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Rassegna cinematografica
British School at Rome
dal 30 Giugno al 10 Luglio 1992
25romaeuropa.net

Lo sguardo dell’altro


La rassegna cinematografica Lo sguardo dell’altro coinvolge 17 registi di diversa nazionalità. All’origine del progetto il desiderio di lasciare alle immagini il racconto della molteplice realtà dei paesi europei e non, in tutte le sue declinazioni. Ed ecco allora una civiltà tornata alla barbarie dopo la totale distruzione (Le dernier combat di Luc Besson), il ritratto di un paesaggio californiano abitato dai fantasmi reduci dal Vietnam (l’inedito Cutter’s way di Ivan Passer), l’esperienza di un adolescente in un college canadese (On my own di Antonio Tibaldi), la vita in un villaggio africano progressivamente corrotta dall’arrivo dei bianchi (Et la lumiere fut di Otar Iosseliani), la Londra degli emarginati e degli immigrati (London kills me di Hanif Kureishi, My beautiful laundrette di Stephen Frears), la vita in un quartiere povero di Napoli e poi quella di tre sognatori in un quartiere di Los Angeles, e di un adolescente in una fredda cittadina russa o di un ragazzino nella calda Tunisi (Nel regno di Napoli di Werner Schroeter, Echo Park di Robert Dornhelm, Una vita indipendente di Vitali Kanevski, Halfaouine di Ferid Boughedir), una vita che attende l’ultima possibilità di riscatto (Els papers d’aspern di Jordi Cadena) o quella spesa alla ricerca della propria identità (Salmonberries di Percy Adlon). Ed ancora la traduzione in una trama di immagini, ironica e buffa, delle paure e delle attese della società americana (Insignificance di Nicolas Roeg), o la riflessione sul concetto di realtà e visione (Afraid of the dark di Mark Peploe), per giungere infine ad una storia che diventa quasi metafora degli incontri-scontri fra culture (Meeting Venus di Istvan Szabo).

A cura di Monique Veaute e Claudio Masenza
Collaborazione Flavio Merkel
Si ringraziano Bim, Catalan Films & TV, Eagle Pictures, Ellepi Film, Imc, La sept, Mceg Virgin Vision, Mgm, Mikado Film, Penta, Raidue, Raitre, Sovereign Pictures, Surf Film, Warner

PROGRAMMA

Il piccolo Archimede
Regia
Gianni Amelio
Interpreti John Steiner, Laura Betti, Aldo Salvi, Mark Morganti, Shirley Corrigan, Graziano Giusti, Renato Moretti
85 minuti – 1979 – Italia
Il piccolo Archimede, tratto da un romanzo di Aldous Huxley e sceneggiato dallo stesso Gianni Amelio, è nato per lo schermo televisivo.

Le dernier combat
Regia
Luc Besson
Interpreti Jean Bouise, Pierre Jolivet, Christiane Kruger, Jean Reno
92 minuti – 1982 – Francia
Con questo film nel 1982 Luc Besson ha debuttato nella regia. Sulla scia del boom dei film del post-olocausto barbarico (ma non c’è nessun legame coi Mad Max), Besson ricostruisce la piccola odissea di un eroe senza nome e senza parole tra gli avanzi di una civiltà distrutta, alternando humour e tensione con quello stile originale che lo ha posto tra i migliori registi del nuovo cinema francese.

30 giugno

Cutter’s way
Regia
Ivan Passer
Interpreti Jeff Bridges, John Heard, Lisa Eichorn, Nina Van Pallandt
105 minuti – 1981 – USA
Ivan Passer, nato a Praga (Cecoslovacchia) nel 1933, è stato collaboratore di Milos Forman ed ha debuttato nella regia nel 1965. Quando la Cecoslovacchia è stata invasa dai sovietici, si è rifugiato negli Stati Uniti dove ha proseguito il suo lavoro di regista con alterna fortuna. Cutter’s Way, inedito in Italia, rimane il suo film migliore. Tratto da Cutter and Bone, romanzo di Newton Thornburg, interpretato da un Jeff Bridges in ascesa, è un inconsueto film noir che ha per protagonisti un veterano del Vietnam mutilato, la moglie alcolizzata ed un vagabondo. Il paradiso californiano è visto da Passer come un incubo paranoico in cui trionfano la corruzione ed i fantasmi del Vietnam.

De wisselwachter
(Lo scambista)
Regia Jos Stelling
Interpreti Stephane Excoffier, Jim Van Der Woude
94 minuti – 1986 – Olanda
Lo scambista, tratto dal racconto di Jean-Paul Fraussens, è ambientato nelle Highlands scozzesi, dove uno scambista olandese vive isolato all’interno del suo casello ferroviario. Scesa per sbaglio da un treno, una donna francese rimane sul posto per un anno, in attesa del prossimo convoglio. I due non si capiscono, la situazione è claustrofobica, l’uomo si innamora… ma un anno passa presto. Una favola assurda sugli usi e abusi del potere, una miscela tra grottesco e tragico basata sulla forza delle immagini.

1 luglio

On my own
(Il colore dei suoi occhi)
Regia Antonio Tibaldi
Interpreti Judy Davis, Matthew Ferguson, Rachel Blanchard, Lanna Mackay, Michele Melega
90 minuti – 1992 – Italia/Canada/Australia
Antonio Tibaldi, italiano nato in Australia (Sydney) nel 1961, diplomato in cinema in California, debutta nel lungometraggio con questa coproduzione tra Italia, Canada e Australia. Un ragazzo benestante, approdato in un college canadese per completare i propri studi, soffre l’assenza dei genitori divorziati. L’incontro improvviso con la madre, una donna affascinante ma mentalmente instabile, ricrea tra i due l’illusione di un rapporto profondo e particolare. Ma i sogni dell’infanzia si infrangono brutalmente, la fine dell’adolescenza è alle porte: il ragazzo deve affrontare da solo il passaggio all’età adulta.

Et la lumiere fut
(Un incendio visto da lontano)
Regia Otar Iosselliani
Interpreti Sigalon Sagna, Binta Cisse, Saly Badij
106 minuti – 1989 – Francia/Germania
Otar Iosseliani è nato in Georgia (Russia) nel 1934. Debutta nella regia nel 1961, si afferma nel 1971 con C’era una volta un merlo canterino, cui segue Pastorale nel 1975. Considerato politicamente scomodo dal regime sovietico, si rifugia in Francia dove gira nel 1984 I favoriti della luna. Con questo Et la lumière fut (premiato al Festival di Venezia nel 1989) osserva la realtà felice di un villaggio africano che pian piano viene corrotta dal “civile” uomo bianco. Quando il villaggio viene abbandonato e distrutto dal fuoco, per i bianchi osservatori non è altro che “un incendio visto da lontano”.

2 luglio

London kills me
Regia
Hanif Kureishi
Interpreti Justin Chadwick, Steven Mackintosh, Emer McCourt, Roshan Seth, Brand Dourif, Fiona Shaw
105 minuti – 1991 – GB
È una storia di giovani emarginati nelle strade di Londra attorno a Portobello Road, dove tra droghe, violenza e miseria, un paio di scarpe possono diventare il simbolo di una nuova vita. Hanif Kureishi è nato a Londra nel 1954, da madre inglese e padre pakistano. Ha scritto la sceneggiatura di My Beautiful Laundrette (1986), con cui ha avuto una nomination all’Oscar, a cui è seguita quella di Sammy e Rosie vanno a letto (1987). Ha debuttato nella regia con questo London Kills Me, che lo vede anche nella veste di sceneggiatore.

My beautiful laundrette
Regia
Stephen Frears
Interpreti Daniel Day Lewis, Gordon Warnecke, Saeed Jaffrey, Roshan Seth, Shirley Anne Field
98 minuti – 1985 – GB
Stephen Frears è nato a Leicester (GB) nel 1941 ed ha alternato il cinema alla televisione. Il suo debutto cinematografico è del 1971 con Sequestro pericoloso, ma ha successo solo nel 1985 con My Beautiful Laundrette, nato come film televisivo ma diventato invece un piccolo “culto” cinematografico. Un ragazzo pakistano, che vuole uscire dal ghetto asiatico londinese, apre con l’aiuto di un amico gay bianco una lavanderia a gettoni, tra mille difficoltà, nella Londra confusa dell’era Tatcher. Sceneggiatura di Hanif Kureishi.

3 luglio

Neapolitanische Geschwister
(Nel regno di Napoli)
Regia Werner Schroeter
Interpreti Romeo Giro, Ida Di Benedetto, Antonio Orlando, Tiziana Ambretti
125 minuti – 1978 – Italia/Germania
Nato in Germania nel 1945, Werner Schroeter inizia con il cinema sperimentale, per passare nel 1969 al cinema vero e proprio, senza rinunciare ad una cifra stilistica sempre in bilico tra melodramma e sperimentazione, che applica anche alla sua intensa attività teatrale. In questo lavoro descrive la vita quotidiana di due famiglie che abitano un povero quartiere di Napoli, l’occhio partecipe da “estraneo” che mescola la passione del dramma con la freddezza della documentazione storica gli permette di seguirne le vicende dalla fine della guerra agli anni Settanta, senza cedere al melodramma.

Echo Park
Regia
Robert Dornhelm
Interpreti Tom Hulce, Susan Dey, Michael Bowen, Christopher Walken
93 minuti – 1985 – Austria/USA
Nato in Romania nel 1947 ma cresciuto in Austria, Robert Dornhelm, dopo aver lavorato per la televisione austriaca, passa al cinema con The children of Theatre Street (1976), candidato all’Oscar. Echo Park è il suo primo film americano. Echo Park è un quartiere di Los Angeles dove vivono, dividendo la casa, tre giovani sognatori: un austriaco body-builder emulo di Arnold Schwarzenegger, un giovane che consegna pizze a domicilio ma con aspirazioni da cantautore ed una madre nubile che spera di diventare attrice. Il sogno americano è a portata di mano, ma sembra irraggiungibile.

6 luglio

Anteprima
Samostoiatelnaia jizn
(Una vita indipendente)
Regia Vitali Kanevski
Interpreti Pavel Nazarov, Dinara Droukarova, Toshihiro Vatanabe, Elena Popova
104 minuti – 1992 – Russia
Vitali Kanevski, regista russo dissidente, è riuscito a girare il suo primo lungometraggio a 55 anni, allo sfaldamento del comunismo russo. Sta fermo, muori e resuscita è stato premiato a Cannes nel 1990. Valerka, il protagonista del suo secondo film, Una vita indipendente (Cannes 1992), è lo stesso, ma cresciuto. Per un ragazzo la vita a Soutchan, una città-prigione, è crudele e difficile, ma sboccia il primo amore, per Valka, sorella di Galla, amica d’infanzia che moriva alla fine del film precedente. L’autobiografia continua.

Halfaouine
Regia
Ferid Boughedir
Interpreti Selim Boughedir, Mohamed Driss, Mustapha Adouani, Rabia Ben Abdallah
98 minuti – 1990 – Tunisia
Halfaouine è un quartiere popolare di Tunisi. Un ragazzino accompagna sempre la madre all’hammam, il bagno turco, nella sezione femminile. Osserva incantato questo universo che trabocca di carnalità tra i vapori caldi, e lo racconta ai suoi amici di quartiere. Un giorno viene brutalmente cacciato dal luogo ed è così costretto ad affrontare l’arido territorio degli uomini. Ferid Boughedir è nato a Tunisi nel quartiere di Halfaouine, è stato critico cinematografico, profondo conoscitore del cinema africano. Dopo alcuni cortometraggi, ha debuttato nel 1990 con questo film accolto in Francia con molto interesse.

7 luglio

Anteprima
Els papers d’aspern
Regia
Jordi Cadena
Interpreti Silvia Munt, Herman Bonnin, Amparo Soler Leal, Rosa Noveli, José Maria Pou
90 minuti – 1991 – Spagna
Nato a Barcellona nel 1947, Jordi Cadena debutta come regista nel 1977, alternando il cinema alla televisione. Els Papers d’Aspern è il suo sesto film. Il lavoro è una versione spagnola de Il carteggio Aspern (1888) dello scrittore americano Henry James, già portato sullo schermo nel 1947 come The Lost Moment (Gli amanti di Venezia).
Un biografo, alla ricerca di scritti inediti del poeta Aspern, giunge in una villa dove vivono una vecchia signora, che ha avuto una relazione con il poeta scomparso, e sua nipote, una donna che ha sprecato la giovinezza tra le mura dell’antica casa e che vede nel visitatore la speranza di una nuova vita.

Meeting Venus
(Tentazione di Venere)
Regia Istvan Szabo
Interpreti Glen Close, Niels Arestrup, Erland Josephson, Macha Meril, Moscu Alcalay, Victor Poletti, Maria De Medeiros
119 minuti – 1991 – USA/GB
Istvan Szabo è nato nel 1938 a Budapest, ha debuttato nella regia nel 1964 ed ha raggiunto fama internazionale nel 1981 dopo che il suo Mephisto ha vinto un Oscar e conquistato 3 candidature. Meeting Venus, prodotto dall’inglese David Puttnam e basato sull’esperienza personale del regista, trascende la vicenda vera e propria (una notte all’Opera dove tutto va storto), per diventare una metafora dell’Europa di oggi, dove si scontrano lingue, personalità e caratteristiche contrastanti e spesso inconciliabili.

8 luglio

Anteprima
Afraid of the dark
Regia
Mark Peploe
Interpreti James Fox, Fanny Ardant, Ben Keyworth, Paul McGann, Clare Horman
91 minuti – 1992 – GB
Mark Peploe, nato nel 1943 in Kenya ma cresciuto tra Londra e l’Italia, è l’affermato sceneggiatore premio Oscar de L’ultimo imperatore, ma anche di Professione reporter di Antonioni e de Il té nel deserto di Bertolucci. “Una delle cose che mi ha insegnato Bernardo è che i registi sono dei ladri, ed io ho rubato da tutti i film che ho visto”, ha dichiarato Peploe, parlando del suo esordio nella regia con Afraid of the Dark. Un adolescente, con madre cieca e padre poliziotto, osserva la realtà con lenti deformanti. Ma quello che crede di vedere è veramente il reale? O il mondo vero è quello che vedono gli adulti?

Salmonberries
Regia
Percy Adlon
Interpreti K.D. Lang, Rosel Zech, Chuck Connors
94 minuti – 1991 – Germania
Il successo mondiale di Bagdad Café ha rivelato il talento di Percy Adlon, nato nel 1935 a Monaco di Baviera. Dal 1970 si dedica al documentario, nel 1981 debutta nel cinema con Celeste ma esce dai confini nazionali. “Amo il deserto, sotto qualsiasi forma: sabbia o ghiaccio”, ha dichiarato Adlon. Dopo il deserto giallo di Bagdad Café esplora il deserto bianco dell’Alaska con Salmonberries. E sono ancora due donne, una bibliotecaria tedesca ed un’ambigua meticcia (metà eschimese, metà bianca), alla ricerca della loro identità, tra il piatto panorama polare e la Berlino del dopo Muro.

9 luglio

Cold heaven
(Oscuri presagi)
Regia Nicolas Roeg
Interpreti Theresa Russel, Mark Harmon, James Russo, Will Patton, Richard Bradfors, Julie Carmen, Talia Shire
95 minuti – 1992 – USA
Nicolas Roeg è nato a Londra nel 1928. Inizia come fotografo, diventa sceneggiatore, poi operatore cinematografico ed infine regista, nel 1970, firmando con Donald Cammel Performance (Sadismo). Una donna è assillata dal marito che aveva visto morto, e già sostituito con un altro, mentre la Madonna tormenta la sua omonima per avere un santuario.

Insignificance
(La signora in bianco)
Regia Nicolas Roeg
Interpreti Theresa Russel, Tony Curtis, Gary Busey, Michael Emil, Will Sampson
109 minuti – 1985 – GB
“Marilyn spiega ad Einstein la teoria della relatività”: così si potrebbe riassumere, in una frase, Insignificance. “Stupenda esplorazione cinematografica sul significato di fama in America e sui pericoli della paura dell’atomica… Un giocatore di baseball, un senatore, un’attrice, uno scienziato (che sarebbero Joe Di Maggio, Joseph McCarthy, Marilyn Monroe e Albert Einstein) si incontrano in una stanza d’albergo a New York nel 1954. Insieme buffo, ironico e stimolante, stupendamente interpretato da tutti gli attori” (Leonard Maltin).

10 luglio

 

IL CINEMA. LO SGUARDO DELL’ALTRO
di Monique Veaute e Claudio Masenza

Il cinema, arte della celebrazione del mondo per immagini e suoni, offre la testimonianza delle molteplici realtà che vivono il mondo. Puro slancio verso l'”Altro”. Finestra aperta sul mondo di cui parlava André Bazin. Mostra l’enigma sconvolgente del viso umano. Il cinema risveglia la percezione: fa nascere la disponibilità verso l’altro: la preoccupazione dell’Altro.
L’Europa, vecchio continente che non conosce ancora i suoi nuovi confini, guarda, attraverso l’occhio di sedici registi di dieci paesi europei, la realtà mutevole del mondo, sia essa africana, americana, italiana, francese o “interiore”, per scoprire le infinite possibilità della comunicazione per immagini, oltre i limiti delle lingue e delle geografie.
Questa rassegna si inserisce pienamente, noi crediamo, in questa ottica, proponendo due film a sera, alcuni rari, altri inediti o in anteprima, tutti in versione originale con sottotitoli elettronici. Nel corso del programma, che presenta 18 film di registi europei, tre serate speciali sono dedicate al regista “culto” Nicolas Roeg, al regista scrittore Hanif Kureishi e alla rete televisiva culturale europea La Sept.