
Un’avventura nel vortice dell’uomo contemporaneo, nel suo senso di perdita, di smarrimento e di rivolta, nella rabbia e nella sua sublimazione: “Displace”, il nuovo progetto pluriennale di Muta Imago, iniziato l’anno scorso sui palcoscenici di Romaeuropa raggiungerà il suo completamento nell’edizione 2011.
In “Displace”, le emozioni sono lo spaesamento, la perdita del proprio territorio –“displace” in Inglese può essere anche usato per indicare un profugo “spostato”, volente o nolente, da un luogo all’altro. Sono le emozioni dell’uomo contemporaneo intrappolato tra le sue rovine personali, pubbliche, soggettive e condivise e una società del benessere che lo obbliga alla fiducia in un futuro che nessuno riesce più neanche a immaginare.
L’intero lavoro è articolato in tre diverse parti, alcune delle quali nascono da performance autonome e per la prima volta troveranno un nuovo assetto e completamento nell’edizione 2011 di Romaeuropa.
Così nella performance “La rabbia rossa”, vista nel festival dell’anno scorso, la frustrazione trascolorava nella rabbia –rossa appunto perché soffocata e lì per esplodere–, e nel ritrovamento dei propri muscoli, della forza, del corpo, sigillato da un’aria melanconica dell’opera barocca, cantato da una delle performer in scena. Quel momento si appellava alla nostalgia per un mondo forse fittizio e immaginario ma scomparso, che è al centro di “Rovine”, la parte iniziale di “Displace”, completato da una sezione finale dove passato, frustrazione, rabbia, nostalgia, rivolta convergeranno verso un punto di non ritorno.
Evidente fin dal nome Muta Imago, questo gruppo teatrale privilegia le immagini, siano esse visive o sonore. È un modo per raggiungere le emozioni che attraverso le parole, scolorite come un paio di jeans dall’uso quotidiano, sembrano irraggiungibili. Guidato dal 2004 dal drammaturgo Riccardo Fazi, dalla regista Claudia Sorace, Muta Imago si è imposto per una ricerca teatrale dal forte tratto contemporaneo, un uso “sporco” dalle tecnologie e una recitazione fisica, materica. Abituati ai progetti articolati in più parti, il gruppo ha trovato la sua cifra nella trilogia sulla memoria.