Adriana Borriello, nata nel 1962 ad Avellino, inizia a studiare danza all’età di tre anni. Si diploma a Roma presso l’Accademia Nazionale di Danza, per poi perfezionarsi al Mudra di Maurice Béjart a Bruxelles dove crea le sue prime coreografie.
Dopo aver preso parte alla fondazione dei gruppo belga Rosas di Anne Teresa De Keersmaeker, danzando nello spettacolo Rosas Danst Rosas, da cui la compagnia prende il proprio nome, lavora con Pierre Droulers realizzando Miserere, Midi – Minuit e Palindrome.
Nel 1986, tornata in Italia, fonda una propria compagnia, collaborando dapprima con il Centro Inteatro di Polverigi, poi costituendo, nel 1991, l’Associazione Marta che, nel 1996, diventa Adriana Borriello Danza; attraverso questa la coreografa porta avanti la sua personale poetica fatta di una danza talmente inscritta nella musica da sembrare musica visiva, mentre i temi si legano sempre più profondamente a quelle tradizioni dell’Europa meridionale, dove i rituali di danza e musica segnavano ed elaboravano il rapporto con ogni elemento del vivere sociale.
Residente con la propria compagnia in molte strutture teatrali, nel corso degli anni ha realizzato una nutrita serie di spettacoli, dal primo Allegro, vivace, mais pas trop (1986, con cui firma il suo debutto coreografico), a Scirocco (1988), Capricci (1990), Contrappunti (1991), Di necessità virtù (1992), Studi in forma di danze (1993), Electric Spirit – l’enigma femminile (1994), Danze e piccole (1995), Tammora (1997), Kyríe (1998), Animarrovescio (2000), Prima scatola magica: a partire da Orlando (2003), Allah n’est pas obligé (2004).
Dal 1982, Adriana Borriello affianca all’attività di coreografa quella didattica, guidando seminari sia in Italia che all’estero.
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Adriana Borriello