Clavicembalista americano, stabilitosi in Europa dal 1971 e destinato a divenire il primo professore statunitense al Conservatorio parigino, William Christie fonda Les Arts Florissants nel 1979, dando vita a uno dei più rinomati complessi vocali e strumentali dedicati alla musica barocca. Il gruppo ha eseguito nel corso degli anni capolavori di compositori celebri come Claudio Monteverdi, Jean-Philippe Rameau o Marc-Antoine Charpentier (da un’opera breve del quale prende il nome), ma deve la sua importanza soprattutto al lavoro di recupero di maestri meno noti, come Rossi, Stefano Landi (1587 – 1639), Michel Lambert (1610 – 1696) e Moulinie, e all’inserimento nel proprio repertorio di molte opere inedite, attinte perlopiù dalle collezioni della Biblioteca Nazionale di Francia.
A partire dalla rappresentazione di Atys di Lully all’Opéra Comique di Parigi, che lo ha consacrato definitivamente sulla scena internazionale, Les Arts Florissants ha svolto un ruolo di primo piano nella riscoperta della musica francese del diciassettesimo secolo, specializzandosi nel repertorio operistico e dividendosi con uguale professionalità tra registrazioni e concerti. La sua partecipazione ai più importanti festival internazionali, nonché la collaborazione con alcuni dei maggiori registi contemporanei (da Jean-Marie Villégier ad Alfredo Arias, da Jorge Lavelli a Graham Vick), si affianca infatti a un’impressionante discografia che comprende 40 incisioni per “Harmonia Mundi” e una trentina per “Warner Classics”, senza trascurare collaborazioni con la “EMI/Virgin Classics”.
Ensemble residente al Théâtre de Caen, la sua versatilità è testimoniata, inoltre, dall’impegno, ancorché occasionale, nella musica contemporanea, come è successo nel 1999 per la prima di Motets III – Hunc Igitor Terrorem, di Betsy Jolas, evento che ha segnato anche il ventesimo anniversario del gruppo. Per i 25 anni di carriera, invece, cadendo nel 2004 anche il terzo centenario della morte di Marc-Antoine Charpentier, una tournée dedicata al musicista francese ha coinvolto Europa e Stati Uniti, in una serie di concerti che ha ulteriormente sancito l’enorme prestigio internazionale del gruppo e lo spessore di un lavoro esecutivo che si alimenta della continua ed appassionata ricerca filologica.
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Les Arts Florissants