William Yang, cinese-australiano di terza generazione, è nato nel 1943 a Dimbulah, North Queensland. Dopo aver studiato architettura all’University of Queensland, nel 1969 si trasferisce a Sydney, dove viene coinvolto dall’attività di un gruppo di teatro sperimentale.
Dal 1969 al 1974 lavora come drammaturgo ed allo stesso tempo come fotografo indipendente. Al 1977 risale la sua prima mostra fotografica individuale, Sydneyphiles, una schietta descrizione delle scene festive di Sydney, che confluiscono nel 1984 in una mostra più ampia, Sydney Diary e successivamente in un libro.
Quando Yang comincia ad esplorare la sua eredità cinese, i soggetti delle fotografie si ampliano ad includere paesaggi e il Cinese in Australia. A questo periodo risalgono numerosi viaggi in Cina. Dal 1989, integrando le sue competenze di scrittore e artista visivo, Yang realizza performance in cui la proiezione di diapositive si accompagna a monologhi. Tali performance riconosciute da subito come una nuova forma di teatro restano il modo preferito da Yang per mostrare le sue opere.
Questo pressoché unico stile teatrale lo ha portato a percorrere tutta l’Australia e gran parte del mondo con lavori quali Sadness, Friends of Dorothy, The North e da ultime Blood Links e Shadows. Sadness che intreccia i due temi della scoperta della eredità cinese e dei rituali che riguardano il morire e la morte a Sydney, è diventato nel 1999, con la regia di Tony Ayres, un film.
Oltre ad i suoi famosi monologhi, in tournées mondiali, Yang ha presentato più di trenta mostre individuali in Australia, Asia, Europa ed America. Una retrospettiva presso la State Library of NSW nel 1998 lo ha consacrato storico dei tempi.
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