Il debutto di Emanuel Gat al Romaeuropa Festival porta per la prima volta nella capitale quello che oramai la critica riconosce come molto più che una semplice promessa nel panorama internazionale della danza contemporanea: meno di dieci anni fa il coreografo israeliano voleva abbandonare la danza per fare il barista, oggi è conteso dalle maggiori rassegne europee e americane. Nel caso di Gat è giusto parlare di danza pura, di ebbrezza del movimento, di scoperta e conquista dello spazio dove la scenografia minimalista assume le sembianze di luci e discreti segni geometrici. La prima coreografia è Winter Voyage, creata su tre dei ventiquattro Lieder del ciclo Winterreise di Franz Schubert. È un duo dove i danzatori sono spesso a sincrono o in brevi canoni, in un movimento intimo, flessuoso e ipnotico. Lunghi silenzi tra un brano e l’altro: la danza continua e la musica torna a farsi sentire come fosse una voce interiore che abita il ballo e i suoi protagonisti. Proprio il rapporto con la musica, in particolare classica, e il vincolo con la sua sintassi profonda qualificano inconfondibilmente il lavoro di Gat, come emerge con nitida chiarezza nel suo La sagra della primavera, in prima nazionale, trasformata in una vertiginosa miscela di sofisticato primitivismo, eccitabili passi di salsa: una rigenerazione della danza attraverso uno sguardo neoclassico e postmoderno alla partitura come forse non sarebbe dispiaciuto al suo autore, Igor Stravinskij.
Crediti
Winter Voyage
Coreografie Emanuel Gat
Musica Franz Schubert/Igor Stravinskij
Danzatori Roy Assaf, Emanuel Gat
Luci e costumi Emanuel Gat
La sagra della primavera
Coreografia Emanuel Gat
Musica Igor Stravinsky
Danzatori Roy Assaf, Emanuel Gat, Moran Zilberberg, Avital Mano, Noa Gimelshtein
Luci e costumi Emanuel Gat
Produzione Emanuel Gat Dance
Coproduzione Suzanne Dellal Centre (Israèl), Uzès danse festival (France), Monaco Dance Forum (Principautè de Monaco)
La compagnia è sostenuta da The Dellal Foundation, The Israeli Ministry of Foreign Affairs, Israel National Lottery – Council of arts, Thètre de l’Olivier à Istres (France), The Yehoshua – Rabinovitch foundation