Due uomini e due donne dietro un vetro. Il dispositivo artistico come strumento di cancellazione e ricreazione della propria identità sociale. I loro nomi e cognomi sono il titolo dell’opera e divengono codici vuoti poiché non possono essere associati ai quattro volti cancellati dall’azione.
Filippo Berta (1977) vive e lavora a Bergamo. Nel 2008 è tra i vincitori della IV edizione del Premio Internazionale della Performance, presso la Galleria Civica di Trento; nel 2012 e nel 2009 viene selezionato per due residenze d’artista, rispettivamente presso la Fondazione Ratti di Como e la Fondazione Spinola Bana (Torino). Ha recentemente esposto alla III International Biennale for Young Art di Mosca, al Museo MADRE di Napoli con la personale Allumettes, al Centre of Contemporary Art di Salonicco (sempre nel 2012). Tra il 2009 e il 2011 possono essere citate le personali Alessandro Pelicioli Massimo Barbieri Anna Coppola Greta Agresti alla Galleria Placentia Arte (Piacenza,) e Assenze alla NT Art Gallery (Bologna). Le principali mostre collettive: Biennale di Praga 5 (2011, Prague, Repubblica Ceca), Random Access Memory (2011, Berlino), Performance from Far Away (2011, Parigi), Fratelli d’Italia al Palazzo Farnese (2011, Piacenza), La dimensione umana del contemporaneo alla Galleria Nazionale di Cosenza (2011), F.A.B.S. al Museo Nazionale Brukenthal (2009, Sibiu, Romania). Ha preso parte a diversi festival, tra cui: Tulca, After the fall (2011, Galway, Irlanda), European Performance Art Festival (2011, Varsavia, Polonia), Zoom VI Edizione – Controcorrente (2011, Scandicci, Firenze).
Crediti
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Digital video HD
Production 2010 / 3’ 00’’ loop