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Accademia di Francia
14 Luglio 1992
25romaeuropa.net

Lucia Latour

Naturalmente tua


Photo © Piero Tauro
Naturalmente tua

Naturalmente tua nasce dal confronto fra il corpo e la natura: continuando in una ricerca che integra movimento, musica elettronica e multivisione, Lucia Latour ha costruito uno spettacolo in cui la scenografia, composta da schermi mobili a ventaglio che mostrano immagini in trasformazione di pesci, uccelli, alberi, nuvole ed altri elementi naturali, fornisce ispirazione o meglio è motivo di interazione per il danzatore. I sei ballerini, sottratti ad ogni tentazione bucolica, si muovono su azioni dal sapore fortemente grafico che lasciano emergere ricordi e suggestioni personali inerenti il rapporto quasi “materico” con la natura.
Grazie anche alla musica elettronica, appositamente composta da Luigi Ceccarelli, collaboratore fidato della Latour, la coreografia sposta in continuazione la visione, come spesso accade nelle creazioni dell’artista, da un livello emozionale ad uno elettronico, lasciando che esca fuori una doppia articolazione, tipica della nostra epoca.

Coreografia Lucia Latour
Musica Luigi Ceccarelli
Scenografia Gianfranco Lucchino
Costumi e trucco Marina Lund
Multivisione Elena Green, Bruno Magno
Disegno luci Loic Hamelin,Laurent Poulain
Direttore di scena Stefania De Santis
Danzatori Paola De Rossi, Maria Tullia Pedrotti, Ketty Russo, Alessandra Sini, Antonella Sini, Augusto Terenzi

Realizzazione musica Tonino Battista
Realizzazione multivisione Kaleidos – Roberto Creton
Foto Piero Tauro
Amministrazione Paola La Gualana
Collaboratori Antonio Caggiano, Manuel Domenech, David Koberle, Nir Lilach, Enrico Pulsioni, Anne Rensing, Gianluca Ruggirei, Manuel Zurria
Produzione Théatre de l’Agorà – Evry, Festival Romaeuropa, Città di Rovereto, Festival Oriente – Occidente (Rovereto), Altroteatro

 

NATURALMENTE TUA
di Lucia Latour

L’atmosfera è determinata dal rapporto (?) di oggi tra il corpo e la natura. Acqua, aria, terra sono considerati mondi segnici che il corpo attraversa (…fisicamente, praticamente, inutilmente, drammaticamente, mentalmente, emozionalmente…) con nuove passioni, miste di realtà naturali già conosciute e nuovi punti di vista. Una “mistura” dinamica organizzata in danza, visione, ritmo determina l’andamento emozionale dello spettacolo, che ricerca nella coreografia “nuovi desideri visivi” dove il corpo si confronta con poetiche eccentriche, con i movimenti degli uccelli, dei pesci, degli alberi …o delle nuvole. Il sistema coreografico è segnato da sensibilità di “eventi naturali” (con ironia e ambiguità) e utilizza montaggi visivi “elettronici” dello spostamento nello spazio, intrigando tra il possibile e l’impossibile con finzioni, illusioni e naiveté, con modi, sembianze e gesti attuali del nostro “consumo” visivo. Un impianto scenografico sposta la danza in altre possibili visioni attraverso proiezioni in multivisione su schermi a ventaglio, che si aprono e chiudono, muovendo lo sguardo in diversi punti dello spazio. Le onde del mare, la pioggia, il vento, rumori e ritmi dell’aria e dell’acqua, insetti, battito d’ali sono i materiali sonori di Naturalmente tua, la loro ricostruzione eccentrica, reale e tecnologica diventa musica. Naturalmente tua è uno spettacolo in cui la danza, insinuandosi tra corpo e natura di oggi, con ritmi guidati anche dai “hip”, si avventura in un… altro intrigo emozionale.

 

Rassegna stampa

“Lucia Latour ha coniato una cifra stilistica originale che richiamandosi alle avanguardie di inizio secolo, si basa sul lavoro intercodice intendendo con questo termine non sovrapposizione o giustapposizione degli interventi dei vari codici ma un lavoro che esalta le singole specificità che concorrono assieme alla costruzione dello spettacolo”.
(Francesca Bernabini, Capriole visionarie, Corriere della sera, 16 luglio 1992)

“I corpi dei danzatori, qui si lasciano contagiare dai fenomeni naturali […]. Sono costretti in rigidi pantaloncini da ciclista, le chiome rigidamente raccolte e lasciate in modo che le cinque donne e l’unico maschio possano agire senza pentimenti sul crinale dell’ambiguità”.
(Mario Gamba, L’eccentrica Lucia Latour a Roma.”Naturalmente tua”, Il Manifesto,16 luglio 1992)

“Un impianto scenografico quanto mai lambiccato […] governato dall’elettronica avvolge i ballerini, proietta su ventagli che s’aprono e si chiudono figure astratte, altre reali di uccelli, di pesci, di animali diversi. Alberi, nuvole, conchiglie, onde marine, pioggia, vento, insetti sono immagini e corpi di ballerini al tempo stesso, una natura amata, vista non come aspirazione ideologica di ecologia maniacale ma come contatto, dichiarazione di amore e passione dell’artista”.
(Alberto Testa, Danza, colore e il piacere dell’occhio, la Repubblica, 16 luglio 1992)