Teatro barocco e teatro contemporaneo: è attrazione fatale. Si rinnova in “King Arthur”, la “dramatic opera” proposta da Motus in un gioco raffinato di specchi che esalta le tensioni ricercate fra parola e canto, lotte terrene e forze sovrannaturali, create dal testo di John Dryden e dalla musica di Henry Purcell. Compagnia fondata nel 1991 a Rimini da Enrico Casagrande e Daniela Francesconi Nicolò, Motus fin dall’inizio è orientata a un linguaggio teatrale fatto, oltre che di recitazione, di scultura, disegno, video arte, musica per esplorare i testi di scrittori come Albert Camus, poeti come Reiner Maria Rilke, registi come Federico Fellini, Pier Paolo Pasolini, Rainer Werner Fassbinder, drammaturghi come Samuel Beckett, William Shakespeare, fino alla tragedia classica con “Antigone”. Ma questa è la prima volta che Motus si accosta alla drammaturgia musicale, un approccio ben meditato, con l’esecuzione dal vivo dell’ensemble Sezione Aurea, specializzato nella musica barocca. Ispirato alla guerra tra britanni e sassoni più che alle leggende di Camelot, “King Arthur” è infatti una semi-opera, un ibrido e finemente elaborato dove si alternano teatro musicale e parlato. Cuore dell’azione la contrapposizione tra il britanno Arthur e il sassone Oswald, in uno scontro sui campi di battaglia ma anche in quelli amorosi: entrambi anelano alla bella Emmeline. I due sono aiutati rispettivamente da Merlino e Osmond, a loro volta assistiti da Philidel e Grimbald, maghi e spiriti magici espressione di un universo fatato, surreale e musicale. Una pregevole drammaturgia di specchi, scontri e confronti che Motus porta in scena ponendosi dal punto di vista della silenziosa Emmeline –che diventa così la vera protagonista–, funzionale alla riduzione degli oltre trenta personaggi che animano il testo di Dryden e a fare a meno delle celebrative parti corali. Unico elemento scenografico una video animazione di disegni in tempo reale, pronta a rappresentare i veloci cambi di scena, musica e atmosfera, mentre da sfondo c’è il suono della guerra.
Crediti
musica Henry Purcell
testo John Dryden
regia Daniela Nicolò e Enrico Casagrande / Motus
drammaturgia e traduzioni Luca Scarlini
consulenza al progetto Alessandro Taverna
attori
Glen Çaçi (King Arthur)
Silvia Calderoni (Emmeline)
in video
Enrico Casagrande, Damiano Bagli, Jan ed Era Çaçi
cantanti
soprano Laura Catrani
soprano Yuliya Poleshchuk
controtenore Carlo Vistoli
ensemble Sezione Aurea
direzione e violino Luca Giardini
violino Ayako Matsunaga
oboe Michele Antonello
oboe Aviad Gershoni
viola Teresa Ceccato
viola da gamba Rosita Ippolito
violone Giancarlo De Frenza
tiorba Giangiacomo Pinardi
cembalo Filippo Pantieri
spazio scenico Enrico Casagrande e Daniela Nicolò
in collaborazione con Damiano Bagli e Silvia Calderoni
luci Alessio Spirli eMarie-Sol Kym
sound design Fabio Vignaroli
riprese e montaggio video END&DNA
cameraman in live Andrea Gallo
costumi Antonio Marras
(in video abiti di RRUNA)
assistenti alla regia Silvia Albanese, Ilenia Caleo
organizzazione ensemble musicale Elena Bernardi
organizzazione generale Valentina Zangari
produzione Elisa Bartolucci in collaborazione con Cronopios
comunicazione Silvia Albanese, Sandra Angelini
diffusione all’estero Lisa Gilardino
prima esecuzione italiana
nuova produzione Motus, Sagra Musicale Malatestiana 2014
in collaborazione con Romaeuropa Festival, Amat/Comune di Pesaro
e con Teatro di Roma
si ringrazia il Rossini Opera Festival per l’amichevole partecipazione