Golan Levin è un artista, compositore, e inventore la cui ricerca è principalmente incentrata sullo sviluppo di meccanismi ed esperienze con cui sia possibile indagare nuovi modi di reattività. Progetta e realizza quindi sistemi per creazioni e performance dove si fondono immagini e suoni, come parte di una più vasta indagine sul linguaggio dell’interattività e della comunicazione non verbale, sempre secondo una prospettiva di impegno individuale e dialogo sociale.
Alunno di Jon Maeda al Mit di Boston, dove ha studiato Estetica e Computazione per poi conseguire il diploma universitario e quello di specializzazione post-universitaria, apprende proprio da Maeda la fascinazione verso le catalogazioni, le variazioni sui codici e sui linguaggi.
Tra i suoi lavori più recenti si contano Dialtones (2001, un concerto di suonerie per telefono cellulare “coreografato” con i cellulari del pubblico), The Secret Lives of Numbers (2002), Audiovisual Environment Suite (2000, software interattivo accompagnato da una performance audiovisuale) e Scribble (2000). Nel 2002 Levin crea in collaborazione con Zachary Lieberman Re:mark (una installazione che agisce in una realtà virtuale ricreando una collettiva trasfigurazione in immagini delle parole dei partecipanti), a cui seguono, nell’ambito della medesima sperimentazione, Messa di Voce (2003) e The Manual Input Sessions (2004).
Negli ultimi tempi ha lavorato a performance multimediali, generate da sistemi robotici interattivi miniaturizzati.
Nel 2000, Levin ha ricevuto il Premio di Distinzione al Prix Ars Electronica per il suo software interattivo AVES e la performance audiovisiva ad esso abbinata, Scribble.
È segnalato da Technology Review come uno dei “Top 100 Innovators Under 35”.
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