
Muoversi ai confini del tempo, attraversandoli con lo sguardo e il movimento: con “Quelqu’un va danser…” il suo creatore e interprete Radhouane El-Meddeb si avventura a passo di danza nella memoria, guardando nel vissuto più intimo con pudore ma senza paura.
Al suo debutto a Romaeuropa lo scorso anno si era presentato con un eccentrico spettacolo, incrociando alla danza la preparazione del couscous, alla fine distribuito in sala: El-Meddeb è stato una vera sorpresa per il pubblico e la critica, grazie alla sua presenza magnetica, la forte comunicatività, un fisico massiccio e muscoloso tutt’altro che tipico per la danza ma capace di leggiadria, agilità e ironia.
Quell’assolo già evidenziava un tratto tipico dell’artista tunisino, l’attenzione verso le proprie radici e il proprio passato –simboleggiato appunto dalla pietanza araba per eccellenza–, un tratto che ritroviamo anche in “Quelqu’un va danser…”.
Stavolta però non sono gli aromi che si spandono per la sala a creare una intrigante sinestesia, ma è piuttosto il testo di Camille de Toledo a trasportarci in un luogo pieno di persone che potrebbe «essere un tempio o un circo». Ed è qui che si materializza un teatro della memoria e una narrazione, che potrebbe essere anche la storia del suo protagonista, accompagnata dalla musica di Oum Kalsoum e perfino di Pëtr Il’i? ?ajkovskij. Ed è il ritorno alle origini, alla famiglia, alla terra, alla scoperta della sessualità e delle proprie passioni.
Formatosi all’Istituto superiore d’arte drammatica di Tunisi, El-Meddeb nel 1996 è stato proclamato «giovane speranza del teatro tunisino»: esordi dunque d’attore, i suoi, importanti anche quando scoprirà e si dedicherà alla danza. Avviene in Francia, dove è traferito dal ’97 intraprendendo una promettente carriera in teatro e al cinema, ma trovando la sua vocazione coreografica. Nel 2005 crea e interpreta “Pour en finir avec MOI” che lo impone all’attenzione della critica, l’anno dopo fonda la sua Compagnia Soi, con cui produce numerose coreografie ospitate in diversi teatri e festival internazionali.
Danzatore e attore, commediante e mimo, El-Meddeb sa escogitare uno spazio per i sentimenti nella danza contemporanea.