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Berliner Philharmoniker


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Berliner Philharmoniker

La creazione della Berliner Philharmoniker (Orchestra Filarmonica di Berlino) risale al 1882, quando 54 musicisti, a causa delle precarie condizioni economiche, decisero di lasciare la guida di Benjamin Bilse per formare un gruppo indipendente chiamato Former Bilse Kapelle.
L’incontro nel 1887 con l’impresario Hermann Wolf garantisce una situazione organizzativa più sicura: l’ensemble prende il nome di Berliner Philharmonisches Orchestrer, una ex pista di pattinaggio diventa la prima filarmonica, ed un nuovo, famoso direttore prende le redini del gruppo: Hans von Bülow. Durante i 5 anni della sua guida le qualità artistiche dell’ensemble crescono, ma è il suo successore, Arthur Nikisch, che imprime un netto tratto distintivo all’orchestra. Ogni musicista è incoraggiato a sviluppare come solista le proprie capacità artistiche con la conseguenza che complessivamente il suono dell’orchestra diventa più ricco. Con Nikisch, direttore dell’orchestra per 27 anni, questa raggiunge il successo internazionale con un repertorio che spazia da Caikovskij a Berlioz, da Liszt a Strauss, da Mahler a Bruckner.
Alla sua morte, avvenuta nel 1922, gli succede Wilhelm Furtwängler un giovane direttore dalla straodinaria tecnica e passione, che, pur prediligendo in assoluto i classici ed i romantici, accosta all’esecuzione di Beethoven, Brahms e Bruckner, quella dei più contemporanei Hindemith, Prokof’ev e Stravinskij, in fortunate tournée all’estero che consolidano l’ottima reputazione dell’ensemble. Il periodo postbellico vede susseguirsi alla direzione del Berliner prima Leo Borchard, ucciso per un tragico errore da un soldato dell’esercito occupante nel 1945 e poi, fino al 1952, Sergiu Celibidache. Sarà infatti Furtwängler, che gli succede, a tornare alla testa dell’orchestra fino alla morte nel 1954. Da allora, per ben 35 anni, la direzione artistica è stata nelle mani di Herbert von Karajan. Questi segna un periodo tra i più importanti per il Berliner Philharmoniker con un lavoro che si divide attraverso diversi percorsi e che va nella direzione della ricerca rigorosa della qualità del suono. Una serie di concerti e registrazioni decreterà il successo non solo in Germania, ma anche all’estero. Nel 1967 è creato il Festival di Pasqua di Salisburgo, che in breve tempo diventa una delle più importanti manifestazioni internazionali. E nel 1972, a fianco dell’attività concertistica, il Berliner dà vita all’Orchester Akademie, una scuola in cui coltivare il talento di giovani musicisti.
Dal 1967 l’orchestra ha una nuova casa: una sala progettata da Hans Scharoun, alla quale si aggiungerà una sala per musica da camera nel 1987. Alla morte di Herbert von Karajan (1989) è nominato suo successore Daniele Abbado che già aveva diretto l’ensemble nel 1966. Ha inizio un periodo di modernizzazione che si evidenzia con cicli di concerti focalizzati su temi specifici, e con modifiche d’organico per l’inserimento di giovani musicisti.
Il passaggio nella direzione a Sir Simon Rattle nella stagione 2001/2002 ha coinciso con la creazione, dal punto di vista formale, di una fondazione, Stiftung Berliner Philharmoniker, sotto l’egida della città di Berlino, che garantisce attraverso il sostegno di sponsor, tra cui la Deutsche Bank, stabilità economica e quindi una maggiore libertà creativa.