Per John Cage è un omaggio al compositore e soprattutto all’artista che ha saputo intrecciare diversi linguaggi e forme: la musica naturalmente, il suono e il silenzio, e poi la danza, la poesia, le arti visive, lo spirito delle avanguardie del Novecento. Ecco allora un ensemble che avrebbe colpito la fantasia di Cage per la sua eterogeneità, formato da vari strumentisti e dai percussionisti di Ars Ludi, coordinato da Giancarlo Schiaffini, coadiuvato da Alvise Vidolin per l’elettronica dal vivo, dalla voce di Silvia Schiavoni, e dalla danzatrice Paola Campagna, per un impaginato che spazia tra i molteplici aspetti dell’arte cageana, e dove non poteva mancare 4’33”, il celeberrimo silenzio. Del primo periodo va ricordata la Suite for toy piano o A Flower, mentre della fine degli anni ’50 spiccano Fontana mix per nastro magnetico e Aria, composti nel 1958 quando Cage lavorava a Milano presso lo Studio di Fonologia della Rai diretto da Luciano Berio, oltre al Concerto per piano e orchestra. Sono brani composti con il metodo aleatorio e che possono essere suonati separatamente, ma anche assieme come tre strati di una composizione più complessa. La scelta spetta all’interprete, cui Cage nella sua musica ha affidato un ruolo centrale anche grazie alla sua invenzione dello happening: è il caso di Variations I-V e i Song Books. Ed è in questo spirito che oltre alla musica e alla presenza della danza Per John Cage prevede la lettura di liriche di Charles Olson, Robert Duncan, Robert Creely, Denise Levertov: si tratta di alcuni dei Black Mountain poets che assieme a Merce Cunningham, Robert Rauschenberg e Cage diedero vita ai primi happening. All’ultimo anno di vita di Cage appartiene invece Four6, un esempio di sapiente anarchia musicale che lascia agli interpreti una grande libertà, e tra i tanti eseguito anche dai Sonic Youth.
Crediti
Silvia Schiavoni, voce
John Tilbury, pianoforte
Edwin Prévost, percussione
Ulrike Brand, violoncello
Daniel Studer, contrabbasso
Giancarlo Schiaffini, trombone e tuba
Ars Ludi, percussioni
Alvise Vidolin, elettronica e regia del suono
Paola Campagna, danza
Fabio Ciccalè, danza
prodotto da Goethe Instituto
in collaborazione con Istituto Svizzero di Roma