All’interno del Festival Europeo Temps d’Images, Romaeuropa Festival 2009 presenta tre cantieri: si tratta di tre nuove produzioni di compagnie emergenti, che si mettono alla prova sviluppando un loro progetto artistico per debuttare davanti al pubblico romano. I cantieri saranno ospitati quest’anno al Circolo degli Artisti, nell’ambito de Le domeniche del Circolo: un’altra scena della capitale che si aggiunge alla geografia del Festival. Nelle tre serate saranno inoltre proiettati alcuni lavori degli studenti di alcune importanti scuole europee di arti visive, nell’ambito del progetto Temps d’écoles d’images, con il quale TEMPS D’IMAGES cerca e scopre i nuovi talenti, e dà loro occasione di visibilità.
L’EMEUTE DES EMOTIONS La rivolta delle emozioni
David Dusa Mike Sens
La folle corsa di due giovani. Un racconto di formazione, che è narra anche l’attesa di un film a venire.
Sotto la dolce assonanza del titolo si nasconde l’entusiasmo reale di cuori ancora giovani, che non trovano, nello specchio del mondo, che un’immagine spezzata delle loro aspirazioni. Ed è la collera, combinata alla gioia, caricate fino ad esplodere, potenti come un fuoco d’artificio. Con La rivolta delle emozioni il regista David Dusa disegna i contorni culturali e sociali di una sceneggiatura per un lungometraggio che dovrebbe realizzare l’anno prossimo e nell’attesa ne rimescola le carte dal vivo, in forma di performance con una drammaturgia affidata al dialoghista Mike Sens. Attori e spettatori sono nella white box di un set contaminato dalla realtà. Uno schermo divide la scena in due ed è sia la superficie di proiezione sia una barriera di divisione tra dominio pubblico (visibile dagli spettatori) e dominio privato (leggibile attraverso le immagini). Gli eroi di questa storia tragica (interpretati da Rachid Youcef e Anahita Gohari) dialogano seguiti da videocamere indiscrete e selettive, il cui sguardo non esclude nessuno – nemmeno gli spettatoti – come se tutti prendessero parte al making of del film che verrà.
PICCOLA DERIVE SPERIMENTALE
A possible rendez-vous
Un lavoro che parte dalle tesi di Guy Debord: una ricerca dell’autonomia dell’esperienza individuale attraverso la messa in opera della dérive, ovvero quel comportamento in rapporto diretto con la vita quotidiana e di intervento in essa attraverso un agire spontaneo ed immediato nello spazio urbano. Dopo l’esperimento di Bucarest, Anna Franciosi ripeterà a Roma la sua piccola dérive sperimentale questa volta aprendola al pubblico e il risultato sarà il punto di partenza di una performance con teatro, suono, video e disegno.
OSPIZIO
L’idea della collaborazione tra l’attore-autore Gaspare Balsamo e il fotografo Mario D’Angelo nasce dallo studio sulla ricerca fotografica Verrà la morte e avrà i tuoi occhi di Mario Giacomelli sull’ospizio di Senigallia. Il progetto infatti si sviluppa attraverso un lavoro propedeutico presso l’Ospizio Marino di Trapani dove i due artisti soggiorneranno durante il mese di giugno condividendo con gli anziani le loro giornate e il risultato di questa esperienza, una sequenza di foto e un testo scenico, daranno vita al cantiere.