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2013

  Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Romaeuropa, nella sua riunione del 17 dicembre 2013, al seguito dei tagli economici ricevuti nel mese di...

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21 + 23/27 ottobre laboratorio L’Ente di Promozione Danza, in occasione della settimana di DNA, attiva Danza con i miei occhi, laboratorio di video...

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L’Ente di Promozione Danza della Fondazione Romaeuropa e Valentina Marini – European Dance Alliance, organizzano sabato 26 ottobre presso gli studi del D.A.F (Dance Arts...

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PNEUMA è un progetto a cura di Simona Bertozzi ed Enrico Pitozzi che ha come oggetto il corpo e l’analisi del movimento. Cosa significa percepire?...

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Avere radici per oltrepassare confini. Essere stabili per scoprirsi dinamici. Il rapporto tra stabilità e mobilità all’interno delle arti performative contemporanee (così come nell’arte in...

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Video vincitore: “Sola” di Hannah Shakti Buhler Menzione Cinedans: “One minute of love” di Elena Maria Olivero In anteprima assoluta i due film vincitori del premio speciale alla produzione 2012: “Camera Coreografica-primo studio” di J. Jenna E R. Caia ”Fraxtalia” di Watanabe, Aiello, Lanzardo, Lazzarini e Mono Promosso e curato da COORPI in collaborazione con...

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«Ci vuole più fantasia a veder balenare milioni di elettroni in un millesimo di millimetro, che non a immaginare un sabba di streghe o...

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Un’idea immersiva, una favola originale che trasporta il teatro intero nel mondo onirico della fantasia che nasce dagli occhi; la prova impalpabile di quanto...

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«L’avanguardia agita una poetica, rinunciando per amor suo alle opere, e produce piuttosto manifesti, mentre lo sperimentalismo produce l’opera e solo da essa estrae...

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Si apre con un momento di intimità l’edizione 2013 di DNA: tre giovanissimi coreografi italiani Nicola Galli, Claudia Catarzi e Anna Basti, mostrano al...

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Le Monde ha definito l’opera di Alessandro Sciarroni magnetica e anomala facendo particolare riferimento al suo “Folk-s” (2012) primo passo di un progetto più...

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“Orphans” e “Chroma” sono il momento conclusivo del progetto “Pneuma”, un percorso teorico e fisico che la danzatrice e coreografa Simona Bertozzi e lo...

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Fece un gran baccano “This is theatre like it was to be expected and foreseen” quando nel 1982 apparve sulle scene: dal vocio delle...

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Lei, “Hedda Gabler”, la cattiva, la pericolosa per sé e per gli altri: il capolavoro di Henrik Ibsen torna sui palcoscenici capitolini nell’allestimento realizzato...

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La Galleria 4 del MAXXI ospiterà Jan Fabre: artista visivo e autore teatrale, noto per la sua opera innovativa e poliedrica. In una mostra curata da Germano Celant, storico e critico d’arte, Fabre presenterà per la prima volta le azioni e le performance dagli anni Settanta ad oggi. Disegni, “thinking models”, collages, film, foto e documenti costituiranno la base per ripercorrere le decine di performance e di azioni, sia private che pubbliche, che ha realizzato in Belgio e all'estero. Fin da giovane Jan Fabre è stato affascinato dall’idea di osservare, analizzare e sfidare il corpo. Quando all'età di diciotto anni vede le opere dei pittori primitivi fiamminghi e le loro rappresentazioni del corpo sofferente di Cristo, ha una rivelazione: per l’artista si trattava di Body Art. Fabre, già all'età di vent'anni, disegna utilizzando il proprio sangue, trascorre ore percorrendo da Nord a Sud la linea tranviaria di Anversa con il naso nelle rotaie, brucia i soldi degli spettatori nella “Money Performance”, si chiude nella sua Bic-Art Room di Leiden per tre giorni e tre notti, invita vari critici d'arte a sparargli nel Franklin Furnace di New York, prende in ostaggio il filosofo Lars Aagaard Mogensen a St. Louis e viene arrestato, trascorre quattro ore con Marina Abramovic in una gabbia di vetro al Palais de Tokyo di Parigi e recentemente si mette alla gogna nel Museo di Arte Contemporanea di Tokyo, esponendosi al lancio di centinaia di pomodori. Fabre pensa alla performance art come una ‘per-for-azione’ del corpo in relazione al mondo esterno, per esplorarne i limiti, le azioni e le reazioni, sia interne che esterne.

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