo se siamo consumatori o consumati.
Mara Oscar Cassiani & Guido Segni incontrano un gruppo di ricercatori e artisti per esplorare insieme questa dinamica. Il gruppo creerà un dadaSet: un dataset vivo, sbilenco e relazionale, per interrogare gli usi (e gli abusi) dell’AI.
A cosa ci riferiamo quando parliamo di “uso di intelligenza artificiale”? chi sta usando chi?
A partire da un workshop di tre giorni che vedrà impegnati studenti di diverse accademie e conservatori, verrà realizzata un’installazione/azione temporanea che si avvarrà di AI generative, corpi pensanti e menti estese. Un ambiente ibrido dove intelligenze organiche e artificiali convivono, si osservano, si fraintendono , si rispecchiano.
Un esperimento che mette in dialogo funzionalità e relazione, automatismi e intuizione. Per chiederci se, dentro quella promessa di “GUARANTEED PERSONALITY” che ci viene servita su misura, ci sia ancora spazio per soggettività autentiche e imprevedibili – come la nostra.
Frutto della collaborazione tra Re:humanism, l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Accademia di Belle Arti di Brera, il progetto si svolge nell’ambito di EAR – Enacting Artistic Research, finanziato dall’Unione europea- Next Generation EU, Missione 4
Mara Oscar Cassiani (MOC) è un’artista visiva wifi based, attiva in Italia e all’estero, che lavora nel campo della performance e dei linguaggi digitali.
Lavora tra reale e virtuale con performance, installazioni e progetti online.
La sua estetica fonde gesture virali, intelligenza artificiale e memetica internet.
Il rapporto che intrattiene con il pubblico, in una dimensione allargata – sia live che mediata
– viene esplorato, attraverso questi immaginari visivi techno archetipici, in allestimenti performati open space e live streaming.
Un flusso di immagini, un melting pot tra estratti di pop, folklore rituale, folklore digitale e
del linguaggio commerciale che restituisce un’istantanea globale, un “fast food visivo” tra
kitsch, cruda ritualità, mondi fluidi e apocalisse.
Ha presentato i suoi lavori in festival e musei internazionali tra cui Romaeuropa Festival , Kiasma Museum (Helsinki) , Homo Novus (Riga) , MAP (Bangalore), Transmediale Vorspiele (Berlino), Kunstenfestivaldesarts, Kunstencentrum VIERNULVIER (Ghent)
Nel 2023, riceve la menzione speciale Re: Humanism Salvatore Iaconesi; nel 2019 è premiata con il premio Digitalive presso Romaeuropa Festival per la performance SpiritXRoma.
Guido Segni (aka Umberto Stanca, 1985, Italia) è un artista che vive e lavora tra online e offline, mescolando arte, cultura internet e allucinazioni dei dati. Con radici nell’hacktivism, nella net art e nella video arte, il suo lavoro esplora l’(ab)uso quotidiano della rete attraverso gesti minimi, approcci concettuali e un’attitudine hacker per rendere le cose strane, inutili e disfunzionali. Co-fondatore di Les Liens Invisibles, ha esposto in musei e festival internazionali (MAXXI, Biennale di Venezia, Transmediale). È stato finalista e premiato in diversi contesti (Japan Media Arts Festival, Arte Laguna, Transmediale). Ha da poco concluso un “piano quinquennale di pigrizia”. Nel tempo libero insegna, co-dirige la Green Cube Gallery e guida il laboratorio immaginario REFRAMED lab.
MY DEAR AI, I AM LOST IN THE SUPERMARKET *___* Frutto della collaborazione tra Re:humanism, l’Accademia di Belle Arti di Roma e l’Accademia di Belle Arti di Brera, il progetto si svolge nell’ambito di EAR – Enacting Artistic Research, finanziato dall’Unione europea- Next Generation EU, Missione 4
Con la partecipazione di:
Agnese Cuomo
Alessandro Miracapillo
Aurora Tittarelli
Federico Paganelli
Giovanni Bernocco
Giovanni Lo Castro
Lidia De Nuzzo
Manuela Violi
PROMOSSO DA
RE:HUMANISM
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI ROMA
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BRERA






