Una notte intera dedicata a conoscere ed esplorare la seduzione digitale, il fascino di video, musica, performance, improvvisazione, che si agglutinano e dissolvono in un universo creativo virtuale, instabile e in movimento. Il velocissimo sviluppo dei computer, che di giorno in giorno accresce il potenziale di queste macchine, permette di inventare, organizzare, manipolare suoni e immagini, sincronizzare i più diversi marchingegni e ottenere tutto questo in tempo reale. Ryoji Ikeda, Charles Atlas, Gina Czarnecki, Ulf Langheinrich e il musicista Christian Fennesz rappresentano diverse facce degli approcci inventivi che germogliano intorno alla tecnologia informatica. Artista britannica oggi residente in Australia, per realizzare le sue opere Czarnecki collabora con programmatori, danzatori, musicisti e ingegneri del suono. Partendo da filmati e video realizzati ad hoc, la vera peculiarità di Czarnecki risiede nell’accudire ogni singolo fotogramma delle sue installazioni, perfezionandolo con un’opera di limatura, rifinitura e filtraggio attraverso le tecnologie informatiche. Le sue opere sono arazzi brulicanti d’immagini digitali, una metafora dell’umano e del vivente cui non è estraneo l’interesse di Czarnecki per le bioscienze. Non sorprende allora che in uno dei titoli presentati, Spintex, Czarnecki collabori con Ulf Langheinrich, fondatore assieme a Kurt Hentschlager del duo Granular Synthesis. Caratteristica di Langheinrich è avvolgere lo spettatore, qualche volta arrivando a sopraffarne l’apparato sensoriale. Di una performance audiovisuale sono protagonisti anche Charles Atlas e Christian Fennesz: Atlas si è affermato per il pionieristico accostamento di video e performance dal vivo, come è avvenuto per le sue collaborazioni con Merce Cunningham e Antony and the Johnsons. Spicca nel suo lavoro il trattamento sporco delle immagini, spesso icone del nostro tempo che provengono da film, video, attualità, tutte risemantizzate anche attraverso l’irruzione di segni elettronici e sospese nella suggestiva temporalità della musica di Fennesz. datamatics [ver.2.0], il concerto audiovisuale con cui Ryoji Ikeda ha ottenuto notevoli riconoscimenti di critica e di pubblico, è costruito intorno a pure sequenze di dati che sono all’origine di musica e di immagini. L’immaginario di Ikeda, generato tramite computer, procede attraverso dimensioni multiple, accompagnato da una meticolosa stratificazione di elementi sonori capace di produrre uno spazio immenso, apparentemente sconfinato. Tutti i lavori presentati nella serata sono prodotti da Forma, agenzia britannica che opera in stretta collaborazione con i suoi artisti impegnati a esplorare nuovi modi di avventurarsi nell’arte contemporanea. Oltre gli universi digitali, la notte prosegue con le calde sonorità del live set di Gilles Peterson, colui che ha saputo fondere la world music con l’elettronica.
Crediti
GINA CZARNECKI
Infected
suono Fennesz
produzione Forma
con il supporto di Arts Council England
Nascent
suono Fennesz
produzione Forma
coproduzione Australian Dance Theatre
su commissione di Forma e Adelaide Film Festival
con il supporto di Arts Council England
GINA CZARNECKI /ULF LANGHEINRICH
Spintex
produzione Forma
finanziato da Capture
Ulf Langheinrich courtesy of Epidemic
CHARLESATLAS/CHRISTIAN FENNESZ
Live audiovisual performance
produzione Forma
con il supporto di Arts Council England
RYOJI IKEDA
Datamatics [ver.2.0]
produzione Forma
comissionato da AV Festival 06, ZeroOne San Jose & ISEA 2006
coprodotto da les SpectaclesVivants, Centre Pompidou, YCAM
con il supporto di Recombinant Media Labs
con il patrocinio di British Council, Istituto Giapponese di Cultura
è uno spettacolo presentato nell’ambito del festival europeo
TEMPS D’IMAGES 2008