Il debutto a Romaeuropa di Babilonia Teatri con The best of è l’occasione per il pubblico del Festival di ripercorrere le tappe salienti di una delle più audaci e giovani compagnie italiane, che ha colpito critica e pubblico con un linguaggio scenico dissacrante e immaginifico, una energia fisica primordiale sottesa a una scrittura tecnologica e contemporanea. È solo lo stile particolare di Babilonia Teatri che ha permesso a Valeria Raimondi ed Enrico Castellani, fondatori, autori e attori della compagnia, di creare con The best of quella che loro stessi definiscono «la compilation dei nostri spettacoli. Del nostro teatro». Il loro infatti è un lavoro che lievita per accumulo: assemblando, sovrapponendo, inchiodando uno sull’altro materiali presi dalla realtà in polittici dalle tinte ciniche e surreali. Un folle frullatore che prende possesso della scena per un teatro fisico di movimento danzato e di forza, che ha fatto definire la compagnia veronese “teatro punk”: tutto giocato però su una ricerca di precisione geometrica. Proprio questo tipo di ricerca, uno stile da “play list” impazzita, ha permesso di disarticolare e rifondere pezzi e quadri di tre precedenti spettacoli che hanno scandito il percorso e la crescita di Babilonia Teatri dopo gli esordi nel 2006 con Panopticon Frankenstein. Si tratta di Underwork, una immersione in apnea nel mondo del sotto lavoro, il lavoro precario, dove si sono mostrate le potenzialità di Babilonia Teatri. Lontano dalle analisi e dalla narratività del cosiddetto teatro sociale, questo spettacolo rivelava le qualità “paesaggistiche” della compagnia, la pennellata forte e materica nel dipingere universi particolari attraverso un montaggio impazzito delle ansie, dei dati statistici, dei sogni, delle canzoni, di un mondo come quello delle occupazioni interinali dove tutto perde senso. Conseguentemente con made in Italy, salutato dalla critica con il Premio Scenario, arriva un ritratto pieno di selvaggia ironia del Nord-Est, partendo da quel Veneto profondo dove Babilonia Teatri è nata, e sviluppato tra frammenti di discorsi da bar, contumelie razziste, filastrocche, dialetto, pezzi di telegiornali. Pornobboy infine si prospetta come una cinica denuncia della pornografi a mediatica che da internet, televisioni, radio e giornali esonda nella vita e nella bocca delle persone. Tre spettacoli che hanno in comune la mancanza di “storie”, e che formano un percorso attraverso la società italiana e i suoi luoghi comuni, che in The best of trova il suo valore aggiunto in una sintesi dinamitarda che supera ogni segno tradizionale di rappresentazione e di costruzione di personaggi: un universo contemporaneo che inchioda lo spettatore per la sua orgiastica veemenza scenica, e la sua totale assenza di moralismo.
Crediti
di Valeria Raimondi e Enrico Castellani con Valeria Raimondi, Enrico Castellani, Ilaria Delle Donne, Luca Scotton scene Babilonia Teatri/Gianni Volpe luci e audio Babilonia Teatri/Luca Scotton costumi Babilonia Teatri/Franca Piccoli organizzazione Alice Castellani produzione Babilonia Teatri, Festival delle Colline Torinesi con il sostegno di Viva Opera Circus