A dirigere le musiche di Dmitrij Šostakovi? e Igor Stravinskij, due dei massimi compositori del Novecento, arriva Kirill Petrenko, direttore siberiano che si sta imponendo in tutto il mondo per il suo talento e la sua musicalità. Il concerto si presenta quindi come una celebrazione in grande stile della musica russa e vedrà protagonisti l’Orchestra e il Coro di Santa Cecilia, segnando la seconda collaborazione con l’Accademia in questa edizione del Festival Romaeuropa. Il mito della Sinfonia di Leningrado, la Settima di Šostakovi?, nasce dall’assedio dell’esercito tedesco alla città sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale: una copia della partitura attraverso un rocambolesco viaggio aereo raggiunse gli Stati Uniti, venne eseguita a New York e trasmessa in diretta per radio in tutto il mondo diventando il simbolo musicale della resistenza contro l’oppressione nazista. A rendere la Settima un esempio intramontabile dell’arte musicale del XX secolo ci sono le splendide architetture musicali, i movimenti di grande respiro – come la possente marcia iniziale che cresce in una climax di rovente eccitazione sonora –, o l’ineffabile nitore e la tragicità dei due movimenti centrali, e perfino il trionfalismo dell’Allegro conclusivo, dove la retorica diventa il velo dietro cui è tanto più evidente come ogni vittoria sia effi mera. Ieri come oggi. «Non è una sinfonia cui ho aggiunto il testo dei Salmi per farlo cantare: al contrario ho voluto sinfonizzare la cantabilità dei Salmi»: così si è espresso Stravinskij a proposito della sua Sinfonia di Salmi, un altro esempio intrigante di musica russa. Scritta nel 1930 per celebrare il 50° anniversario della Boston Symphony Orchestra, in un periodo in cui il compositore aveva abbracciato lo stile neoclassico, si distingue per uno stile terso dove in forma sublimata e decantata tornano a presentarsi gli elementi popolari russi e selvaggi (è il caso delle scale a otto toni) che avevano sancito il successo del giovane Stravinskij. Per il pubblico di Romaeuropa sarà l’occasione per incontrare una delle personalità musicali più interessanti emerse negli ultimi anni: classe 1972, dalla sua città natale, Omsk in Siberia, Petrenko è arrivato a Vienna come studente, lì è diventato direttore musicale della Volksoper, per poi passare al teatro di Meiningen affermandosi come il più giovane Kapellmeister attivo in Germania, infine ha sfondato alla Komische Oper di Berlino che gli ha aperto le porte delle più grandi orchestre del mondo. Costruita passo dopo passo e senza farsi catapultare dai clamori mediatici, è la carriera brillantissima di un musicista da cui è lecito aspettarsi ancora molto.
Crediti
programma
Stravinsky, Sinfonia di Salmi Šostakovi?, Sinfonia n. 7 Leningrado
Realizzato dall‘Accademia Nazionale di Santa Cecilia