La fisicità, il movimento multidirezionale, la sintassi del corpo, l’arte contemporanea, l’improvvisazione, il suono in tutte le sue manifestazioni, perfino il silenzio: insomma tutto quello che ha reso per oltre 40 anni Trisha Brown un’artista di punta della danza mondiale, troverà una sintesi nel secondo appuntamento del ritratto a lei dedicato dal Festival Romaeuropa, arricchito dalla presenza di una nuova creazione. A differenza del primo appuntamento dedicato agli “Early Works”, stavolta in programma ci sono lavori creati da Brown per un palcoscenico: punto di svolta nella carriera della coreografa, “Watermotor” è un energetico solo del 1978, già immortalato su pellicola da Babette Mangolte, e stavolta ripreso da Neal Beasley. Del peculiare rapporto con gli artisti contemporanei sono testimonianza “Opal Loop/Cloud Installation #72503”, creata con la artista giapponese Fujiko Nakaya, conosciuta per le sue sculture fatte di nebbia, e dove quattro danzatori si muovono attraverso un ambiente vaporoso fatto di nuvole, e “Foray, Forêt”, l’ultima delle numerose collaborazioni con il celebre artista visivo Robert Rauschenberg, peraltro molto amico di Brown. Nota per gli scintillanti costumi metallici e per la fanfara di una banda di fiati questa coreografia deve il suo effetto potente al contrasto tra il virtuosismo dei danzatori e questi elementi scenografici e sonori.
Autrice di alcune regie operistiche di grande successo, nel 2010 Brown ha messo in scena ad Amsterdam “Pygmalion”, un’opéra-ballet del Settecento di Jean-Philippe Rameau in collaborazione per la parte musicale con il direttore d’orchestra William Christie e l’ensemble Les Art Florissants. Da quella regia, che reinterpretava lo spirito barocco in chiave contemporanea, ha elaborato “Les Yeux et l’âme”, un lavoro autonomo dove una “suite de danse” (ciclo di danze) ritrova la sua dimensione astratta e contemplativa in quello stile non narrativo che è una delle cifre della coreografa statunitense. Anche in questo caso riaffiora il legame di Brown con le arti visive, in particolare nelle scenografie che riproducono dei suoi disegni, mentre gli interpreti sfidano i principi dell’equilibrio e della forza di gravità, un tema caro a Brown dai suoi esordi.
Crediti
DANZATORI Leah Morrison, Tamara Riewe, Laurel Jenkins Tentindo, Elena Demyanenko, Dai Jian, Nicholas Strafaccia, Samuel Wentz, Neal Beasley | STRADABANDA della Scuola Popolare di Musica di Testaccio, diretta da Paolo Montin
I’M GOING TO TOSS MY ARMS – IF YOU CATCH THEM THEY’RE YOURS (2011) Coreografia Trisha Brown, Scenografia Burt Barr, Costumi Kaye Voyce, musica composta e interpretata al pianoforte da Alvin Curran, luci John Torres – Commissione del Theatre National de Chaillot e in coproduzione con Trisha Brown Company. La creazione è stata resa possibile grazie al sostegno del New England Foundation for the Arts’ National Dance Project, al generoso sostegno del Doris Duke Charitable Foundation, e con l’ulteriore sostegno dell’Andrew W. Mellon Foundation, del MetLife Foundation e del National Endowment for the Arts.
WATERMOTOR (1978) Coreografia Trisha Brown, Costumi Deanna Berg MacLean Luci Jennifer Tipton – Questa creazione è stata realizzata dal National Endowment for the Arts.
LES YEUX ET L’ÂME (2011) Coreografia Trisha Brown, Scenografia Trisha Brown, Luci Jennifer Tipton, Musica Estratti da «Pygmalion » di Jean Philippe Rameau, Registrazione William Christie e les Arts Florissants per Harmonia Mundi, Costumi Elizabeth Cannon – Questa creazione è stata realizzata con il sostegno della New England Foundation for the Arts’ National Dance Project (NDP) con il sostegno del Doris Duke Charitable Foundation, l’ Andrew W. Mellon Foundation the Ford Foundation, e il MetLife Community Connections Fund of the MetLife Foundation. «Les Yeux et l’âme» è la versione coreografica di “Pygmalion” (2010) coprodotta dal Festival d’Aix-en-Provence – Holland Festival, Amsterdam – Athens Festival – Trisha Brown Company
OPAL LOOP/CLOUD INSTALLATION #72503 (1980) Coreografia Trisha Brown, Scenografia Fujiko Nakaya, Costumi Judith Shea, Luci Beverly Emmons, Ambiente scultoreo/realizzazione Julie Martin – La ripresa di questa creazione è stata sostenuta dall’UW World Series at the University of Washington e dal National Endowment for the Arts as part of American Masterpieces: Three Centuries of Artistic Genius FORAY, FORÊT (1990) Coreografia Trisha Brown, Scenografia e costumi Robert Rauschenberg, Musica a scelta della Stradabanda, Luci Spencer Brown con Robert Rauschenberg – Commissione della Biennale de la Danse di Lione in collaborazione con il Centre national de danse contemporaine d’Angers, Wexner Center for Visual Arts, Walker Art Center, Jacob’s Pillow Dance Festival e Cal Performances, University of California a Berkeley. Con il sostegno della Fondazione Andy Warhol per les Arts Visuels, Fondation Andrew W.Mellon, Fondation Greenwall, New York State Council on the Arts e National Endowments for the Arts. La ripresa della creazione è stata realizzata con il sostegno di Charles Engelhard Foundation, Altria Group, Inc., The Gladys Krieble Delmas Foundation, e il National Endowment for the Arts con il sostegno di The Fan Fox and Leslie R. Samuels Foundation, The Harkness Foundation for Dance, The Andrew W. Mellon Foundation, the New York City Department of Cultural Affairs, e il New York State Council on the Arts.