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Due appuntamenti con la danza da non perdere al REF2024


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Siamo pronti per celebrare la bellezza e la forza evocativa della danza contemporanea con due spettacoli che ci trasporteranno oltre le geografie. In queste ultime due serate dedicate alla danza, il movimento si fa voce di culture, di storie lontane e vicine, in un dialogo che attraversa confini e racconta l’essenza della resilienza e dell’umanità.

 

Zona Franca di Alice Ripoll in scena all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone il 9 – 10 novembre

Alice Ripoll ci guida nel cuore pulsante del Brasile con Zona Franca, dove le favela prendono vita in una coreografia che celebra l’intreccio di tradizione e modernità. Qui, danze come il passinho, il brega funk e influenze afro si fondono con voci e movimenti per dar vita a un’esperienza unica: un party travolgente che può trasformarsi in rivolta, una festa capace di incarnare il ciclo di morte e rinascita. L’esplosione di un palloncino – semplice e improvvisa – diventa metafora di shock e cambiamento, lasciando i corpi a raccontare il valore della comunità e la profondità del contatto umano. Zona Franca è un inno alla vita e al desiderio di libertà che pulsa nelle strade e nei cuori di chi lotta per un futuro migliore.

 

How in salts desert is it possible to blossom… di Robyn Orlin in scena all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone il 16 e 17 novembre

Robyn Orlin ci trasporta nel paesaggio arido e affascinante del Namaqualand, dove il deserto diventa teatro di una straordinaria rinascita. How in salts desert is it possible to blossom… è un viaggio poetico che racconta le storie di O’kiep, città segnata dalla povertà e dal colonialismo, e dei suoi abitanti. La collaborazione tra Orlin e il Garage Dance Ensemble, nato sotto la guida di Alfred Hinkl e Jon Linden, trasforma la scena in un campo di margherite selvatiche che sbocciano dopo le piogge: simbolo di pace e di speranza. Con la sua scrittura ironica e travolgente, Orlin sfida i concetti di potere e privilegio, evocando la forza della resistenza e il desiderio di fiorire anche nelle condizioni più ostili.


 

Two dance events not to be missed at REF2024

Get ready to celebrate the beauty and evocative power of contemporary dance with two performances that will inspire us. In these last two evenings dedicated to dance, movement becomes the voice of cultures, of stories far and near, in a dialogue that crosses borders and tells the essence of resilience and humanity.

Zona Franca by Alice Ripoll on stage at the Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone on 9 – 10 November. 

Alice Ripoll guides us into the beating heart of Brazil with Zona Franca, where favelas come to life in a choreography that celebrates the interweaving of tradition and modernity. Here, dances such as passinho, Brega funk, and Afro influences merge with voices and movements to create a unique experience. This party embodies the cycle of death and rebirth. The explosion of a balloon – simple and sudden – becomes a metaphor for shock and change, leaving the bodies to narrate the value of community and the depth of human contact. Zona Franca is a hymn to life and to the desire for freedom that pulsates in the streets and in the hearts of those fighting for a better future, reminding us of the power of community.

How in salts desert is it possible to blossom… by Robyn Orlin on stage at the Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone on 16 e 17 novembre

Robyn Orlin transports us to the arid and fascinating landscape of Namaqualand, where the desert becomes the theatre of an extraordinary rebirth. How in salts desert is it possible to blossom… is a poetic journey that tells the stories of O’kiep, a town scarred by poverty and colonialism, and its inhabitants. The collaboration between Orlin and the Garage Dance Ensemble, created under the guidance of Alfred Hinkl and Jon Linden, transforms the stage into a field of wild daisies blooming after the rains: a symbol of peace and hope. With his ironic and overwhelming writing, Orlin challenges the concepts of power and privilege, evoking the power of resistance and the desire to flourish even in the most hostile conditions.