Formatosi a Madrid agli inizi degli anni Ottanta, il gruppo Ketama prende il nome da una città del Marocco. Ai suoi fondatori, José Soto e Juan Carmone, appartenenti a due importanti famiglie della tradizione flamenca, si aggiunge molto presto Ray Heredia, figlio del bailaor Josele.
Grazie al loro primo lavoro, Ketama (1985), il gruppo diviene uno dei punti di riferimento della nuova musica spagnola nell’ambito di quella tendenza pop iberico etichettata dalla critica musicale “nuevo flamenco” o “joven flamenco”. Le loro musiche uniscono infatti al flamenco altre sonorità quali il reggae, il jazz, la musica brasiliana, catturando in questo modo il pubblico giovane.
Nel corso della sua storia il gruppo ha cambiato formazione diverse volte. Quando hanno lasciato la formazione Ray Heredia (già incamminato verso la carriera solista quando la morte lo coglie nel 1991) e José Soto, sono arrivati Miguel e Antonio Carmona, rispettivamente chitarra e voce solista.
Nel 1988 il gruppo realizza Songhai con il contributo del musicista africano Toumani Diabate, ma è con il successivo De aki a Ketama, nato dalla collaborazione con Antonio Flores e Antonio Vega, tra gli altri, che Ketama ottiene un enorme successo, vincendo il premio Ondas per il miglior album (1995). Nel 1996 ottengono inoltre sia il premio come miglior gruppo spagnolo che quello per la migliore canzone con il singolo No estamos loco. Il seguente Konfusion, nato dalla collaborazione con Jorge Drexler e Khaled, vale al gruppo un nuovo premio Ondas come miglior album (1998). Sempre nel 1998 pubblicano Sabor Ketama, una raccoltadi 17 canzoni che copre la loro produzione artistica fra il 1990 ed il 1997. Nel 2000 realizzano, di nuovo con il contributo di Jorge Drexler, Toma Ketama. Nell’ultimo album, Dame la mano, dominano sonorità pop, blues e house, fortemente saldate alla tradizione flamenca.
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