Festival nordico
Coreografia Palle Granhøj
Ensemble Granhøj Dans
Interpreti (danzatori) Soren Sundby, Palle Granhøj
Interpreti (musicisti)Thierry Boisdon (voce), Martin Seeberg (cornamusa, violino, ecc.)
Dalla obstruction technique, una modalità di training e creazione che punta a sviluppare una maggiore credibilità ed una forza più incisiva nell’espressione del danzatore, nascono i lavori del coreografo danese Palle Granhøj. Nell’elaborazione di una frase coreografica il danzatore è fermato fisicamente dal compagno, che riprende il movimento e lo articola fino ad una nuova interruzione e ad una nuova frase, per poi ricominciare nuovamente. Questa modalità di lavoro si estende fino ad includere ostacoli interni al ballerino, nonché la presenza di altri tipi di linguaggi. In Exklusif, infatti, una cantante ed un musicista, oltre alla presenza di materiale video, costituiscono ulteriori elementi attraverso cui nasce, emerge e si libera il linguaggio del danzatore: il lavoro procede secondo una tripartizione (un danzatore, un danzatore e il cantante, un danzatore, una videocamera e il musicista), in cui la collisione tra le varie componenti tende a svilupparne l’espressione, trasformando ogni limite in un punto di partenza verso nuove potenzialità.
Malgrado gli “ostacoli”, tuttavia, Palle Granhøj riesce a conservare all’interno della coreografia un flusso continuo nel movimento, che, senza il filo rosso di una vera e propria narrazione, trae la sua linfa dall’esplorazione della vita quotidiana.
Cartellone 1999
EXKLUSIF
Teatro Vascello, 18 ottobre 1999
Evento
Rassegna stampa
Festival nordico
FESTIVAL NORDICO
di Carmela Piccione
Romaeuropa Festival e la danza contemporanea scandinava.
Al Teatro Vascello in cartellone tre prime italiane: Pli à Pli firmato da Ingun Bjørnsgaard, norvegese (per l’Ingun Bjørnsgaard Prosjekt), Go e Lead Red composte su musiche tradizionali africane da Ari Tenhula, danzatore e coreografo finlandese, Exklusif, un brano di Palle Granhøj creato per il suo complesso. Difficile individuare esperienze e tematiche comuni tra i giovani creatori se non nell’esasperata visionarietà e complessità di un approccio coreografico fortemente impregnato di teatralità. Di una musica che rimanda a profumi e culture ancestrali. Bach e Vivaldi, ma anche brani popolari ugandesi ed etiopici, antiche ballate tradizionali del Mali, cante jondo e flamenco. Danzatori e attori per il Granhøj Dans e il loro Exklusif accompagnato da violini, cornamuse, percussioni, tamburi. Dal canto e dalla parola che delimitano un’arena sovraccarica di abiti e colori. Quinte immaginarie che fanno da sfondo ad un delirio collettivo. Corpi in continua tensione che si piegano al movimento, ostacolati, trattenuti da energie in divenire che irrompono prepotenti nei loro assoli. C’è l’ombra minacciosa di Forsythe in questo lavoro. Nella precisione assoluta del gesto, nelle dinamiche asciutte, essenziali scolpite come effigie. Ambienti chiusi, claustrofobici, atmosfere soffocate da una scenografia che predilige colori forti, accecanti per Pli à Pli. Un vecchio salotto démodé, début de siècle, porte che si aprono e si chiudono per accogliere uomini, donne…
Incontri clandestini, romantici, appassionati fieri, aggressivi, scanditi dai violini che eseguono celebri pagine bachiane. Frammenti di relazioni continuamente percorsi da un’incomunicabilità costante. Ironici, spiazzanti, a volte devastanti, nel mettere a nudo l’animo umano. Semplici storie di ordinaria e scontrosa quotidianità, quelle narrate da Ingun Bjørnsgaard, tragicamente moderne.
Diverso l’universo coreografico di Ari Tenhula. Dalla Finlandia all’Africa, terre algide, ghiacci macchiati da colori solari e fluorescenti per una danza ipnotica, concertante, di un vitalismo che sembra trarre nutrimento dalla terra. Tamburi, percussioni, ci riportano ad antiche tradizioni tribali, che Ari Tenhula riorchestra per i suoi danzatori (tre uomini). Ritmi pulsanti di vita, movimenti come graffiti avvolti da un calore, da una sensualità sempre trattenuta, mai ossessiva, invadente. Evocano il fluire della vita, la stagione dell’esistenza… Sino al dipanarsi di un finale in crescendo. Nei silenzi, nelle ombre, nella quiete ritrovata dei paesaggi dei padri. La Finlandia come memoria e terra d’approdo.
(in Catalogo Romaeuropa Festival 1999)
Cartellone 1999
EXKLUSIF
Teatro Vascello, 18 ottobre 1999
Evento
Rassegna stampa
Festival nordico
Rassegna stampa
“Exklusif […] è un episodio di assoluta suggestione, che pare gradire più il buio che la luce piena, tracciato in un misto di anarchia apparente, scatenamento, energia liberata, evidentemente prima compressa. Non una trama, ma la trama nel caso riveste scarso interesse; ciò che ha un effetto di attrazione […] è l’assoluta ventata di libertà, che va oltre i contorcimenti, le flessioni del corpo, supera anche gli elementi che parrebbero di contorno, come un motivetto di Lou Reed o Leonard Cohen. Il progetto globale è ben solido e intriga insieme: non un mosaico congelato, ma un vasto respiro, carico, impellente. Di certo mai superficiale”.
(Francesco Bernardini, L’impedimento è creatività, La Voce Repubblicana, 20 ottobre 1999)