Nel panorama delle avanguardie musicali del secondo Novecento, Mauricio Kagel, scomparso nel 2008, è considerato un vero maestro, un inventore che si divertiva a esplorare e addirittura creare mondi sonori del tutto nuovi: “Acustica” è il suo manifesto musicale, che torna in scena in un nuovo allestimento curato dall’ensemble Tempo Reale. Kagel crea “Acustica” tra il 1968 e il 1970: un periodo di radicali sperimentazioni, spesso molto serie e talvolta anche seriose. Di quegli anni il brano eredita lo spirito per l’avventura e l’azzardo, con l’aggiunta di un senso dell’umorismo irriverente e di uno spregiudicato surrealismo. L’intero pezzo è basato su un nastro preregistrato e una serie di strumenti acustici, per lo più non tradizionali, come possono essere strumenti folklorici o antichi, oppure macchine da suono completamente inventate. Agli esecutori, che possono andare da 2 a 5, è richiesto di suonare questi strumenti in maniera libera, creativa ed eterodossa, compiendo però una serie di movimenti, questi sì, molto precisi e talvolta buffi, ai limiti del cabarettismo. Con “Acustica” nasceva infatti un nuovo genere, il teatro strumentale, in cui gesto, movimento, suono, creazione e interpretazione formavano un nuovo modo di intendere la musica, liberato da accademismi e austerità. L’ensemble Tempo Reale, il centro di ricerca musicale fondato da Luciano Berio, in questa sua interpretazione di “Acustica” crea un vero e proprio allestimento, purificato dagli istrionismi, ma senza perdere l’umorismo di Kagel, sottolineando il complesso ordito sonoro creato dal compositore argentino e portando in primo piano la natura di narrazione squisitamente teatrale del brano.
Crediti
Progettazione, Drammaturgia Jonathan Faralli, Francesco Giomi
Interpreti Jonathan Faralli (percussioni e oggetti), Monica Benvenuti (voce e oggetti),
Francesco Canavese (chitarra elettrica e oggetti), Francesco Giomi (suoni e oggetti)
Regia del suono Damiano Meacci
Prodotto da Tempo Reale