Un disco trasparente sospende un velo d’acqua, il cui moto ondoso è attraversato da un fascio di luce che va a proiettarsi in uno straordinario divenire di forme. Come una pelle di tamburo la superficie liquida è pronta a vibrare. Sono le onde sonore a generare la voce luminosa degli “Idrofoni”, lampade sensibili alla parola, al canto, al suono di uno strumento, oppure in ascolto dell’ambiente che li circonda. Con gli “Idrofoni” ogni volta Pirelli crea nuove installazioni. Per Digitalife 2015, una grande composizione di “Idrofoni” abita un ambiente sensibile alla presenza dell’uomo, il cui sguardo si volge verso l’alto, ad ammirare la musica silenziosa dell’acqua. La trasparenza dell’acqua è attraversata da luce purissima che, modulata, si proietta in un divenire di forme sonore.
Pietro Pirelli è artista del suono e della luce, musicista di formazione classica, crea installazioni in dialogo con spazi, ambienti, monumenti. Sono esplorazioni dentro il suono come espressione dell’essenza della materia. Pirelli suona le “Pietre” di Pinuccio Sciola, creando lui stesso sculture sonore. Con le opere “Arpa di Luce”, “Idrofoni” e “Artificiale_Naturale” suona la luce. Tra i luoghi che hanno ospitato gli “Idrofoni”: Arte Fiera Bologna (Palazzo Fava, Palazzo Bevilacqua), Festival dei Due Mondi di Spoleto, Rocca Paolina di Perugia, Triennale di Milano, Accademia di Belle Arti Brera di Milano, Arengario di Monza, Festival Rilke Sierre (Svizzera), Festival Light Cone di Parigi. Per la Fondazione Mazzotta ha realizzato “Idrofoni/Mumbai Traffic Flowers”, [en]counters Mumbai (India). All’Haeinsa Temple (Sud Corea, patrimonio Unesco) ha illuminato con gli “Idrofoni” i grandi tamburi rituali. Pirelli ha già partecipato a Digitalife 2014 con “Arpa di Luce”.
Crediti
AGON 2009-2015
Ideazione, Sviluppo musicale e visivo Pietro Pirelli
Design Idrofoni Carlo Forcolini
Sviluppo ambiente sensibile Lorenzo Serafin
Coordinamento progetto Dalila Sena